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Los Médici 3. Una reina al poder de Strukul, Matteo

de Strukul, Matteo - Género: Ficcion
libro gratis Los Médici 3. Una reina al poder

Sinopsis

Tercera entrega de la saga histórica que recrea la historia de la familia más poderosa del Renacimiento.

Superventas internacional
Más de 400.000 ejemplares vendidos
Premio Bancarella 2017


Francia, 1536. Cuando el delfín, Francisco de Valois, es asesinado, la posición de Catalina de Médici en la corte se complica: es la principal sospechosa del magnicidio. Francisco I, rey de Francia, es el único que cree en su inocencia. Sin embargo, Catalina se siente débil, y no solo porque su marido, Enrique II, prefiere a su amante, la temible Diana de Poitiers, sino porque no consigue tener descendencia.

Convencida de que es víctima de una maldición, busca la ayuda de Nostradamus. Él es el único que podrá ayudarla a ser madre.


La crítica ha dicho...

«Imponente serie histórica... Enorme el trabajo de investigación histórica de Strukul, que ha compuesto sus libros como los thrillers de los que es maestro. Mucha adrenalina, narración envolvente, con una pizca de trama negra que redondea la historia.»
Corriere della Sera


«En las historias de Matteo Strukul prevalecen la acción y la emoción, y los personajes son extraordinarios.»
La Repubblica


«Las novelas de Matteo Strukul son pura adrenalina.»
Panorama


«Matteo Strukul se confirma como un verdadero maestro del género, conjugando perfectamente acción, aventura y suspense.»
Il Manifesto


Reseñas Varias sobre este libro



Uno dei libri più brutti letti negli ultimi anni. E dire che di libri brutti ne ho letti parecchi, ma di solito con la consapevolezza di quello a cui andavo incontro. Perchè diciamocelo: a volte abbiamo un'inspiegabile voglia di letture "trash" e peschiamo titoli improbabili per la pura voglia di rimbecillirci e farci quattro risate. Ma non è questo il caso. Perchè della trilogia di Strukul ho sentito parlare in lungo e largo, ho letto recensioni entusiaste, articoli che ne elogiavano lo stile e i personaggi. Quindi la domanda che mi pongo è: stiamo parlando dello stesso romanzo?
O forse, per un bizzarro caso di omonimia, devo essermi confusa, in quanto in tutto il libro non ho trovato una sola nota positiva che ne possa giustificare l'enorme successo nelle vendite (a parte, ovviamente, la concomitante serie tv e una copertina accattivante).

Andiamo con ordine: alla fine del libro Strukul descrive al lettore l'immane lavoro di ricerca e studio che ha preceduto la stesura dell'opera, giustificando la scelta della narrazione a quadri per coprire un lasso temporare il più lungo possibile. Nulla da eccepire a tal proposito, salvo che l'autore è totalmente incapace di narrare i fatti così come ci si aspetterebbe in un romanzo storico, piuttosto che in un romanzetto rosa ambientato nel 1400. Purtroppo, fornire stentamente indicazioni temporali e geografiche non è sufficiente per ricreare quegli anni del Rinascimento italiano, di cui Strukul non ci fornisce il benchè minimo background storico, politico, sociale, ecc... Non conosciamo mai le reali motivazioni che spingono i personaggi ad agire, ma possiamo al massimo dedurle dalle nostre reminiscenze scolastiche, rinfrescateci dalla inaccurata serie Rai. Non si respira mai la vera atmosfera del romanzo storico, perchè agli occhi di un lettore totalmente ignorante sulla storia italiana, gli avvenimenti narrati potrebbero essere accaduti nel 1500, nel 1700 o in un universo di finzione, senza che questo modifichi il comportamente dei personaggi. Tra l'altro, la stessa narrazione a quadri uccide il ritmo della narrazione, se all'inizio di ogni nuovo arco temporale, la voce narrante non spende neanche due parole per spiegarci a che punto ci eravamo lasciati: ad esempio, Cosimo un capitolo prima è condannato all'esilio a Padova, in quello seguente lo troviamo che partecipa allegramente a una festa veneziana; Albizzi esiliato ad Ancona, lo troviamo un attimo dopo alla corte del duca Visconti. Così, accadimento dopo accadimento, il lettore si chiede: cosa mi sono perso?

Parliamo dei personaggi, così magistralmente caratterizzati: Contessina è una piagnucolona che scrive lettere d'amore, i figli di Cosimo e Lorenzo quasi non proferiscono parola, Cosimo evolve da buon sognatore a cinico calcolatore (o almeno così ci dice l'autore alla fine del libro, ma io devo essermi distratta mentre avveniva questa profonda maturazione), Brunelleschi ha un brutto carattere, Albizzi è un guerrafondaio codardo, e così via macchietta dopo macchietta.
Gli unici personaggi che ne escono un po' meglio come approfondimento psicologico sono gli unici di fantasia: Laura Ricci e Reinhardt Schwartz.

Altro enorme difetto dell'opera è lo stile narrativo: non solo Strukul sembra avere continue crisi di identità, alternando un linguaggio moderno e colloquiale, a termini più aulici messi a caso, ma soprattutto ignora il giusto ritmo da dare ai dialoghi: i personaggi parlano e parlano, senza alcuna interruzione. Capisco che i tempi di un romanzo non possano essere quelli di una sceneggiatura, ma dov'è la verosomiglianza? Prendiamo ad esempio la morte di Piccarda: anziana, malata, a un passo dalla dipartita, riserva a tutta la famiglia un mega predicozzo di quasi 3 pagine: ma con quale fiato e lucidità, povera donna?

Dulcis in fundo la nota più stonata di tutte: le scene di sesso. Lungi da me scandalizzarmi per così poco e anzi, devo ammettere che il sesso nei romanzi storici piace un po' a tutti, come il cacio sui maccheroni. Però di solito, le scene più "piccanti" non sono mai volgari o fini a loro stesse: spesso si tratta di stupri che aiutano ad enfatizzare la brutalità dei personaggi più aggressivi o le profonde ingiustizie subite da quelli più deboli; altre volte, il sesso è l'evoluzione naturale di una relazione combatutta, per la quale il lettore ha tifato a lungo e che si vede infine accontentato dall'autore.
Ma Strukul no: lui è diverso, lui piazza scene di sesso random per cercare di svegliare il lettore che si era quasi addormentato a furia di leggere monologhi interminabili e descrizioni superflue sul colore degli abiti. Allora ecco che l'autore mette una bella fellatio o un menage a trois, così senza ragione alcuna. Da lettrice, non ho sentito la necessità di sapere che Contessina avesse avuto due organismi prima di fare l'amore con Cosimo (fantascienza) o che Albizzi giurasse morte ai Medici durante un rapporto violento con Laura.

Il finale del libro si riprende appena un po', con le scene di battaglia e la morte di Schwatz ma non abbastanza da aumentare il mio gradimento per un'opera mediocre e mal scritta.32 s Isa Cantos (Crónicas de una Merodeadora)1,009 41.6k

Los Médici: Una Dinastía al Poder es un libro que nos mete de lleno en una época de esplendor cultural, intrigas y disputas por el poder. Matteo Strukul nos transporta a la Florencia del S. XV y empieza a contarnos cómo, después de la muerte de su padre, Lorenzo y Cósimo de Médici deben tomar las riendas no sólo de su familia y sus negocios, sino de la ciudad de Florencia. Todo esto al tiempo que lidian con conspiraciones de enemigos que quieren verlos caer a lo más bajo y pretenden hacerse con el poder de una de las ciudades más poderosas de Europa del Renacimiento.

Puñaladas por la espalda, espías, enemigos, envenenamientos, sexo y ansias de poder son lo que se encontrarán en estas páginas. En realidad, les puedo decir que este libro no se hace nada lento a pesar de que es una narración netamente histórica. Ahora, lo que puede suceder es que, si no tienes un contexto previo de la situación de Italia en el S. XV, puedes perderte bastante. Y creo que aquí es cuando el libro falla un poco: le falta contexto general a la historia. Y, en el fondo, lo entiendo, es imposible condensar todos los matices de décadas de historias y ángulos en unas cuantas páginas.

Aún así, Los Médici: Una Dinastía al Poder es un libro entretenido y que me dejó con ganas de llegar al punto de la saga en el que se centrarán en la más retorcida de los Médici: Catherine.

32 s Emanuela23 1 follower

Terribile. Scritto con i piedi, senza capo né coda, personaggi totalmente a caso, poi veramente non voglio parlare dello stile perché c'è da piangere. Fatevi un favore, non leggetelo. Risparmiate questi soldi. Se non avessi già preso su Amazon gli ultimi due libri della trilogia, neanche morta li avrei letti!16 s Padmin968 50

VINCITORE PREMIO BANCARELLA 2017
«La storia di una dinastia importantissima, una storia fatta di cospirazioni e tradimenti. Ma anche il racconto della grande rivoluzione culturale del Rinascimento, quando l’Italia era il centro del mondo e modello di bellezza e magnificenza per l’intera Europa.»
Il Venerdì

«La dinastia dei Medici come non l'avete mai letta. Matteo Strukul ha lo stesso coraggio di Dan Brown: il suo romanzo si inserisce nella tradizione del romanzo storico italiano, ma ha il respiro narrativo dei grandi thriller internazionali.»
Gian Paolo Serino
Il Giornale

«Le storie di Matteo Strukul rappresentano l’essenza della tradizione popolare: prevalgono azione ed emozione e in scena si muovono personaggi straordinari.»
la Repubblica
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E se adesso lo definisco imbarazzante che succede? Mi devo nascondere?
Due piccoli passaggi:
- "Quell'uomo è un pazzo". Francesco Sforza lo disse senza nemmeno pensarci. Pronunciò quelle parole con una nota di fatalità nella voce, come se si fosse arreso all'inoppugnabile evidenza.
"Forse lo è, ma c'è un metodo nella sua follia...".

-L'odore di morte e la puzza di escrementi di tutti coloro che, colmi di terrore, avevano liberato l'intestino, era a dir poco insopportabile. Il disco infuocato del sole arrostiva il centro della mischia.13 s Postcards from far away?236 2

Rinascimento pulp.

Nuovo romanzo storico per lo scrittore Matteo Strukul. Poco riuscito, secondo me, e non perché non c'entra niente con la serie televisiva. Probabilmente sulla scia dell'onda dei fan della serie TV, l'editore ha deciso che quello era il momento propizio per far uscire questo libro dedicato a Cosimo De Medici.
Questo è il primo volume di una trilogia, ma non penso la continuerò.
La scrittura di Strukul è molto dettagliata e si basa sull'aspetto visivo e tecnico per quanto riguarda le battaglie e le descrizioni dei suoi personaggi. A volte il lessico diventa ridondante e si perde un po'.
Il mio interesse, stranamente, è calato nella seconda metà del libro e da lì ho fatto molta fatica a portare a termine la lettura.
La narrazione copre una bella fetta storica: più di trent'anni e forse è per questo che Strukul ha optato per "un riassunto" dei momenti e delle battaglie più salienti: guerra, guerra, peste, guerra, stupri, complotti, guerra, forca e fine. Praticamente, la storia si è svolta così.
Cosimo per quanto sia un uomo che per il proprio bene corromperebbe e venderebbe pure sua madre, è sì un uomo astuto ma gli manca quella "verve" da dannato, ma probabilmente la mia è tutta influenza dopo aver visto la serie tv, me tapina, non dovevo vederla.
È un libro scritto in maniera approssimativa, con momenti nonsense e poco fedele a qualsivoglia verità storica. è troppo riassuntivo, quasi come se fosse stato scritto di fretta e furia, senza cura.
Ultimamente i libri di Strukul subiscono alti e bassi (più bassi che alti) ma spero vivamente che con i prossimi scritti egli riesca a tenere un po' più il ritmo e a scrivere qualcosa che tenga incollato il lettore alle proprie parole.10 s Cassandra Dexter Colby312 159

Una novela irregular para mi gusto y que he terminado por leer en diagonal. Es posible que las intrigas políticas puedan ser un poco engorrosas en general en este tipo de libros, pero los saltos temporales que se dan aquí (y he leído novelas con saltos semejantes en las que no he sentido la misma sensación de perderme que en ésta), la cantidad de nombres (sin presentación apenas, lo que hace que te preguntes quién es ese señor del que habla), la forma de narrar a veces... no sé, me ha parecido más bien mediocre a pesar de todo lo que el propio autor dice al final que se ha documentado, eso no salva cómo y qué narra. Me ha faltado, ya yendo a la historia, lo del hijo ilegítimo y luego reconocido de Cosme con una esclava. Leeré el siguiente porque espero que la trama sea más atractiva. De entrada sé que lo es, veremos a ver si este buen hombre no hace un destrozo y aburre a las cabras.renacimiento11 s Alessia167 94

NO. JUST NO.

