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La casa delle farfalle de Silvia Montemurro

de Silvia Montemurro - Género: Italian
libro gratis La casa delle farfalle

Sinopsis

Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli...


Reseñas Varias sobre este libro



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"La casa delle farfalle" è la scoperta di questa estate, un libro che scava nei ricordi, nella sofferenza, nelle parole non dette e nell'amore più profondo. Una storia che riesce ad entrarti nel cuore fin dalla prima pagina, a scavarti dentro scombussolando tutte le tue emozioni, una storia che custodirai in un angolo del tuo cuore. In un angolo magico e suggestionante del lago di Como si intrecciano le vite di tre generazioni, nonna Lucrezia, madre Margherita e Anita con altrettante figure giapponesi sullo sfondo della seconda guerra mondiale e dei tempi odierni. Tutto comincia quando Anita tornata a Como alla Villa delle farfalle che da sempre appartiene alla sua famiglia, scopre il diario segreto di sua nonna Lucrezia dove darà voce ai suoi ricordi e agli avvenimenti accaduti durante la seconda guerra mondiale in un viaggio tra presente e passato. E sembra che i fili di tutta la storia siano legati anche ad una bambina dai tratti orientali che Lucrezia incontra sulla riva del lago. Tutti i segreti sono destinati ad essere svelati dopo anni di silenzi e misteri e a portare alla luce vecchie ferite e la verità che tanto attendeva. Quanto può essere doloroso scoperchiare i segreti contenuti in un vaso di Pandora? E quanto possono essere strazianti i ricordi che hai cercato di cancellare dalla tua memoria e seppellire in un angolo del tuo cuore? Tutto comincia dalla storia d'amore tra Lucrezia e Will, un affascinante ufficiale tedesco che insieme ad altri tedeschi occupa la Villa delle farfalle di Lucrezia. In ogni pagina si avverte l'amore di Lucrezia verso le farfalle che cura nel suo farfallario, l'angolo in cui si sente felice e rinata. Sapete quanti significati ha assunto la farfalla nel corso nei secoli nelle varie culture? Il significato che l'autrice dà loro in questo libro secondo un'antica tradizione del popolo giapponese è uno dei più belli e significativi che ti fa vibrare il cuore per la potenza del suo valore. Le farfalle sono le protagoniste costanti in tutto il romanzo, il filo conduttore che lega tutte le donne del passato e del presente della famiglia di Anita. Non esiste una farfalla uguale all'altra come non esistono donne che hanno le stesse vite.

Le vite di sei donne si intrecciano in un alternarsi di amore e odio e di sofferenza e felicità effimera come la vita breve delle farfalle. Non posso spiegarvi a parole quali emozioni ho provato nel leggere questa storia dalle tinte dolci, delicate e soavi che solo un buon romanzo come questo riesce a regalarci. La Montemurro ci fa entrare in una storia di amore, mancanze, errori e segreti di donne forti, coraggiose che rischiano in amore, mettono radici resistenti, sopportano le avversità e rinascono più sicure di prima. "La casa delle farfalle" è un inno alla figura della donna che lotta ogni giorno, cade e si rialza più forte di prima. Lo stile delicato come la danza di mille farfalle colorate che si librano in volo riesce a diffondere tutta la forza e il significato che racchiude. La Montemurro costruisce la storia non solo sull'amore tra un uomo e una donna, ma anche sull'amore tra una madre e la figlia, i rapporti burrascosi e non idilliaci tra madre e figlia, l'affetto infinito di una nonna e la sua nipote, basa la sua storia sulla forza e il senso dei legami che perdurano nel tempo. Questa è una storia potente che conquisterà anche il cuore più insensibile facendolo germogliare come un giardino preparato ad accogliere le farfalle dalle specie e dai colori più disparati. Quando arriverete all'ultima pagina ogni tassello ritornerà al suo posto, capirete il senso e la bellezza di questa storia straordinaria che doveva essere scritta da un'autrice speciale come Silvia Montemurro, capace di donare emozioni con una semplicità e dolcezza uniche…

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Ci sono storie che hanno bisogno di tempo, prima di diventare farfalla.
E poi ci sono storie come questa, che farfalle lo sono sempre state.
Non è mentre le leggi, che capisci il loro estremo valore. Sta tutto nella fine. In quell'attimo in cui volti l'ultima pagina e ti domandi se non fosse stato meglio che fossero rimaste bruco. Almeno, non sarebbero in grado di volare via. E rimarrebbero con te per sempre.