Se si potesse mettere meno di una stella lo farei.10 s Chiara Bizzotto93 2

Libro che consiglio solo al mio peggior nemico, la narrazione non scorre bene anzi è lenta, ci sono un sacco di parolone che faranno l'autore un accolturato ma rendono la lettura pesante, per non parlare poi dei personaggi che sono piatti, non esce la loro personalità, ci sono solo un sacco di descrizioni di tratti fisici o degli abiti ma niente che dia veramente carattere.
Tutto il romanzo è costellato di descrizioni banali di scene di sesso o di come chi ammazza qualcun'altro, orrende proprio.
Sconsiglio caldamente questo romanzo, di sicuro ci sono romanzi sui Medici di gran lunga scritti meglio.historical-fiction8 s Chiara Nish760 1 follower

Delusione immensa, 1 stella è veramente il minimo sindacale.

Capisco bene che la storia della famiglia Medici copra troppi anni di storia per poterli riassumere solo in quattro libri, ma qui la storia è veramente troppo compressa e qualcosa come 200/300 pagine in più probabilmente sarebbero state utili per approfondire tante cose... Cose come l'introspezione dei personaggi, che è totalmente assente!

In questo senso la serie tv della Rai è molto ben fatta, se messa a confronto. Con un gioco di flashback è riuscita a riempire alcuni vuoti e, chi più e chi meno, ci siamo tutti affezionati ad alcuni personaggi. Nel libro questo non succede, l'immagine che ne risulta è di un libro "monco" con diverse parti mancanti, come se fosse incompleto o appena abbozzato tant'è che i personaggi (tutti, dal primo all'ultimo) risultano talmente bidimensionali che è impossibile prendersene a cuore uno. La morte di Lorenzo, che nella serie è stata abbastanza toccante, mi ha lasciata totalmente indifferente così come anche altri personaggi che nella serie avevo apprezzato tantissimo, come Contessina.
La storia d'amore di Contessina e Cosimo non dico che mi avesse entusiasmata nella serie, ma almeno era fatta bene. Strukul li dipinge come la coppia perfetta che condivide questo amore così puro e così immenso senza che queste emozioni riescano a toccare il lettore, apatia totale.

Il registro linguistico è tutto un programma: va da un uso aulico di termini e frasi latine, a un registro linguistico simile a quello medievale... per poi tirare fuori termini da ventunesimo secolo dal nulla assoluto.

Altra nota di demerito: le scene di sesso. Non mi scandalizzo, non sono una bacchettona, ma qui sono veramente inserite a casaccio e senza alcun senso. Posso dirlo? È la prima volta in cui leggere scene del genere mi ha dato profondamente fastidio, le ho trovate totalmente fuori luogo. Sicuramente ai tempi facevano molto peggio di quello descritto da Strukul, ma se avessi voluto leggere di due che fanno gli acrobati a letto e non mi sarei comprata un Harmony e non un romanzo storico.

Giudizio finale: le carte per far funzionare questo libro c'erano tutte, ma il risultato finale è stato praticamente pari ad una bozza mal riuscita.7 s Justo Martiañez436 157

Creo que no llega al aprobado. Lectura fácil, que nos permite, en este primer volumen, asistir al ascenso de la Familia Médici de la mano de Cósimo el Viejo, para hacerse con el control de la ciudad de Florencia, .
A su favor, se relatan los hechos históricos con bastante rigor, aunque desde un punto de vista literario deja mucho que desear. Personajes secundarios infames, narración trufada de escenas de sexo gratuito especialmente diseñadas para su adaptación a la TV en formato de serie ( me suena que ya ha sido adaptada), intentos de asesinato de todo tipo en los que los protagonistas siempre se salvan milagrosamente...en fin.
En el difícil intento de explicar las continuas luchas de poder que se suceden en las propias ciudades, y entre las diferentes Repúblicas que constelan la Península italiana en la primera mitad del siglo XV, con las cambiantes alianzas, le particularidad italiana de recurrir a ejércitos profesionales mandados por Condottieros que incluso acaban haciéndose con el poder, como el caso de Francesco Sforza en el Ducado de Milán, la situación del papado que acaba de salir del Cisma de Occidente, vamos a decir que lo conseguido es bastante pobre y muy superficial.
Ahora estoy en la disyuntiva de qué hacer con la segunda parte que tengo en la estantería.......7 s Brina1,982 118

Obwohl ich nicht unbedingt ein Fan von historischen Romanen bin, hat mich "Die Macht des Geldes", Band 1 der "Medici"-Trilogie von Matteo Strukul, direkt angesprochen. Hier habe ich mir eine spannende Geschichte voller Intrigen erhofft und ich wurde trotz einiger Schwächen nicht enttäuscht.

Ein Schwachpunkt war für mich zum Teil der Schreibstil. Man merkt dem Autor zwar an, dass er sehr viel recherchiert hat, allerdings empfand ich seinen Erzählstil oftmals als sehr trocken, sodass das Buch dadurch auch enorme Längen hatte, die meiner Meinung nach nicht nötig waren. Auch die Figuren waren nicht perfekt. Die Ausarbeitung ist zwar an sich vollkommen in Ordnung, allerdings wirkten die Figuren, allen voran Cosimo auf mich lange Zeit unnahbar, sodass ich mich nie gänzlich auf die Geschichte einlassen konnte.

Mit der Zeit wurde es allerdings etwas besser, sodass ich mich immer mehr auf die Medici mitsamt aller Intrigen einlassen konnte. Hier ist zwar vieles nicht perfekt und ich hätte mir etwas mehr Spannung gewünscht, aber dennoch hat die Geschichte auch eine gewisse Anziehungskraft, sodass ich trotz allem immer mehr über die Brüder Lorenzo und Cosimo wissen wollte, die fortan die Leitung der Medici-Familie übernehmen sollen.

Die Covergestaltung gefällt mir sehr gut, denn das gebrochene Siegel passt nicht nur sehr gut zur Geschichte, sondern wirkt auch sehr edel und passt bestens in die Zeit, in der die Geschichte spielt. Die Kurzbeschreibung hat mich ebenfalls direkt angesprochen, sodass ich dem Buch gerne eine Chance gegeben habe.

Kurz gesagt: Auch wenn "Die Macht des Geldes" ein Auftakt mit Schwächen ist und viele Figuren zu unnahbar wirkten, habe ich die Geschichte dennoch gerne gelesen, sodass ich höchstwahrscheinlich auch die anderen beiden Bände lesen werde. 7 s Dawnie1,316 129

Even though it was originally written in Italian and i read the german translation... i am going to write an english review since this book will be available in english soon and i have more friends on here that are english speaking... lets just get on with it!

The good:
-the facts
Its clear throughout this book that the author did take the time to clarify the names and places and times events happen, so the facts are pretty well researched and laid out throughout this book. You have to give a point for that. It takes time and effort and he clearly took that so... yeah. point for that.
- the idea
Another thing that might not be this huge thing overall but i am counting it! The idea of writing a trilogy about the power of the Medici family and how they influence and helped Florence, how far their power reached and just overall having this idea of writing a book series about this very powerful italian family? LOVED IT. (read on in the review to get to the part where i ramble about how this author DID NOT manage to do a good job in actually writing a story about that idea...)
- the writing (or more the translation lets be real here!)
It was okay. It was good solid easy to read writing.
There were good parts and not so great parts. For an example of the not so great: the chapter titles spoil EVERYTHING BIG that is happening in the chapter itself, so no surprises at all because of that and i didn't get that? Why would you give your chapters titles that literary spoil what is going to happen? What is the fun in even reading that chapter than? just to get a few small little details that you might not be able to guess from the title? Clearly that could have been done better.
The better parts are that it is -as i said already- easy to read and fast to get through...


take from those "Positive" points what you will.


The not to great to "dear god is this ever going to end" parts of this book:
- the writing
as i already mentioned just a second ago had its not so great moments so that fits in here as well and has to be double mentioned because... honestly it was split down the middle on the "great writing!" and "good god someone that can actually think AND write at the same time should have a look at this!"
So two mentioned necessary.

- the characters...
can someone please order some personalities and shove them into this book??
EVERY character in this book felt completely flat. There were no real emotions behind anyone. I always thought the entire thing behind historical FICTION was that the writer has the possibility of taking a bit of lead way on the actual historically proven facts and give historical people a real and "alive" feel.
This author DID NOT get that memo.
At all.
It felt flat and unfinished and incredibly dry.

- the overuse of sex and with that the female name calling
Now i get it.
It was a different time.
I read historical fiction pretty regularly. I get that rape was a thing -sadly is still a thing- i get that women where HEAVILY blamed and called horrendous names when they were raped.
But i do not need one rape scene after a sex scene after a rape scene after a.... you guys get me.
There was too much of this happening of the little a specific character was actually in this book.

Also not a fan of the overly extreme separation of "saint mother" and "used up slut", especially since it really felt there was NOTHING in between those for women. Either one was a saint or a slut.

Having a REALLY hard time believing that that is how historical Italy really worked.

- the overall story / plot arch
This book felt completely strange to me.
We had those chapters that happened in a specific year and month.
and than we jumped quiet a while ahead in time.
But we never got a real connection between those months and sometimes years.
We just went from one event and what happened in april of 1431 and all of a sudden the next part/section/chapters are set in april of 1432. Thats a WHOLE YEAR! and we never get any helpful details on what happened during that time.
There is just this huge jump.
That doesn't work for me.
I don't want just those snippets and little views into small sections of a historical time.
If i read a historical fiction i want to read a book that sucks me into that time the story takes place in and doesn't let me leave.
And for that i can not have completely strange time jumps that make no sense and are not explained and feel i am suddenly reading a completely different story and makes me want to re-read what i just finished reading to try and figure out what the heck happened between the last section i read and the on i am in now.
So NO.
Sorry that could have been done and handled WAY BETTER than it was here. And it didn't work.

- all the facts
I respect that strukul did his research. And that he wants to keep mostly true to those facts.
BUT its a fictionalised version of that.
So write it that. Don't just assume that everyone knows specific things about italy, its history and some details on the medici family (i do know those things so got it but some sections actually had to think where and what was happening throughout italys history to make sense of what the heck was happening in this book) because if i want simply to read about specific facts that happen throughout history? I read a NON-FICTION book and not this type of book.
Write about real facts. But try to give them life. Make them enjoyable to read about! That is the entire thing about historical fiction.
Sadly that didn't happen at all in this book.


All in all?
This was disappointing.
it was not the WORST
But it wasn't good.

I wouldn't really say go out and read it.

There is a lot of brutal sex, a lot of unnecessary descriptive sex at that. A lot of unrelated facts that are basically just rambled of... there its just a lot of stuff that could have been done differently and that would have made this book WORLDS better if they would have been handled differently.

Sadly since that did not happen, it didn't work for me.

This is one sadly one of those books that i don't understand why its being translated in all those languages. And i am not being mean. I am just saying there are WAY better books about this topic and time that are NOT translated, so why choose this book that has so many plot holes, character holes and overall is basically swiss cheese?

My recommendation?
don't read it if you are not one of those people that HAVE to read EVERYTHING there is about the Medici family. Its not worth it.
Sorry.

Maybe it works better next time Mr. Strukul?
german-books library-book6 s Tamara Viajando Entre Libros79 18

A la muerte en extrañas circunstancias de Giovanni De Medici sus hijos, Lorenzo y Cossimo, heredarán todo el imperio y el poder que Giovanni consiguió en vida. Pero esta herencia no solo conllevará poder, sino también infinidad de enemigos entre ellos los Albizzi.
Entre engaños, traiciones, envenenamientos e inumerables intrigas iremos viendo como la familia Medici se defiende y lucha por hacerse dueña y señora de Florencia.
Se trata del primer libro de los cuatro que forman la tetralogía sobre una de las familias más importantes del Renacimiento Italiano.
El libro me ha resultado verdaderamente ameno y sencillo a pesar de todos los acontecimientos que encierra. La trama se va desenvolviendo y entrelazando de una manera muy natural sin que el lector sea capaz de darse cuenta.
Matteo ha conseguido con este libro simplificar para entender y disfrutar de manera sencilla lo que en verdad esconde una gran red de trifulcas e intereses personales de cada uno de los personajes.
Como pega, y es algo que le hace bajar de puntuación, es que creo que en algún momento ha querido simplificar tanto y no enredar que quizás haya dejado de profundizar en temas y acciones que podrían haberle dado otro valor añadido al libro. Esto lo he sentido especialmente hacia el final del libro, en el que hay cosas que en mi opinión se han quedado sin terminar de contar.7 s Anna629 44

Inhalt

1429 stirbt der Bankier Giovanni de‘ Medici in Florenz. Seine Söhne Cosimo und Lorenzo sollen fortan die Familie und die Leitung des Geschäftes übernehmen. Doch die erfolgreiche Familie de‘ Medici hat sich im Laufe ihrer Erfolgsgeschichte viele Feinde gemacht und vor allem die Familie degli Albizzi kennt nur ein Ziel: die Vorherrschaft in Florenz übernehmen. Und das müssen die beiden Brüder Cosimo und Lorenzo mit aller Macht verhindern.

Die Erwartungen wurden leider nicht erfüllt, doch zum Ende hin hat die Geschichte an Spannung gewonnen und das Interesse an der Fortsetzung geweckt.

Auf „Medici – Die Macht des Geldes“ bin ich durch eine Montagsfrage von Buchfresserchen Svenja aufmerksam geworden. Sie wollte wissen auf welche Neuerscheinungen ich mich freue (hier gehts zum Beitrag). Dafür musste ich erst einmal Recherche betreiben, denn ich bin nur selten über Neuerscheinungen informiert. Meistens erfahre ich zufällig oder über andere Blogger, wann was erscheint und informiere mich selbst nicht darüber. Also habe ich die Progamme meiner liebsten Verlage durchgeschaut und dieses Buch bei Goldmann entdeckt. Ich habe erst kürzlich „Die vatikanische Prinzessin“ gelesen und durch dieses Buch wurde mein Interesse an den Medici geweckt. Die Reihe von Matteo Strukul hat deshalb meine Aufmerksamkeit erregt und ich habe den ersten Teil direkt als Rezensionsexemplar angefragt und auch erhalten. Herzlichen Dank dafür!

„Die Familie ist das Wertvollste, das wir haben, das hat sich jeden Tag aufs Neue erwiesen.“ (S. 143)

Ich muss gestehen, dass mir der Einstieg sehr schwer gefallen ist. Der Schreibstil ist zwar gut und leicht zu lesen, doch an den Aufbau des Buches musste ich mich zunächst gewöhnen. Es kommen sehr viele Charaktere zu Wort, auf die Perspektivwechsel war ich überhaupt nicht eingestellt und da sie teilweise unvermittelt auftreten, bin ich anfangs öfter durcheinander gekommen. Es war eher ermüdend mich immer wieder neu zu orientieren, wenn es einen Perspektivwechsel gab, den ich nicht habe kommen sehen. Gleichzeitig kamen mir die eigentlichen Protagonisten daher etwas zu kurz. Sowohl Cosimo als auch Lorenzo hätten nach meinem Empfinden viel öfter zu Wort kommen müssen.
Da ich davon ausgegangen bin, dass sich die Handlung vor allem um die Brüder de Medici drehen wird, war ich zusätzlich überrascht, dass einer Nebenhandlung sehr viel Raum gelassen wurde. Ich hätte sehr viel lieber mehr Einblicke in die Familie Medici gehabt, anstatt mich mit der Geschichte von Söldnern zu beschäftigen, auch wenn diese Nebenhandlung ein Blick hinter die Kulissen der feindlichen Lager gewährt hat.

Was mich an diesem Buch vor allem gestört hat, ist die Tatsache, dass ich überhaupt keine Beziehung zu den Charakteren aufbauen konnte. Mir hat komplett der Zugang gefehlt, denn keiner der Protagonisten hat den Leser wirklich tief in seine Gedankenwelt eintauchen lassen. Alles blieb oberflächlich und farblos. Dieses empfinden wurde vor allem dadurch verstärkt, dass der Autor gerne alle Fakten, die er während seiner Recherchearbeit erfahren hat, unterbringen wollte. Es gab teilweise sehr viele irrelevante Informationen, die nicht unbedingt nötig gewesen wären.
Strukul beschreibt zwar sehr anschaulich und man kann sich sehr gut vorstellen, wie alles ausgesehen hat, ihm fehlt es aber, den Charakteren richtig Leben einzuhauchen. Bis auf die letzten 50 Seiten ist es mir wirklich sehr schwer gefallen, mich auf einen der Protagonisten einzulassen und erst das lezte Kapitel hat mich ein wenig berührt und zum schmunzeln gebracht.

Der Fokus der Geschichte war, wie oben schon erwähnt, in meinen Augen nicht richtig gewählt. Es wurde sehr viel Zeit in die Nebenhandlung rund um einen Söldner und eine junge Frau aufgewendet, die beide für die eigentliche Handlung keine Relevanz haben. Da sie beide zweifelsfrei fiktive Charaktere sind stelle ich mir die Frage, weshalb Strukul den beiden so viel Zuwendung zukommen ließ. Ich lese unheimlich gerne historische Romane und mag es besonders, wenn sich der Autor so nah wie möglich an den historischen Wahrheiten orientiert. Sturkul beweist sehr deutlich, dass er viel gelesen und recherchiert hat, deshalb ist es für mich besonders schade, dass ich nur wenige Einblicke in die Welt der Medici an sich bekommen habe. Nicht nur die politischen und geschäftlichen Belange kommen recht kurz, sondern auch die privaten. Mir bleiben nur wenige Gelegenheiten die Familie richtig kennen zu lernen. Was der Autor allerdings sehr sehr schön herausgearbeitet hat, ist die liebe zwischen den Brüdern de‘ Medici. Ihr Zusammenhalt ist vor allem gegen Ende des Buches sehr deutlich zu spüren und wirklich gut dargestellt.

Die versprochenen Intrigen, Morde und Machtkämpfe gibt es jedoch zur Genüge. Die Medicis versuchen mit aller Macht ihre Stellung in Florenz zu halten, während ihre Feinde sich versammeln, um die Familie vom Thron zu stoßen. Es gibt blutige Kämpfe, Verschwörungen, Mordanschläge und Spione vor denen man sich in Acht nehmen muss. Die Spannung jedoch hat über die Hälfte des Buches abgewartet, um dann endlich langsam an Bedeutung zu gewinnen. Am Ende ist es mir dann doch schwer gefallen, das Buch weg zu legen und ich bin sehr froh darüber, denn ich bin wirklich interessiert daran, mehr über die de‘ Medici zu erfahren.

„Es kommt der Moment, Exzellenz, in dem tötet man, oder man wird getötet, man gewinnt, oder man verliert, ohne die Möglichkeit von Berufung oder Verstärkung.“ (S. 342 f.)

Fazit

Mit sehr großen Startschwierigkeiten habe ich doch noch gefallen an „Medici – Die Macht des Geldes“ gefunden. Ich hoffe sehr, dass die Fortsetzung es schafft, die nötige Tiefe aufzubringen, die vor allem die Charaktere lebendiger erscheinen lässt. Ich bin gespannt, wie Matteo Strukul die Trilogie fortsetzen wird. Ich werde ihm definitiv noch eine Chance geben.

Herzlichen Dank an den Goldmann Verlag und das Bloggerportal für das Rezensionsexemplar!6 s Karen Merino Caballero213 72

Novela histórica que nos narra de una forma sencilla el ascenso de la familia Médici en el poder para gobernar la bella ciudad de Florencia, la cual está llena de intrigas, alianzas, guerra, conspiraciones y un poco de romance.
También describe como el arte y la cultura son una parte importante en la sociedad de esa época y el inicio del Renacimiento.
Seguiré con la trilogía (Los Médici II, Un hombre al poder).6 s Entre mis libros y yo347 150

2,5 Lectura fácil pero carente de emoción. Mi reseña https://entremislibrosyo.blogspot.com...6 s Anna [Floanne]578 282

Sapevo che dovevo diffidare del grande successo di questo libro, lo sentivo a pelle, ma il fatto che fosse un premio Bancarella mi faceva sperare di sbagliarmi. E invece... ecco servito un romanzo poco accurato dal punto di vista storico, infarcito di pesanti aulicismi (maldestro tentativo di imitare il volgare del Quattrocento), retroscena erotici in stile Harmony e personaggi inutili che con la Storia (quella con la S maiuscola) non hanno mai avuto niente a che fare, ma che paradossalmente sono posti in primo piano - quasi fossero loro i protagonisti! - solo per vendere qualche copia in più . Sicuramente, il romanzo di Strukul prende spunto dalla vera e travagliata ascesa al potere della famiglia Medici, che li porterà a diventare una delle più illuminate Signorie dell’Italia rinascimentale, ma proprio per questo motivo mi aspettavo una narrazione dei fatti meno sensazionalistica e più rispettosa del lustro dei personaggi coinvolti.
Voto: 2 stelle perché alla fine la lettura risulta scorrevole e intrigante, ma è forte la sensazione che questo libro non abbia aggiunto nulla di credibile e concreto alla mia conoscenza delle vicende storiche di quel periodo._italia historical-fiction kindle5 s Moni2506343

„Medici – Die Macht des Geldes“ von Matteo Strukul erzählt die Geschichte der 2. Generation der Medici und wie diese ihre Macht behaupteten und noch weiter ausbauen konnten. Erschienen ist der Roman im März 2017 im Goldmann-Verlag.