A Lucrezia hanno tagliato le ali nel momento stesso in cui ha lasciato la crisalide, e non le sono mai ricresciute.
La guerra, il più delle volte, sa fare anche questo: ti uccide pur facendoti continuare a respirare.

Cosa decisamente buffa, la guerra: rende nemici i volti amici e riesce, attraverso la paura della morte, a restituire al mondo l'amore per la vita.
È per questo che Lucrezia è morta ed ha vissuto nel medesimo istante.
Ha iniziato a conoscere la felicità mentre il resto della gente sperimentava solo dolore, e soffocato ogni timore pur di continuare ad alimentare l'amore nato per caso nei confronti di un soldato tedesco e di una bambina giapponese che egli stesso proteggeva di nascosto.

L' amore non avvisa, quando sceglie di sbocciare, e nemmeno quando decide che è giunto il momento di andare via.
Ma Lucrezia è andata con lui. Non è più andata avanti, dopo la fine della guerra.
È rimasta ferma lì, nell'istante in cui ha ballato con Will per la prima volta e ha deciso che avrebbe amato Yu Kari come una figlia.
La sua anima non si è più mossa, neanche quando entrambi le sono diventati estranei.
A volte, amare il proprio dolore è l'unica cosa che mantiene vivi.

Avrei voluto che ci fosse più giustizia.
Avrei voluto che venisse trovato rimedio alla sofferenza di Lucrezia. E a quella di Yu Kari, e di Will, e di Cho, e di Margherita.
Avrei voluto dal loro le ali di quelle farfalle che tanto hanno amato, e Anita è stata in grado di dar voce ai miei pensieri.
Ha ricostruito la loro storia, ed è quanto di più nobile esserci, ricordare un racconto nascosto dal tempo.

Spero che esista un luogo in cui possano incontrarsi, tutti quanti loro. Un luogo in cui possano guardarsi negli occhi e specchiarsi l'uno nel dolore dell'altro, per poi capire che in realtà non è che lo stesso. Un luogo in cui Lucrezia e Will possano tornare ad amarsi. Uno in cui Yu Kari possa avere il tempo per chiedere scusa, e in cui Cho e Margherita possano sentirsi meno sole.


Ora che ci penso, in effetti questa non è né una storia, né una farfalla.
Credo si tratti di una poesia.5 s Rosaria Sgarlata411 5

http://nientedipersonale.org/tu-leggi...2018-reading-challenge2 s Anna Perillo824 19






“Vi sono casi in cui una donna, per quanto fragile e debole di carattere rispetto all'uomo, diventa di colpo più forte non solo di un uomo, ma di qualunque cosa al mondo.”



- Nikolai Vasilievich Gogol







Voglio iniziare questa recensione con una citazione dedicata alle donne, perché questo non è solo un romanzo, è il viaggio nel tempo di due storie che si intrecciano passando attraverso tre generazioni di donne che hanno fatto della forza, la loro arma vincente.






Si torna sempre dove i ricordi più belli somigliano al volo di mille farfalle bianche.





Anita, è la donna con la quale inizieremo questo cammino. Tornata a Como, nella Villa delle Farfalle, da sempre appartenuta alla sua famiglia da generazioni, Anita tenterà di riprendere in mano la sua vita dopo un evento che l'ha costretta a fuggire da Colonia e a lasciare il suo compagno, Hans. Mentre passeggia sulla riva del lago, il vento le porta una melodia incantatrice intonata da una voce  meravigliosa appartenente a una bambina dai tratti orientali, la piccola Yoko. Fin da subito tra le due scatta una sintonia, un colpo di fulmine a prima vista. 