Florenz, 1429: Giovanni de Medici, Bankier und Begründer der Medici-Dynastie, stirbt und hinterlässt seinen beiden Söhnen Cosimo und Lorenzo die Leitung über die Geschäfte und die Familie. Immer auf Bescheidenheit bedacht, hat sich Giovanni dennoch auch große Feinde, besonders in der Familie Albizzi, geschaffen. Rinaldo del Albizzi hat den unbedingten Willen Florenz unter seine Herrschaft zu bringen und ist dafür auch bereit über Leichen zu gehen. Ein Tauziehen um die Macht in Florenz beginnt.

Leider hat mir dieser historische Roman nich so gut gefallen. Es wollte nicht so wirklich das Gefühl aufkommen, dass ich mich in einer anderen Zeit befinde. Ich bin aber auch mit etwas anderen Erwartungen an das Buch heran gegangen. Ich dachte, dass man auch ein bisschen mehr Einblick in die Geschäfte erhält. Man weiß zwar, dass viel Geld da ist, aber wie genau dies verdient wird, wird meines Erachtens nicht so klar. Lorenzo führt die Bankgeschäfte, während sich Cosimo um die Kunst und Wissenschaft sowie die Politik kümmert. Hierbei ist definitiv mehr die Politik im Vordergrund und was man mit Geld so alles im Hintergrund bewerkstelligen kann. Es werden Allianzen geschmiedet, es werden Leute bestochen, prestigeträchtige Konzile werden in die Stadt geholt, um das Ansehen zu steigern. Mich hätte tatsächlich mehr interessiert, wie Giovanni es geschafft hat, seine Familie so stark und mächtig zu machen.
Der Schreibstil hat mir ganz gut gefallen, war aber auch nicht überragend. Die Geschichte lies sich flüssig lesen, die Kapitel waren kurz. Die Überschriften über den Kapiteln haben der Geschichte manchmal etwas die Spannung genommen, da sie zu viel vorweggenommen haben. Auch hatte ich das Gefühl, dass die Ereignisse einfach aneinander gereiht wurden. Wie es zu bestimmten Entwicklungen kam, wird zu wenig beleuchtet. Das hat auch dazu geführt, dass man nicht so richtig in der Geschichte drin war.
Darüber hinaus habe ich auch mit den Personen nicht wirklich mitgefiebert. Es war die ganze Zeit immer eine gewisse Distanz da. Dies wurde sicher auch durch die Perspektivwechsel mitten im Absatz begünstigt. Plötzlich war man in der Gedankenwelt von jemand anderem drin. Die Gespräche der Personen untereinander wirkten teilweise sehr unglaubhaft und gestellt. Außerdem hatte ich das Gefühl, dass die Medici durch und durch gut waren und die Feinde, die Medici zwar als das Böse angesehen, aber diese Personen eben selber durch und durch böse waren. Zumindest bei dem Schweizer Söldner Richard Schwartz und Laura Ricci wird auch ein Blick in die Vergangenheit gewagt und warum diese Personen so geworden sind.
Ganz schlimm fand ich auch die Sexszenen. Diese waren glücklicherweise nur kurz geschrieben. Aber entweder wurde die Liebe zu der Person in der Szene überhöht oder es war einfach nur abstoßend. Dies lag durchaus auch an den Personen, die Sex miteinander hatten, aber meist hatten diese Szene irgendwie einen krankhaften Touch.
Zu Gute halten muss man dem Autor, dass er gut recherchiert hat und sich weitestgehend an die Fakten gehalten hat. In einem kurzen Nachwort erfahren wir hierüber mehr.

Fazit: Ein historischer Roman über die interessante Familien-Dynastie der Medici, der sich genau an die Fakten hält, aber leider kein historisches Lesefeeling aufkommen lässt und zu viel Distanz zu den Personen wahrt. Hierfür gibt es 2,5 Sterne von mir.2017 historical-fiction5 s Luca83 2

Lentissimo,difficile da finire, dialoghi letti,non mi ha dato una grande impressione.3 s Anncleire1,290 98

Recensione anche sul mio blog:
http://pleaseanotherbook.tumblr.com/p...


“I Medici: Una dinastia al potere” è il primo libro della trilogia storica di Matteo Strukul edita da Newton Compton. Matteo Strukul è un narratore stupefacente, che unisce un innato senso del ritmo, ad una scrittura potente, per un’epopea incredibilmente ricca. La storia rinascimentale è straordinariamente ricca di spunti, e i Medici sono una di quelle famiglie che hanno trasformato il volto del nostro paese. Leggere questo libro è immergersi nella nostra storia e rivivere un’epoca con la meravigliosa lente del romanzesco tenuta in mano da un’eccellente guida come Strukul.

Ci sono degli scrittori che quando li incontri dal vivo ti lasciano il segno, perché la pensano esattamente come te, perché sono estremamente intelligenti e conoscono benissimo il mondo che ti raccontano. Ci sono scrittori che leggeresti ad oltranza, consumando pagine su pagine senza mai smettere. Matteo Strukul è uno di questi, uno scrittore dall’immaginario immenso e una forza comunicativa eccezionale. La storia di Cosimo Medici esplode dalla pagina incantando il lettore e mostrando una realtà complessa e piena di passione. I Medici sono una famiglia potente, che è stata capace di costruirsi un impero con le banche e che ha saputo inserirsi nel contesto socio-politico della loro città con una maestria e una certa incoscienza, che li hanno portati a rimanere al potere per decenni. Il libro di Strukul è estremamente interessante perché segue minuziosamente le vicende de la famiglia de Medici dalle prime difficoltà all’ascesa al potere, in una ricostruzione storica, veritiera, seppur romanzata, ad uso e consumo del lettore. La forza della storia sta proprio nel connubio perfetto tra verità storica e dettagli precisi ma sfumati in un contesto che arde della consapevolezza che forse non è andata proprio così.
Cosimo resta il protagonista assoluto, un personaggio tanto lungimirante quanto legatissimo alla sua famiglia, tanto scaltro, quanto condizionato dalla sua voglia di stare tranquillo. Cosimo sente il peso della responsabilità ma sa anche che non ha la forza per gettarsi a capofitto nelle battaglie che investono la sua città senza la giusta dose di raziocinio. Coordinare le sue forze a volte è difficile, soprattutto quando una intera fazione trama contro di lui e la sua famiglia. Insieme a Lorenzo, Cosimo immagina un mondo diverso, un’unità tra le varie potenze politiche che fanno il bello e il cattivo tempo in quella penisola dilaniata dalla guerra e dalla peste. Firenze è una città stato che si sviluppa intorno ad un nucleo centrale forte, ma la Toscana resta una ragnatela di città che lottano per la supremazia regionale, accerchiate da Milano e dagli stati confinanti. In fondo la storia è fatta di ricorsi, comprese le lotte intestine in uno stato che da sempre è stato frammentato. Cosimo ne fa le spese con la sua voglia di pace e il suo desiderio di studiare e di circondarsi di arte e cultura. Il mecenatismo, che proprio con i Medici prende il via, diventa un condotto verso la salvezza, consumata dalla spinta all’esilio e all’oblio. I personaggi secondari che si avvicendano nel corso della storia rendono il tutto ancora più avvincente e ancora più emozionante, anche nelle scene più cruenti e intense.
È questa la magia di questo libro, la forza di una storia che non si ferma all’oblio di un passato remoto fagocitato da un presente sempre più pressante, ma le vicende di una famiglia che non si arrende, anche quando tutto trama contro di lei. Leggere di un periodo storico così ricco e speciale come il quattrocento significa anche innamorarsi delle ambientazioni e di una città straordinariamente unica. Firenze ha quel gusto unico, un fascino invidiabile, i modi da vecchia signora che si abbandona allo straordinario potere della rievocazione. Rivive anche lei, meravigliosamente ricreata dalla penna di Strukul che non teme nulla e non si ferma, neanche nei momenti più ardui. Le ambientazioni ricche e curatissime, riecheggiano un fascino antico e speciale, che anima il lettore e lo immerge completamente nell’atmosfera che sta vivendo.

Il particolare da non dimenticare? Una bottiglia di vinoÂ…

Matteo Strukul è un narratore di straordinaria bravura, capace di tratteggiare con poche parole scene e situazioni, in una ricostruzione meravigliosa e intensa. Il primo volume di una trilogia che si prospetta epica e che non vedo l’ora di leggere tutta.
Buona lettura guys!
arc storical4 s Laura Noi480 16

Non riesco a capacitarmi di come si possa con un potenziale del genere, praticamente una storia già scritta, trarne fuori qualcosa di così piatto e noioso.
Pensando alla storia d'Italia, l'epoca dei Medici e della Firenze Rinascimentale è qualcosa che mi ha sempre affascinata e incantata. Il culto del bello, dell'arte, il mecenatismo, un Paese finalmente in via di sviluppo dopo secoli bui. Si poteva veramente scrivere qualcosa di meraviglioso e le mie aspettative erano alte, pur non conoscendo l'autore.
E invece, I medici una dinastia al potere, è stata una delle letture peggiori dell'anno.
Innanzitutto per essere un romanzo storico manca completamente l'ambientazione. Strukul spende giusto due parole in descrizioni, aggiunge qualche termine dell'epoca buttato a caso, ma non rende assolutamente l'idea del luogo e dei costumi dove si svolgono i fatti narrati.
Per quanto riguarda i personaggi sono tutti piatti e non approfonditi, addirittura Cosimo che è il protagonista. Non si capisce il loro carattere, cosa li anima, cosa provano. E poi sono così sfuggenti. Sono dei nomi e basta. Nomi che posso benissimo leggere su Wikipedia, ma tutti gli intrighi e le relazioni e ciò che sta dietro l'apparenza qui non c'è.
E non ci siamo nemmeno per quanto riguarda la trama. L'autore ha deciso di trattare un epoca troppo ampia per le poche parole che ci ha speso. Avviene tutto troppo a "scatti", in un capitolo c'è la morte del padre, in un'altro la peste, poi la condanna, l'esilio, il ritorno, la guerra, morte, fine. Anni che passano tra un capitolo e l'altro che però non si sentono. Non c'è alcun coinvolgimento nei fatti per il lettore, sembra di leggere una cronaca di ciò che è accaduto in quegli anni più che un romanzo ma purtroppo è più avvincente Wikipedia (che poi sono andata a leggermi per capire cosa fosse e vero e cosa no).

L'autore non è stato all'altezza del compito.
Non è entrato nella Storia per scrivere la SUA storia.
E quindi no. 8 s Esteban Parra477 120

Una historia muy entretenida. El de los Médici es un legado bien interesante, lleno de intrigas, violencia, amor, corrupción, y todos los ingredientes que las grandes historias de este tipo han tenido. Una lucha constante por el poder a costa de lo que sea, en donde hasta el más pequeño tiene algo que decir.

Mi problema con esta obra en concreto es bastante curioso, pues el libro tiene un modo de desarrollo bien particular, y son unos saltos en el tiempo que se presentan en momentos precisos de la narración, lo cual hace que el libro sea mucho más corto y ligero de lo que normalmente son los libros históricos, pero en esos saltos de tiempo siento que me perdí de mucho, y eso fue algo que me generó un conflicto muy raro.

Ansioso por ver qué viene para Cosme y Lorenzo.4 s Llona ?? "Così tanti libri, così poco tempo." 445 27

da un autore che ha piu volte vinto premi letterari mi aspettavo meglio
Noioso, senza ritmo, ripetitivo4 s Emanuela685 34

Questo primo capitolo della saga dei Medici è dedicato a Cosimo e Lorenzo dei Medici che, alla morte di Giovanni, sono riusciti, grazie alle loro capacità molto diverse ma complementari di stratega e diplomatico l’uno e di finanziere l’altro, ad insidiare il potere di questa famiglia su Firenze, per cui ha segnato la storia per decenni.
Devo dire che non mi è particolarmente dispiaciuto ma nemmeno ne sono rimasta colpita.
Di Cosimo e di altri membri della famiglia ho apprezzato molto l’aspetto del mecenatismo, grazie a cui sono state portate a compimento tante delle grandi opere che oggi ammiriamo in città, tra cui la cupola del Brunelleschi e il David di Donatello, ma anche i tentativi di riunire i popoli e le religioni, così nella lega antiducale come nel Concilio ecumenico, invece di cercare di dividere e lo scontro ad ogni costo. E questi aspetti in questo libro sono stati evidenziati alla perfezione.
Purtroppo però a parte questo ho trovato poco altro.
Nonostante apprezzi molto lo stile narrativo dell’autore, qui non è riuscito ad emozionarmi.
Non sono riuscita a empatizzare con nessuno dei personaggi, tranne forse un poÂ’ Lorenzo, nonostante ci fosse il tentativo di descriverne i pensieri e i sentimenti in alcuni momenti.
L’unico personaggio che in tutto ciò è riuscito a risvegliare la mia curiosità è stato Schwartz che mi ha portato a chiedermi se sia realmente esistito. I suoi tormenti di persona che ha preso delle scelte sbagliate finendo per ritrovarsi in strade che non avrebbe voluto per sè, e forse non avrebbe realmente meritato, non più di tanti altri mercenari dell’epoca se non altro, e che avrebbe desiderato la pace di una vita normale, mi hanno impietosita più volte.
Credo che gli sia capitata la sfortuna anche di innamorarsi della donna sbagliata a cui piace tanto fare la tormentata.
Mi ha lasciata con una tiepida curiosità che mi porterà a proseguire principalmente perché sono curiosa di scoprire come sia stata trattata la figura di Lorenzo il Magnifico che tanto amo.3 s Larka Fenrir344 33

Non so esattamente cosa pensare di questo libro... tant'è che non ho nemmeno preso nota di una frase che mi ha particolarmente colpito, da mettere ad inizio recensione.
Nonostante lo stile sia fin dall'inizio, e specialmente in alcuni punti, drammatico e quasi ridicolmente teatrale, mi duole dire che si è fatto leggere.
Vuole essere un romanzo storico, senza storia. Vuole illustrare la casa Medici, stereotipandone i membri e incentrando l'attenzione su altri personaggi (e, faccio fatica ad ammetterlo, la loro storia d'amore è stata prevedibile ma interessante) inesistenti. Velo pietoso sulla descrizione di Brunelleschi, poi... il genio pazzo ed incompreso, vocato all'arte, un'accozzaglia di tutti gli stereotipi di questa "macchietta", che risulta ridicola.
Spizzichi di informazione, con dubbi sulla loro veridicità e con salti temporali e tagli pazzeschi per essere condensati in un libro di 300 pagine.
Per quanto curiosa di vedere dove questa saga (che doveva essere solo una trilogia) vada a parare, mi chiedo se non faccia prima a leggermi qualche saggio sull'argomento...

Rating: ???


I Medici
#1 I Medici: Una dinastia al potere ~ ???
#2 I Medici: Un uomo al potere
#3 I Medici: Una regina al potere
#4 I Medici: Decadenza di una famiglia fiction3 s no sin mi kindle145 40

A Matteo Strukul primero lo conocí por entrevistas y blogs donde hablaba de historia y me gustaba por eso estaba ilusionada con leer esta saga pero....
Autor del comentario:
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"PICCOLA ITALIANA" NEL SENSO DI ETÀ MENTALE?

Ho iniziato le lettura di questo romanzo senza alcuna aspettativa a riguardo; so bene che non si dovrebbe partire prevenuti, ma visti i precedenti già potevo immaginare che “Una regina al potere” di Matteo Strukul non sarebbe stato il caso editoriale promesso in quarta di copertina.
Il caro Strukul si concentra questa volta su Caterina de'Medici, sovrana di Francia durante il regno del marito Enrico II e poi reggente per due dei suoi figli. Rispetto a “Un uomo al potere”, la scena si sposta pertanto avanti nel tempo (Caterina è la bisnipote di Lorenzo il Magnifico) e nello spazio, portandoci infatti oltre le Alpi.
Come capire che siamo arrivati nella Patria di Lady Oscar? Perché, proprio come ne celebre anime degli anni Settanta, gli occhi dei personaggi luccicano di continuo, come segnale di sfida o di intenzioni malvagie.
Inutile dire che il romanzo ripropone tutti i problemi già riscontrati nei volumi precedenti, come dialoghi riempitivi, metafore illogiche e banalissime frasi fatte, ma qui spunta anche qualche errore storico: ad esempio, viene detto che Maria Stuarda ha diciotto anni al momento di sposare il futuro Francesco II mentre la regina di Scozia nel 1558 era soltanto sedicenne, si parla come di un fatto certo della relazione tra Enrico III e la sorella Margot -in realtà una mera supposizione-, o ancora viene dato grande spazio alla rivalità tra Caterina e Diana di Poitiers dimenticano totalmente di menzionare le altre amanti di Enrico II, dalle quali il sovrano ebbe almeno tre figli illegittimi! come pure viene del tutto scordato uno dei figli di Caterina, Francesco Ercole.
Qui voglio però concentrarmi sul problema principale di questo libro, ovvero la rappresentazione dei personaggi femminili. Come Strukul ci ha ormai abituato, le donne nel suoi libri sono drasticamente divise tra sante (ossia le donne della famiglia Medici) e prostitute; caso vuole che l'autore si sia trovato a dover rendere una donna protagonista del romanzo, e quindi come caratterizzarla?
Voglio immaginare che l'autore si sia tuffato nella lettura di libri Harmony per creare il personaggio di Caterina, perché l'alternativa sono i romance YA da quattro soldi. Nonostante i suoi trent'anni suonati, la regina si comporta ancora come una ragazzina: ripete in continuazione di essere brutta e fa confronti in tal senso con Diana, bollata come la causa di tutti i suoi problemi, compreso il non-amore di Enrico che lei continua ad adorare senza alcun motivo. E nella parte finale il problema si fa ancora più evidente perché, con l'intenzione di dimostrare la sua imperitura bontà d'animo, l'autore finisce per dipingerla come una totale bipolare.2 s Alberto M. Flórez García31

Siempre tuve curiosidad sobre Catalina de Médici, su vida, y lo que significó para el reino de Francia, el poder y el legado maldito del que goza su fama hoy en día, sin embargo, Strukul nos muestra una italiana en una corte extranjera expuesta a toda clase de humillaciones que busca asegurar su supervivencia y futuro. De ahí que el desarrollo del personaje ha sido magnifico, desde su llegada a Francia afrontando todo tipo de humillaciones hasta su perpetuación en el poder y su muerte sentada en lo más alto de la cúpula del poder.

Una novela fascinante, llena de intriga, poder, seducción, que sirve para comprender el papel tan difícil que tenían aquellas reinas en El Renacimiento, las cuales tenían que enfrentarse a todo tipo de conflictos y afrentas para poder sobrevivir.favoritos mi-biblioteca2 s Alessandro Nicolai241 1 follower

Forse il peggiore della trilogia, breve, scontato e senza suspence, una descrizione incolore delle vicende dellaFrancia di Caterina de Medici, poca fantasia2 s Elly40 13

Ci speravo. Speravo che l’autore cambiasse lo stile da romanzetto rosa per dedicarsi alla parte storica. Nulla. C’è da dire che abbondano di più i massacri e le parti cruente, ben descritti. i-medici2 s Dean375 15

Recensione completa: http://thereadingpal.blogspot.com/201...


Nel corso di quel lungo periodo aveva visitato il regno in
lungo e in largo, in un infinito peregrinare, e giorno dopo
giorno l'aveva visto morire un po' alla volta. Era una terra
consumata dall'odio e dall violenza degli uomini, in cui la
nobiltà d'animo si era smarrita per sempre: la gloria della guerra
barattata per pochi scudi, l'onore scambiato con il tradimento
e l'opportunismo, l'amore con la piaggeria.



Penso che questa citazione dal libro riassuma le vicende di questo terzo volume nella trilogia de I Medici. Caterina de' Medici sposa Enrico II, figlio minore del re di Francia. Sfortunatamente, il delfino Francesco di Valois viene ucciso e i sospetti ricadono su di lei, straniera in terra ostile e in una posizione che potrebbe giustificare il voluto assassinio di Francesco.
Il re crede alla sua innocenza, ma la posizione di Caterina è irrimediabilmente compromessa anche a causa della preferenza del marito nei confronti dell'amante Diana, la quale cerca in tutti i modi di estromettere l'italiana dal potere.
Ci sono davvero un sacco di personaggi, ma in particolare voglio soffermarmi su Caterina, Raymond de Polignac e Michel de Nostredame, che sono coloro che, per un motivo od un altro, mi hanno colpita di più.
Caterina è in una posizione davvero debole. Il suo potere è nullo alla corte di Francia, dove è vista solo come una mercante italiana. Non ha più neanche la protezione dello zio, e questo la rende estremamente vulnerabile. Nel corso del romanzo vediamo però come Caterina sia molto più forte di quanto i suoi nemici credano, e di quanto sottovalutino questa donna piena di risorse. È intelligente e paziente. Non vista, trama alle spalle dei suoi nemici, aspettando la sua vendetta. Credo che lei sia stato il personaggio che ho preferito nella famiglia Medici per come sono stati raccontati in questa trilogia. Mostra il lato femminile della dinastia e non penso abbia nulla da invidiare a Lorenzo o a Cosimo. Non è estranea agli errori, questo è certo, altrimenti non sarebbe umana. Il destino purtroppo non le è stato favorevole, e a nulla è servito l'aiuto di Nostradamus.
Ecco, Michel de Notredame, o Nostradamus, è stato un personaggio stranissimo da leggere. Mi è parso un po' esagerato nel complesso, con tutti quei "riti" ed illusioni strane e un aspetto che complessivamente lo rende completamente estraneo al resto dei personaggi. Le sue parole trovano sempre conferma nel futuro, un futuro che non c'è modo di cambiare e di cui lui può solo dare avviso. Ma, se di lui la regina si fida ciecamente, non è questo il caso di Raymond de Polignac: un soldato esperto, pragmatico, guidato dall'amore per la Francia e per la sua regina, per cui nutre in forte rispetto. È l'unico che non abbandona mai Caterina, leale fino alla morte. Penso sia uno dei personaggi più positivi di questo romanzo, una gemma in mezzo al marciume della corruzione e gli intrighi della corte di Francia, che possiamo ben veder rappresentati da Diana e dai Guisa, come anche dagli stessi figli di Caterina. Diana commette l'errore di affidarsi troppo al controllo esercitato attraverso il proprio corpo, che le costerà caro a tempo debito. Anche Enrico II non è da meno, ma invece di essere artefice è vittima. Troppo debole per contrastare il controllo che Diana ha su di lui, troppo debole per resistere alle tentazioni della carne.
La Francia di questo periodo storico è dilaniata da sanguinose guerre di religione, tra cattolici e protestanti, francesi contro francesi. Il sangue scorre inesorabile e il potere della famiglia reale è sempre più debole, condizionato da coloro che hanno piani propri. Lo si vede bene nelle azioni degli eserciti, descritte perfettamente da Strukul, che scrive in modo tale da permettere una lettura veloce e per nulla noiosa.
Nel complesso è un libro che mi è piaciuto molto, e che spero piacerà anche a voi!goose-reading-challenge-2017 historical-fiction Rosemary Standeven865 43