KOI NO YOKAN: ha un significato bellissimo. E' la sensazione che provi quando incontri qualcuno per la prima volta e sai che è scritto nel tuo destino. Sai che comunque andranno le cose, avrà una parte importante nella tua vita, perché ti farà innamorare.





Si dice che le anime affini si riconoscano, Yoko e Anita sono come due fili invisibili legati insieme dal destino e da coincidenze che vi sbalordiranno. L'incontro con la piccola Yoko innescherà un meccanismo curioso che metterà Margherita, la madre di Anita, nelle condizioni di consegnare il vecchio diario di Lucrezia, sua madre, nelle mani di Anita. La giovane donna inizierà a leggerlo e percorrerà attraverso gli occhi della sua amata nonna, la sua vita nel lontano 1943 quando la Villa delle Farfalle viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi.

Lucrezia si innamorerà follemente di uno di essi, Will e inizierà a prendersi cura di una ragazza che  è con lui, Yu Kari. Il loro amore sboccerà come un fiore ma, come il battito d'ali di una farfalla è destinato a essere separato dalla guerra. Anita si ritroverà a capire molte cose del passato della nonna e ancora tante altre sulla grande passione della matriarca: le Farfalle.

Da quando Lucrezia è morta, il farfallario è ormai una stanza chiusa dove nessuno osa mettere più piede, quasi fosse infestato dal fantasma della donna. Anita, forte di tutti i segreti appena scoperti, decide di ricostruirlo con l'aiuto di Yoko e Filippo, suo padre.

Filippo che, fin da subito, cattura l'attenzione di Anita ed è a conoscenza di cose che Anita sembra ignorare ma di cui fa parte.




Quanto è importante mantenere un segreto?

Quanto può essere doloroso scoperchiare il vaso di Pandora?




Se da una parte abbiamo Lucrezia, Margherita e Anita, dall'altra troveremo Yu Kari, Cho e Yoko.

Sei donne con vite ed esperienze diverse fra loro perché non esiste una farfalla uguale a un'altra, ma destinate a legarsi in un ciclo senza sosta di un destino che sembra farsi beffe di loro. Sei donne connesse, sei storie intrecciate dai fili di sentimenti contrastanti: l'odio e l'amore. Sei donne che sanno cosa vuol dire soffrire e quanto la felicità possa essere effimera come la vita di una farfalla.






Le farfalle che volavano sopra le loro teste e dappertutto, nella serra, le avevano insegnato a risplendere. Più Anita osservava i loro colori, le striature delle ali, la delicatezza del loro spostarsi di fiore in fiore, più si rendeva conto che Lucrezia aveva ragione: non esiste una farfalla uguale a un’altra. Non esiste un unico volo, non c’è un percorso giusto da seguire. Ciascuno si crea la propria traiettoria, anche se a volte è fatta di salti nel buio.





In questo romanzo si avverte forte il senso della famiglia attraverso i legami che scorgiamo al suo interno. L'amore tra nonna e nipote, tra madre e figlia che si intreccia con quello per i propri parenti e quello per la propria anima gemella fino ad arrivare all'amore per la natura e per le farfalle. L'amore è espresso in tutti i modi possibili e in tutte le sue forme.

Lo stile dell'autrice parte lento e delicato come il tocco leggero di una farfalla per poi imprimersi, affermarsi  e sprigionare tutta la forza che ha sempre caratterizzato le sue storie.






Lucrezia aveva imparato molte cose dalle sue adorate farfalle. E una, in particolare, era quella che considerava la più preziosa: vivere ogni momento come se fosse l’ultimo in cui puoi sbattere le ali.





Mi sono emozionata e commossa, durante la lettura, grazie alla magia delle leggende orientali di cui sono impregnate le pagine, soprattutto quella della farfalla bianca che rappresenta l'anima di un nostro caro volato in cielo e perché in tutti i personaggi è facile trovare una parte di noi stessi, una parte che ci fa riflettere e ci spinge a guardarci dentro.