I had previously read historical and historical fiction books about the Medici family, and had always found the Medici to be a fascinating topic. This was, however, the first book I had read, whose focus was entirely on Catherine de Medici. So, when I was offered the opportunity to read and review it, I leapt at the chance.
Although the book opens with a brief scene from Catherine’s childhood in Florence, almost all of the book concerns her adult life in France – first as the wife of the second son, Henry, of the King of France, then on the death of the dauphin and subsequent death of King Francis I, Queen of France, then mother of ten children, finally Queen Mother. In the background were unending religious wars pitting Catholics against Protestants, and the machinations of the power-hungry Dukes of Guise and Henry’s mistress, Diane of Poitiers.
This is not a dry history book, in many ways it reads as historical fiction, though is based on thoroughly researched historical fact. Catherine really comes to life as a highly intelligent woman, who is cramped by her gender and society’s expectations. For much of the book, your sympathies are completely with Catherine, who is beset by tragedy after tragedy – none of her own making. Rather than an evil, manipulative woman who frequently resorts to poison – as rumour would have you believe, Catherine appears to be a victim of the times. She (inexplicably) loves her faithless husband until his death, and determines to do everything in her power to protect her children – even the psychopathic Henry junior, who must have been one of the worst kings France ever had. The only real light in her life – acknowledged far too late – is the ever-loyal Captain Raymond de Polignac.
The end came rather suddenly. One page she was abetting a slaughter of Huguenots (the infamous St Bartholomew’s Day Massacre) – and the next she was dead (not directly related).
I did learn a lot reading this book, but the style was not one that overly appealed to me. There was too much poetic license taken with the emotions ascribed to Catherine (and others), Nostradamus had a much bigger (and more mystical) role than was necessary, and I could have done without the sex scenes. I do realise that these are precisely the added extras that would make the book a winner with many readers – but I think I prefer my history to be more strongly aligned with the facts – even if that would make it somewhat dry.
I would recommend this book to anyone who s a good story, and/or historical fiction, and to those ( me ) who have an interest in the Medici – but with a warning, that you may find the excessive (for me) emotionalism a bit draining.
I received this copy from the publisher via NetGalley in exchange for an honest review. All opinions are my own and not influenced by either the author or publisher.
1 Danielle Waanders240 3

Het leest lekker weg, maar wordt helaas nooit echt een verhaal. Het voelt meer als een geromantiseerde historische opsomming 1 Ruza Mini?409 6

????? ?????! ????? ??????? ???? ??? ? ?????! ???? ?? ????????? ??? ????, ???????? ?????????, ?????????, ????????, ?????????...??? ?????? ?? ???????...1 Chris Hendrickx216

Knap boek, een mix tussen een geschiedenisboek en een roman. Zou graag nog de 2 andere boeken van deze schrijver lezen. 1 Mârïå6

Ho letto questo libro a distanza di unÂ’anno dai due precedenti che compongono la saga.
Penso di star iniziando a comprendere bene la differenza tra “scrivere” e “saper scrivere”. Ebbene, Matteo Strunkul fa parte del primo.

La scrittura è senz’altro scorrevole e ben fatta. È l’unica che salva questo libro, perché per il resto, ahimè, non c’è niente da fare.

Partiamo dai personaggi: non ho trovato in loro la personalità che cercavo, in particolare Caterina de’Medici. Sembrano pressappoco piatti, tutti uguali, e a volte odiosi.
Non riesco a comprendere Caterina. Contraddittoria, bambina, ingenua, forte, determinata, piagnucolona. Non sono riuscita a tracciare la sua persona per bene. Questo è uno spunto per una che fu una Medici: una donna scaltra, intelligente, astuta e particolarmente potente e misteriosa.
Enrico II lo avrei voluto strozzare sempre. Insopportabile omuncolo che piange dietro le vesti di una milf. Ho gioito al capitolo della sua morte.

Ambientazioni, vicende, dialoghi del tutto irrealistici e contraddittori: allÂ’inizio Nostradamus viene descritto con gli occhi neri, poi azzurri, e poi di nuovo neri. Te ne prego Matteo, deciditi!
Un punto a favore: fortunatamente il romanzo non è tappezzato da scene di sesso come i due precedenti, che ne facevano più un romance spicy al seguito di After.

Mi aspettavo di meglio.
Una delusione.




1 Barbara Longo148 1 follower

Mi dispiace molto ma questa terza parte della saga dei Medici, scritta da Strukul, non mi ha per niente entusiasmata.assolutamente poco attinente la figura di Caterina de’ medici, romanzata come se fosse una creaturina incapace di sopravvivere alla corte di Francia se non tramite figure maschili che le gravitano attorno, fra le quali spicca ovviamente Nostradamus. Il libro dovrebbe parlarci del potere di una grandissima ed immensa donna della casata dei medici, conosciuta e riconosciuta dalla storia come una delle donne di potere più importanti di Francia, Italia e del suo secolo. Invece il ritratto che ne viene fatto è davvero poco attinente, attratti grottesco, per non parlare del fatto che l’autore condisce con scene di sesso, a volte abbastanza inutili nelle volute specifiche degli amplessi, almeno una pagina per capitolo.
Non parliamo poi della praticamente inesistente figura dell’altra donna immensa che visse al tempo di Caterina e che ne diventò giovanissima nuora: Maria Stuarda. Anche in questo caso la figura femminile viene praticamente messa in secondo piano rispetto ad altre maschili, notoriamente di ben poco conto, che sembrano essere invece per l’autore essenziali per giustificare la presenza di questa giovanissima regina scozzese alla corte dei Valois. Onestamente non so se concludere la saga e leggere il quarto libro.1 María Isabel C. Saavedra233 10

No conocía la historia de Catalina de Médici, de hecho nunca pensé que esta familia de comerciantes Florentinos hubiese salido de Italia, pero al conocer la historia de esta mujer marcada por las humillaciones y el dolor puedo comprender un poco más el papel de las mujeres en las monarquias absolutistas europeas.

Destinada a dar hijos, Catalina de Médici da al lector una lección de sabiduría impensable, PACIENCIA. Solo con paciencia, solo en la espera de puede lograr resurgir como el ave fénix, en un momento donde la historia de Francia requería a una mujer decidida, hábil políticamente y aparentemente sin escrúpulos, y ahí estaba ella.

Matteo Strukul logro lo impensable con esta trilogía, logró enamorarnos de los Médici, enamorarnos de Florencia y también abrirnos los ojos a una parte de la historia tan sangrienta como maravillosa. El Renacimiento.

Después de haber leído los tres tomos puedo decir que la calificación de la Trilogía es 10/10.1 Giulia59

Una noia infinita.
Una storia costellata di personaggi indefiniti e non finiti, caratterizzata dal pressappochismo.
Pensavo inizialmente che la storia sarebbe stata più avvincente rispetto ai precedenti due libri, che mi hanno altrettanto delusa, ma proprio quando si trattava di dare fuoco alle polveri… niente. Il libro finisce.

In qualunque epoca avrebbero potuto avere luogo i fatti descritti, esattamente come negli altri libri, perché manca caratterizzazione, manca studio e approfondimento dello scacchiere politico europeo di quegli anni, manca la volontà da parte dello scrittore di scavare sotto la superficie. Non basta lanciare nel mucchio qualche vocabolo storico come “ugonotti” o “guerra di religione” per scrivere un buon libro a sfondo (appunto) storico.

Mi trattengo dal parlare dello stile narrativo, a dir poco imbarazzante. Mai sentito parlare di registro linguistico..?

Mi è sembrato un manuale di storia scritto male e inevitabilmente noioso.1 Rachele383 107

Direi il libro migliore della trilogia (e il che è tutto un dire ). Il libro si divide in due parti: la prima Caterina de Medici come moglie del delfino e poi del re di Francia Enrico II e la seconda parte la vede regina dello Stato dei Valois. Dominano ancora scene da "50 sfumature di grigio", ma molto meno rispetto agli altri due libri (meno male), purtroppo non c'è nessun inquadramento storico all'inizio dell'opera e la lotta tra cattolici e ugonotti è stata affrontata abbastanza bene. L'unica pecca è che nella seconda parte dell'opera non viene data molta importanza alla figura di Caterina come regina e mecenate ma viene rappresentata quasi come un personaggio secondario che ordina solo la morte delle persone.romanzi-storici1 Carlotta Bevilacqua8

Ci sono così tante cose che non vanno in questo libro che non so neanche da dove cominciare ad esprimere il mio disappunto.
Le mie aspettative prima di leggere questo libro erano altissime, pensavo che l'avrei amato come amo sia la figura storica che il personaggio di Caterina de' Medici. Non a caso ho deciso di leggere questo libro proprio perché speravo di trovare una Caterina personaggio come quella di cui mi sono innamorata alla follia grazie alla serie tv Reign (chi l'ha vista mi capirà; per chi non l'ha vista la consiglio assolutamente, anche se la vicenda narrata è quella di Maria Stuarda ma Caterina ruba la scena), che ora sto riguardando per l'ennesima volta proprio perché ho bisogno di quella Caterina dopo la delusione di questo libro.
Parto giustificando le mie due stelle di valutazione. Devo essere sincera: mentre leggevo il libro ho sempre pensato che alla fine non si sarebbe meritato più di una stella perché, come ho detto, ci sono MOLTE cose che non vanno (e che mi accingo a spiegare). Tuttavia nella seconda parte mi sono piaciuti particolarmente la figura di Polignac e il sentimento che provava per Caterina, quindi si è guadagnato una stella così.
Procediamo quindi con tutte le cose che non vanno in questo libro:
1) La scrittura non mi è piaciuta. Innanzitutto è troppo ripetitiva: ci sono parole e frasi che si ripetono costantemente sempre uguali (es. parole sibilline). E poi alcune cose erano veramente cringe. Potrei fare innumerevoli esempi ma mi limito a menzionare le esclamazioni in francese (es. sacrebleu ripetuto infinite volte e ogni volta volevo morire) e le scene spicy. Ora, sinceramente, in generale, non le disdegno, però qui mancava il sentimento; era tutto troppo affrettato.
2) Le vicende che si susseguono sono narrate in maniera troppo superficiale e sconnessa. Non c'è un senso logico nella storia. Sono solo cose che succedono l'una dietro l'altra.
3) I dettagli storici vengono inseriti in maniera nient'affatto discreta. Tipo quando c'è una scena a caso di Caterina che si mette a leggere il Principe di Machiavelli solo per far sapere che effettivamente la Caterina storica maneggiava molto quell'opera.
4) La narrazione non fluisce come dovrebbe. So che potrebbe sembrare molto simile al punto 2) ma stay with me, ora vi spiego. Vengono condensati troppi dettagli o comunque troppe informazioni in singole scene che quindi diventano caotiche. Il primo e più lampante esempio che mi viene in mente è quando il delfino muore all'inizio del libro ed Enrico va da Caterina e le parla del periodo in cui erano stati prigionieri in Francia. Conversazione che subito dopo capiamo essere inserita solo per far sapere a Caterina, ma di più al lettore, il motivo per cui per Enrico Diana conterà sempre di più di sua moglie. Così, senza un filo logico.
5) Ok, forse questa è una piccolezza ma è una cosa che mi ha infastidita moltissimo: va a capo quando non deve. PERCHÉ? Isola delle frasi che non andrebbero isolate, che fanno palesemente parte del discorso precedente. Non si va a capoooo AAAAAH.
6) I personaggi hanno la profondità psicologica di un pezzo di legno. Non so, in questo libro i personaggi fanno cose: non pensano, non provano emozioni. No. Fanno cose. L'unico mezzo attraverso cui si riesce a intravedere un'ombra di sentimenti in Caterina è il fatto che piange. Caterina piange. E basta, praticamente. E, proprio per il fatto che nessun personaggio è ben approfondito in questo senso, tutti i personaggi sembravano personaggi secondari.
7) Collegandomi al punto 6), se il titolo non lo rendesse evidente non saprei dire chi sia il protagonista della storia. E poi mi ha dato molto fastidio che nonostante il libro fosse dichiaratamente su Caterina de' Medici tutti i personaggi maschili che gravitavano attorno a lei hanno avuto più spazio di lei stessa: Enrico, Polignac, i Guisa, tutti. Caterina invece viene definita per tutto il romanzo una donna forte, intelligente, indipendente, in gamba ma non viene mai mostrato concretamente.
8) Sugli errori storici non mi pronuncio, innanzitutto perché non ho tutte le conoscenze necessarie e poi perché è un romanzo, che non ha la pretesa di essere un manuale, quindi li posso anche accettare. Però ce ne sono.
9) Anche l'unica parte che mi è piaciuta, ovvero l'amore di Polignac per Caterina, alla fine mi ha delusa. È stata introdotta troppo tardi e, di nuovo, non è stata approfondita adeguatamente. Ci si limita a farne menzione.
Bene, ora che mi sono sfogata chiudo. È davvero un peccato però perché questo libro era nella mia tbr da anni e mi aspettavo di ritrovare la magia della mia amata Caterina <3
E ora che ho menzionato la magia però devo aggiungere un punto riguardo ai rituali di Nostradamus.
10) WTF? Quella veramente è stata la parte che mi ha lasciata più interdetta, e ovviamente non in senso buono. Cosa mi significa che Caterina beve sangue di lupo e solo a quel punto rimane incinta perché tutto ciò a quanto pare ha risvegliato i suoi istinti sessuali? Io non ho veramente parole. Sarebbe stato mille volte meglio se in questo caso avessero riportato la vicenda come realmente era andata. E, tra parentesi, per esempio qui avrei apprezzato moltissimo di sapere come si sentiva Caterina rispetto a questo, come le faceva provare il fatto di non riuscire ad avere figli, quali erano i suoi timori rispetto alla sua posizione a corte. E invece nulla. Marcella4 5