Non era una donna forte, era solo una ragazza innamorata. C’era una bella differenza. Una donna forte può sopportare tutto. Una ragazza innamorata è come una farfalla esposta al gelo dell’inverno. Le sue ali rinsecchiscono e lei muore.





Trovo che questa sia una delle migliori opere della Montemurro, caratterizzata dalla semplicità e dalla delicatezza che solo una donna è in grado di descrivere così minuziosamente. Un romanzo pulito, dolce e profondo che non può lasciare indifferenti. Una storia che conquisterà i cuori sensibili e destinata a scuotere anche le anime più aride facendole fiorire come un giardino pronto per accogliere una moltitudine di farfalle mozzafiato.






La vita di una farfalla è breve. Il suo battito d’ali si consuma in pochi giorni. Ma quegli attimi d’amore rimangono impressi come piccoli istanti di felicità, nel cuore di chi resta.








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Care Dame, oggi vi parlo de La Casa delle Farfalle, romanzo poetico e commovente scritto da Silvia Montemurro ed edito Rizzoli.
In Giappone esiste una leggenda molto profonda e commovente sulla farfalla bianca di cui però ho scoperto l'esistenza solo recentemente grazie a una persona speciale.
Un vecchio di nome Takahama viveva in una casetta dietro il cimitero. Piaceva ai vicini, ma era considerato un uomo strano dal momento che nessuno l’aveva mai visto avere un rapporto con una donna. Un’estate Takahama stava così male che invitò sua sorella con suo figlio a venire a trovarlo per rendergli gli ultimi giorni di vita più facili. Un giorno, mentre osservavano il vecchio che dormiva, dalla finestra entrò una farfalla bianca e si fermò sul suo cuscino. Madre e figlio tentarono di allontanarla, ma la farfalla continuava a tornare, almeno per un paio di volte. Quando la farfalla uscì dalla stanza per ultima volta, il nipote Takahamin si mise a seguirla. Il ragazzo vide che la farfalla volava diritto ad una tomba. Volò brevemente intorno alla tomba ed improvvisamente scomparve. Il giovane allora corse al sepolcro e lo fissò da tutti i lati. Improvvisamente notò un foglio bianco su cui era scritto Akiko. Morta quando aveva 18 anni. Il giovane rapidamente tornò a casa e disse a sua madre ciò che aveva visto. Nel frattempo, Takahama morì. Quando la giovane madre sentì quello che era successo, il suo cuore si riempì di gioia. -Akiko – mormorò – Quando era giovane tuo zio, era fidanzato con una bella ragazza di nome Akiko. Pochi giorni prima del matrimonio, lei improvvisamente si ammalò e morì. Il giorno del suo funerale, Takahama giurò che non avrebbe più guardato altre donne, e fino alla fine della sua vita avrebbe vissuto vicino la sua tomba per prendersi cura di lei. In tutti questi anni aveva mantenuto la sua promessa. Ogni giorno andava a sua tomba e le portava fiori. Negli ultimi momenti della sua vita non era più in grado di mantenere la sua promessa, allora Akiko era venuta da lui. Una farfalla bianca è in realtà la sua anima.

Questa leggenda carica di un ulteriore significato la farfalla, un insetto affascinante e misterioso,dall'aspetto fragile e delicato, e da sempre emblema della trasformazione.
Silvia Montemurro cede al fascino del simbolismo delle farfalle per raccontarci una storia delicata ed emozionante che si dipana tra passato e presente e in cui si intrecciano più vite, quelle di tre generazioni di donne legate indissolubilmente tra loro.
Il luogo in cui passato e presente convergono, il posto del cuore ma anche della resa dei conti per tutte loro è la Casa delle Farfalle, un edificio a Ossuccio, in provincia di Como, di proprietà di Lucrezia, una delle protagoniste di questa storia insieme a sua nipote Anita.
-“Lucrezia aveva imparato molte cose dalle sue adorate farfalle. E una, in particolare, era quella che considerava la più preziosa: vivere ogni momento come se fosse l’ultimo in cui puoi sbattere le ali.”
Dopo tanti anni passati in Germania,Anita torna in Italia rifugiandosi alla Villa delle Farfalle, non solo per lenire le pene d'amore ma anche per ritrovare se stessa perché è lì che è stata felice l'ultima volta.
A questo luogo sono legati i suoi più teneri e dolci ricordi di infanzia, di quando sua nonna Lucrezia la faceva entrare nel farfallario intrattenendola con il racconto di storie meravigliose.
Si torna sempre dove i ricordi più belli somigliano al volo di mille farfalle bianche.