Uno scempio! Inesattezze storiche, salti temporali assurdi e scritto anche piuttosto maluccio. Descritte molto bene, invece, le scene e i capitoli relativi alle battaglie, ma davvero tutto qui! Onestamente non regge il confronto con altri libri scritti sul meraviglioso, controverso e incompreso personaggio che è stato Caterina de Medici.1 Federica13

Non vendo mai i libri che ho letto in ricordo di averli letti. Caricato su Vinted appena ho finito di leggerlo...1 Alessia324 5

“Una regina al potere”, terzo capitolo dell'avvincente saga dedicata ai Medici, è probabilmente il libro più complesso e ambizioso, come dichiarato dallo stesso autore nelle note finali. In effetti, raccontare oltre cinquant'anni di Storia (dalla morte di Francesco di Valois nel 1536 alla morte della stessa Caterina nel 1589) in uno dei periodi più difficili per la Francia (impegnata prima nella dispendiosa guerra contro l'Impero e poi dilaniata dal conflitto interno tra cattolici e protestanti), appare già nelle intenzioni un'impresa ardua.
Con “Una regina al potere”, Strukul ci dipinge un’immagine straordinariamente umana di Caterina de Medici.
È una donna incredibilmente contraddittoria: nata fragile, ha dovuto trovare in sé la forza per andare avanti e per combattere, prima di tutto, per la sua famiglia. Caterina è una regina ma, prima ancora, è una moglie e una madre. Sopporterà umiliazioni e soprusi e stringerà alleanze pericolose pur di difendere chi ama più di sé stessa.
In tal senso, il ritratto che offre Strukul è proprio quello di un personaggio emblematico, quasi indefinibile, ricco di sfumature e contraddizioni; da una parte la donna austera, divorata dalla gelosia, superstiziosa, machiavellica, vendicativa, spietata, attaccata al potere e pronta a tutto pur di perseguire i suoi obiettivi; dall'altra il ritratto di una donna moderna, colta, pragmatica, dotata di grande pazienza e abilità politica; una donna capace di sopportare le umiliazioni del marito, che de facto le aveva imposto uno squallido triangolo con Diana di Poitiers; sopravvivere -da sola- agli intrighi orditi dalle tre grandi famiglie che entrarono in concorrenza per conquistare l'egemonia politica; far rispettare la monarchia e salvaguardare l'integrità del regno.
Il personaggio Caterina sgorga dalle parole di Strukul con un ardore, una pienezza ed una passione tali da far palpitare il cuore di chi legge questo romanzo, tanto da ritrovarsi, capitolo dopo capitolo, a rincorrere le parole e gli accadimenti senza poter fare a meno di smettere di leggere!
Nella Nota dell’autore, Strukul definisce Caterina “paziente come l’inverno”. È un’immagine splendida che racchiude tutta l’essenza del romanzo.
Matteo Strukul, in conformità con i precedenti capitoli, utilizza una narrazione per quadri e cerca di dare risalto ad alcuni dei personaggi e degli eventi più significativi. Oltre alla figura controversa di Caterina, troviamo l'ambizioso re Francesco I; l'influenzabile successore Enrico II; la bellissima e pericolosa Diana di Poitiers; il duca Anne de Montmorency, uno dei personaggi più influenti nella Corte francese; l'intransigente Francesco I di Lorena, duca di Guisa, abile condottiero e fervente difensore del Cattolicesimo insieme al fratello, il cardinale di Lorena; l'abile ammiraglio Gaspard de Coligny, comandante militare degli ugonotti; il temerario Jean Godefroy de Barry, signore de La Renaudie, capo della congiura di Amboise; il prode e fedele comandante Raymond de Polignac, tra i pochi personaggi di fantasia del romanzo insieme all'affascinante damigella scozzese Elizabeth MacGregor; il misterioso Nostradamus, a cui l'autore affida un ruolo che travalica la realtà storica; il medico di corte Ambroise Parè, considerato il padre della chirurgia moderna; il temibile Enrico di Guisa, detto lo Sfregiato; e ancora i figli di Caterina: il malaticcio Francesco II; il giovane e debole Carlo IX; il sadico e incestuoso Enrico d'Anjou, figlio prediletto della regina madre; la ribelle Margherita, anche nota come la "regina Margot" (dal romanzo di Dumas), moglie di Enrico di Navarra, il futuro Enrico IV, colui che metterà fine alla dinastia dei Valois.
Giunti al terzo romanzo, penso non vi sia bisogno che io stia qui a dirvi che Strukul ha davvero creato una serie degna di attenzione, in cui traspare la sua passione per la storia e la sua bravura nel trasmetterla al lettore.
Proprio per la complessità e l'aura di mistero che avvolge la protagonista, il giudizio su questo libro non è facile. Se da una parte l'autore riesce a far emergere quelle contraddizioni che animano il personaggio e lo rendono unico, dall'altra alcuni aspetti vengono tralasciati o non approfonditi a dovere (come ad esempio il peso politico durante la lunga reggenza), mentre altri potevano essere tranquillamente evitati (vedi le numerose pagine dedicate a Nostradamus). Inoltre, appare evidente il rischio di mescolare la Storia con la leggenda, ovvero di offrire una lettura "parziale" di alcuni eventi. Al di là di questi dubbi, Una regina al potere si legge con piacere, ma a differenza degli altri romanzi richiede un solido background di conoscenze storiche, data la complessità del periodo e l'elevato numero di personaggi coinvolti.
Il giudizio sulla saga non può che essere positivo. Strukul si rivela un abile narratore e un maestro nel trasformare la Storia in fiction.
VivienneAuthor 2 books107

My thanks to Head of Zeus for an eARC via NetGalley of ‘Medici Legacy’ by Matteo Strukul in exchange for an honest review. It was originally published in Italy in 2018 and translated from the Italian by Richard McKenna. I complemented my reading with its unabridged audiobook edition, narrated by Saul Reichlin, for an immersive experience.

This is the third instalment in Matteo StrukulÂ’s prize-winning series charting the fortunes of the House of Medici as they become Masters of Florence and progenitors of the Renaissance. I was a little concerned that not having read the previous two books I would be lost. However, Matteo Strukul advises in his AuthorÂ’s Note that each book is self contained.

The focus of ‘Medici Legacy’ is Catherine de Medici, Queen of France. He writes: “A sort of dark legend hangs over Catherine – a sinister fame that in the past has led to her being called a cursed monarch, a dark queen, a poisoner and the emblem in a certain sense – of the evil which lurked within her and which would find its definitive incarnation in the massacre of the Huguenots.”

He presents her life in a series of scenes, snapshots taken over the years, clearly defined by date and place. He credits Alexandre DumasÂ’ the Valois Cycle as his inspiration as well as the works of Victor Hugo. In this sense the style may seem a little old fashioned as it lacks the post modern flourishes of some contemporary historical fiction.

From my study and reading about the period I had some knowledge of CatherineÂ’s life but this was the first time that IÂ’ve read a novel about her.

I felt that Strukul did well in portraying CatherineÂ’s vulnerabilities, both in respect to negative attitudes in France about her Italian heritage and her husbandÂ’s long relationship with his royal mistress, Diane de Poitiers. Following Henry IIÂ’s death Catherine found ways to ensure her position, some quite ruthless that subsequently engendered that dark legend. Given her earlier experiences, I certainly could empathise with her.

The causes of the Wars of Religion that raged throughout Europe during this period were complex and somewhat difficult to understand in a more secular age. I felt that Matteo Strukul did well in presenting the conflict that led to the tragic events of St. Bartholomew Day, 1572.

While ‘Medici Legacy’ is fiction, Matteo Strukul clearly has undertaken a great deal of research in its creation. In his Author’s Note he lists a number of sources for the period and for both Catherine’s life and that of Michel de Nostredame (aka Nostradamus). He also provides details of those instances where he had exercised artistic license. I admire this attention to detail.

I have enjoyed historical fiction most of my life and seen it shift in emphasis away from famous (and infamous) historical figures to focus more on social history. Certainly I feel that there is room for both approaches.

Having such a positive experience of Matteo StrukulÂ’s writing, I plan to read the earlier two books set in Florence in the near future.audiobook historical-biography historical-fiction ...more his.bimba_bookshelf341 4

Ogni motivo era perfetto per uccidersi: il potere, la conquista, il credo, la lingua non erano altro che scuse, accidenti nella trasferta della vita che, tuttavia, venivano piegati a principi al solo scopo di ammazzarsi.
Siamo sempre catapultati nel medioevo e continuiamo a seguire le vicende della famiglia che ha fatto la storia dellÂ’Italia, ma questa volta seguiamo Caterina deÂ’ Medici alla corte di Francesco I Valois, ovvero in Francia.
Le vicende narrate da Matteo spaziano dal 1536 al 1589 e continua ad essere evidente come la ricerca dietro ad ogni libro sia un punto fondamentale per lo scrittore al fine di narrare al meglio gli avvenimenti mantenendo un senso logico e reale di quella che è stata la storia.
Parlando con Ursula, e le altre ragazze del gdl, abbiamo però notato come, in più occasioni, venga nominato lo champagne seppur sia di invenzione postuma all’epoca di cui si tratta e ci siamo lanciate in una serie di ipotesi. La mia è stata che per esigenze letterari sia stato inserito pur con questa consapevolezza e, forse, anche per non essere troppo ripetitivo nel nominare “vino” sempre e in frasi troppo ravvicinate. Ma questo potrebbe chiarircelo Matteo Strukul se volesse.

Avrebbe dato qualsiasi cosa per farlo felice perché, al di là di tutto, lei lo amava dal più profondo del cuore. Eppure si sentiva impacciata, inadeguata. In una parola: brutta.
Era così da sempre.

Tornando al libro: la narrazione rimane divisa in “quadri” – come li chiama lo stesso autore – il che rende più semplice raccontare di un così lungo periodo di reggenza, come quello di Caterina alla corte di Francia, concentrandosi su eventi rilevanti e determinanti sia per la storia che per la comprensione di quella che è un figura complicata e intrigante. Fin dai banchi di scuola ho trovato Caterina de’ Medici una figura da approfondire e in questo Matteo Strukul è stato di grande aiuto con il suo stile inconfondibile e semplice grazie alla scrittura scorrevole e all’approfondimento di alcune figure interessanti e non sempre nominate, come Nostradamus.

«…Ora io e voi siamo identiche: ugualmente insignificanti agli occhi degli uomini per via di un’avvenenza che non abbiamo. Ma voi siete il passato, io il futuro di questo Stato.»

Ho davvero amato questo libro la prima volta che l’ho letto ed è stato lo stesso per questa rilettura con la quale ho potuto notare cose che prima erano sfuggite ai miei occhi come, ad esempio, il discorso fatto in precedenza riguardante lo champagne oppure anche la reale atmosfera che aleggiava durante gli incontri tra Caterina e Nostradamus.

CÂ’era qualcosa di profondamente tragico nel potere. Era un bene che tutti avrebbero voluto, eppure esserne detentori scatenava invidie e risentimenti.
In conclusione non posso far altro che continuare a consigliarvi questa saga, i cui libri possono comunque essere letti come stand-alone.
Eva Hechenberger1,344 17

Hier haben wir den dritten Teil und sogleich den Abschluss der Medici – Reihe. Hier wird übrigens das Leben von Caterina behandelt. Ich empfand das Buch übrigens als stärksten Teil der Reihe.

Die Handlung fand ich recht interessant, denn es wird das Leben von Caterina de‘ Medici behandelt. Wir erfahren, wie sie nach Frankreich kommt und wie schwer ihr das Leben dort gemacht wurde. Hier besonders von der Mätresse Diane, die sie nicht nur wegen ihrer Religion schlecht behandelt hatte, sondern auch wegen ihres Gemahls.

Die Dinge waren zwar etwas vorhersehbar, denn es wurde viele Dinge geschrieben, die historisch korrekt sind und wenn man sich mit Caterina schon beschäftigt hat, weiß man hier halt schon Bescheid. Allerdings gab es auch einige Dinge, die ich nicht wusste, wie zum Beispiel die Zugneigung ihres Schwiegervaters. Wirklich sehr interessant.

Was mich beim Lesefluss dennoch etwas gestört hatte, waren die Zeitsprünge. Der Autor hat, wie schon in den anderen Büchern, sehr viele Zeitsprünge gemacht, damit er das komplette Leben belichten kann. So wirkte vieles sehr oberflächlich gehalten.

Caterina fand ich eine interessante Hauptprotagonistin. Sie wirkte auf mich, wie eine starke Persönlichkeit, denn sie hat sich trotz ihrer Schwierigkeiten einfach nicht unterkriegen lassen. Auch empfand ich sie als sehr sympathisch.

Die Schreibweise war sehr leicht und flüssig. Der Autor hat alles recht spannend beschrieben und so konnte ich mir die Dinge sehr gut merken, denn es gab viele Erwähnungen von historischen Persönlichkeiten.

Das Cover gefällt mir gut und es passt sehr gut zu den anderen Büchern der Reihe.



Fazit:
5 von 5 Sterne. Klare Kauf – und Leseempfehlung. Man kann die Bücher auch ohne Vorkenntnis der anderen lesen.read-2018 I Mondi Fantastici247 17

Un ritratto interessante di Caterina dei Medici in quello che, a mio avviso, è il più riuscito dei tre libri sui Medici, probabilmente perché in questo caso l'autore sceglie di concentrarsi prevalentemente sulla figura di Caterina, dedicando poco spazio ad altri personaggi, e quindi riesce a mantenere una visione d'insieme.
Ne emerge una figura forte, paziente, astuta a volte, ma anche molto sola, della regina di Francia, una straniera in terra straniera, che ha dato tutto a quella terra. Ho apprezzato il suo rapporto con Polignac, Francesco I e anche con Nostradamus, sebbene avrei preferito fosse dato più spazio a quest'ultimo.
La maggiore difficoltà è stata, come spesso accade nei romanzi di Strukul, seguire la vicenda a livello storico, dato che abbraccia quasi un secolo e a volte ci sono stacchi di decine di anni da un capitolo e l'altro: credo che, non avessi avuto una buona conoscenza del periodo storico, avrei faticato a capire bene alcuni passaggi, in particolare le delicate questioni delle guerre di religioni.
Una seconda cosa che non mi è piaciuta, per gusto personale, è stata l'insistenza sul tema amoroso e addirittura sessuale, che ho trovato fastidioso. A parte questi due aspetti, la lettura è stata piacevole e intrigante, sostenuta da uno stile diretto e schietto che aiuta a farsi leggere velocemente. Andreu Purroy427 18

Francia, 1536.

Catalina de Medici esposa del segundo hijo del Rey de Francia, se encuentra sola en la corte de París, cuando su cuñado Francisco, heredero del trono, muere en extrañas circunstancias.
Por la corte corre el rumor que ella ha tenido algo que ver con su muerte, ya que la última persona que estuvo con el delfín es un italiano, que aparentemente llegó a la corte en el séquito de Catalina.
El Rey parece ser que es el único que cree en su inocencia, y después de una investigación se descarta su participación en el asesinato. A pesar de todo Catalina no puede considerarse tranquila, su marido, el futuro Enrique II prefiere a su amante Diana de Poitiers, y esto conjuntamente con el hecho que parece que Catalina no puede tener descendencia, puede provocar su repudio.

Nada presagiaba que Catalina engendraría 10 hijos, y que reinaría 30 años, los últimos como reina madre, durante una de las épocas más sangrientas de la historia francesa, incluyendo la guerra de religión con los Hugonotes.

Sofia Fresia1,165 24

Se i primi due romanzi di questa trilogia erano grossomodo simili, Una regina al potere pare quasi non averci niente a che fare. Abbandoniamo la Firenze del Rinascimento per seguire le vicende di Caterina De Medici, data in sposa giovanissima al secondogenito del re di Francia Francesco I. Le sua vita si dipanerà tra odi e inimicizie di corte, amori non ricambiati, brama di sangue e potere. Si ritroverà ad essere reggente di Francia negli anni delle terribili guerre di religione tra cattolici e ugonotti, prendendo decisioni spietate e inumane in nome del potere che finirà per logorarla. Questo personaggio molto controverso, enigmatico, corrotto nel finale, mi è piaciuto molto perché a differenza del buonismo che permea pensieri e azioni dei protagonisti fiorentini dei primi due volumi mi è sembrato più coerente con la figura storica di Caterina de Medici. Anna Laura22 13

Sarà il cambio di ambientazione, il fatto che intrighi e cospirazioni assumano una gravità ben maggiore se minacciano il trono di Francia piuttosto che il leader di un partito di una semplice città come Firenze, ma ho notato un miglioramento dai capitoli precedenti. A livello di sviluppo della trama, caratterizzazione dei personaggi, anche se ancora lontani dalla perfezione.
Ho apprezzato come Matteo Strukul abbia ripreso in questo libro un tema già trattato nel precedente, nello specifico quello dell'adulterio, per analizzarlo da un punto di vista diametralmente opposto, analizzandolo da diverse angolazioni. Ma la stessa cosa non può essere detta per il tema religioso: in un romanzo ambientato in epoca di conflitto tra cattolici e protestanti, speravo in un approfondimento maggiore sul fanatismo a cui la fede può condurre. Tina364 15

El último libro de la trilogía me hizo perderme un poco al principio, ya que la vida de Catalina cambia la ubicación geográfica y social de sus antepasados, aún siendo nieta de Lorenzo El Magnífico. Mujer que llega a Francia para contraer matrimonio con el futuro rey, cuando la acusan de envenenar a su cuñado, es víctima de toda clase de humillaciones, se le cree solo capaz de engendrar hijos y no se le toma en cuenta en la vida política ni de la realeza, además de que no es nada agraciada. Sin embargo, el tiempo la hará brillar como una mujer capaz e inteligente, que destacará como reina de Francia por más de treinta años. La historia se hace aún más interesante por la intervención de Nostradamus en la vida de la Reina y por el carácter bélico y religioso que desencadena situaciones cruentas y dolorosas. his.bimba_bookshelf341 4

"Caterina vide Enrico nella polvere. Il sangue che sgorgava copioso dal volto. Non riusciva a comprendere cosa fosse successo, capì che il re era in pericolo di vita. All'inizio sentì il ghiaccio azzannarle le viscere. Temette di svenire. Si appoggiò alla balaustra e facendo appello a tutte le proprie energie riuscì ad alzarsi in piedi. Le veniva da piangere, ma ricacciò indietro le lacrime."


Dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, si dice, ed è proprio il caso di Caterina De Medici sposata al re Francese Enrico II. Una donna dalle mille risorse che non si è mai lasciata abbattere dalle difficoltà nè tantomeno dalla preferenza del marito per Diana de Poitiers.
Matteo Strukul è riuscito ancora una volta nel suo intento di mantenere la linea cronologica nel raccontare i fatti e nel descrivere nei dettagli situazioni, personaggi, momenti di vita a corte. Laura49 3

Debo aclarar que antes de leerme este libro me vi una serie que se llama "Reign" que es sobre los Valois (prácticamente), así que la Catalina que tenía en mente siempre fue la de esa serie, definitivamente me ayudó para tener las ideas en mi cabeza que tuve mientas leía este libro.
Aprecio mucho la investigación que se nota que el autor hizo y también aprecio que esta novela fue escrita de una manera en que la historia se volvió muy interesante. Sí creo que hubo como 60 páginas que eran medio aburridas (por eso las 4 y no 5 estrellas) pero entiendo porqué el autor decidió incluirlas.
En conclusión, este es un muy buen libro y se lo recomendaría a cualquier persona que esté interesada en leer más de este género. Evan Wordcatcher37 1 follower

It is my favourite book from this saga. Catalina de Medici is maybe one of the most interesting characters from European History. This book not only explores the dark side of this Queen, but the reasons why she was that.
I really enjoyed the first part of the novel, when the battle between Diana de Poitiers and Catalina is told. From my point of view, Matteo Strukul knows exactly how to tell this complicated love triangle which had important political implications.
Even if this book can be read as an independent novel, I highly recommend to read the previous novels, to know more about the family and the context in which Catalia was born and raised. i-medici-saga Antony Lugo Hiacub69

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