Anita era molto legata a sua nonna Lucrezia di cui condivide il colore degli occhi oltre alla passione per le farfalle. Sono passati tanti anni dall'ultima volta in cui ha messo piede nella Villa eppure è come se qui il tempo si fosse fermato.
È come se tutto fosse stato messo in stand by in attesa dell'arrivo di Anita.Questa Villa, che sembra dotata di vita propria, è come se avesse inghiottito i ricordi, le ansie, il dolore di chi l'ha abitata nel corso degli anni, e ora fosse pronta a ricacciarli,"vomitarli" con violenza.
Una violenza improvvisa e travolgente che si palesa attraverso le pagine del diario di Lucrezia, custode di segreti dolorosi e inconfessabili.
In quelle pagine Anita impara a vedere sua nonna con occhi diversi, come una donna innamorata,fragile e in balia degli eventi come le sue amate farfalle. Una donna indurita dalla guerra, consumata dalla passione e delusa dall'amore che ritrovava la serenità solo prendendosi cura delle sue farfalle.
Il diario la catapulta totalmente nel passato facendole rivivere e comprendere appieno le vite di sua nonna, sua madre e di alcune figure fondamentali e intrinsecamente legate a lei e alla sua famiglia e di cui ne ignorava completamente l'esistenza:Yu Kari e Cho.
La vita di Lucrezia, Margherita, Yu Kari e Cho è simile a quella dei bruchi che strisciano e si dimenano per uscire dal bozzolo e trasformarsi in farfalle. Purtroppo però la loro trasformazione è incompleta facendole assomigliare più a farfalle dalle ali spezzate o intrappolate in teche che solo Anita può aprire.
Quelle teche sono un vaso di Pandora da cui fuoriescono tutti i mali del passato, le paure, i dubbi, i rancori; sono tanti tasselli di un puzzle che Anita è chiamata a mettere insieme per fare chiarezza e dare pace alle loro esistenze.
Anita svolge questa missione con reticenza e timore; scavare nella vita di sua nonna e delle altre donne del suo passato la induce a fare i conti con se stessa e ad affrontare anche le sue paure.
È come se quelle donne, farfalle dalle ali spezzate, avessero bisogno dell'aiuto di Anita per guarire e tornare a volare, e al tempo stesso il loro esempio fosse un monito per lei a vivere intensamente, ad uscire dal suo bozzolo e a spiegare le ali senza reticenze trasformandosi in una bellissima farfalla.
Di questa storia mi ha colpito l'intensità della scrittura e la magia della narrazione; è come se aleggiasse una predestinazione, che niente avvenisse per caso, che ogni avvenimento fosse irrimediabilmente legato all'altro. I personaggi sono spogliati del loro bozzolo/corazza e si mostrano al lettore, nudi, umani, rivestiti solo della propria fragilità. Questo determina una sorta di immedesimazione col lettore, si viene a creare un invisibile legame empatico che ce li fa amare ancora di più. "Sentiamo" quei personaggi perché in essi e nelle loro storie ritroviamo noi stessi.
Chi di noi non ha avuto una delusione d'amore come Lucrezia?
Chi non si è mai sentito perennemente insoddisfatto, alla ricerca del proprio posto nel mondo come Yu Kari?
Chi non si è mai sentita affamata d'amore come Margherita o incapace di affrontare le proprie paure come Anita?
Anche Anita, in quelle pagine pregne di dolore ritrova un pezzo di sé, identificandosi con quelle vite spezzate,vissute a metà, tuttavia pur sapendo che non può far più nulla per cambiare il loro destino, attraverso il loro esempio comprende che non è tutto perduto, che è ancora in tempo per uscire dal suo bozzolo, sbattere intensamente le ali e cominciare finalmente a volare.
“Non esiste una farfalla uguale a un’altra. Non esiste un unico volo, non c’è un percorso giusto da seguire. Ciascuno si crea la propria traiettoria, anche se a volte è fatta di salti nel buio.”
“Non si diventa farfalle in un giorno. Spesso occorre più tempo. A volte, invece, si rimane crisalidi per tutta la vita.”
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6 biciclette: INDIMENTICABILE
Ernesta, Lucrezia, Margherita, Anita. E ancora Sakiko, Yu Kari, Cho, Yoko. Sei donne sono le indimenticabili protagoniste del nuovo romanzo di Silvia Montemurro, assieme a una costante che le accompagnerà per generazioni: la presenza effimera, eppure inestinguibile, delle farfalle. Lepidotteri dai colori sgargianti, dipendenti da piante diverse, con altrettante diverse caratteristiche. Ma riunite per un unico scopo: donare forza a coloro che se ne prendono cura. Una forza che queste donne adoperano quotidianamente sfruttando il nettare che hanno stivato nel cuore e nella mente. Ognuna di loro, nessuna esclusa, ha un destino comune: avere a che fare con degli amori non sempre facili, a volte distanti, a volte crudeli, che non sempre affrontano nel migliore dei modi, restando fin troppo ancorate alla propria crisalide per timore di spiccare il volo. Tutte custodiscono gelosamente i propri segreti. Tutte si chiudono a riccio per timore di non essere comprese. Tutte, però, trovano la forza di lottare per cercare il proprio posto nel mondo. Otto donne, quattro generazioni a confronto ed un unico leit motiv: il farfallario, teatro di segreti, di atti d'amore, il rifugium peccatorum di questa dinastia matriarcale...
Con un'alternanza di punti di vista, tra presente e passato, Silvia Montemurro dà vita ad un romanzo profondo e abilmente intrecciato...A coronare il tutto, una scrittura ammaliante e impalpabile come il battito d'ali di una farfalla, che si insinua nella mente del lettore lasciandolo desideroso di proseguire. Una trama perfettamente concepita e un susseguirsi di vite, che rimangono scolpite nel cuore di chi le legge...CONTINUA SUL BLOG1 Emanuela Il mondo di sopra285 23

Perché la forza dell'amore, quello vero, non si dissolve con il trascorrere degli anni ma perdura nel tempo.
Ci sono romanzi a cui spesso non è facile riuscir a dare una propria opinione perché quando ti entran dentro, quando ti sembra di viverli in ogni tratto, è difficile riuscire a dire o a scrivere agli altri i sentimenti provati, come se a certe emozioni non si può dar voce, come se bisogna lasciarle lì all'interno.
Ed è proprio questa la difficoltà di recensire la casa delle farfalle di Silvia Montemurro, la difficoltà di provare a spiegare perché un libro così bello, emotivamente parlando, debba esser letto.
Cosa succede quando l'istinto ti sussurra che lì, in quella villa dove le farfalle son protagoniste, c'è qualcosa che va oltre, c'è un filo sottilissimo che unisce più generazioni di donne? E' Anita a scoprire il diario della nonna Lucrezia e a dar voce ai suoi ricordi, scoprendo quel filo che l'istinto aveva suggerito. Anita è una ragazza qualsiasi, una ragazza comune fino a quando stanca di soffrire, di sentirsi sopraffatta, decide di correre a riparo, viaggiando lontano e arrivando fino al luogo dov'è cresciuta, un paesino vicino Como.
L'ambientazione, la villa maestosa, i ricordi, quel mistero così assurdo che sembra celarsi intorno agli occhi orientali di una bambina, le farfalle e la stessa Lucrezia, porteranno Anita e noi lettori in un viaggio temporale tra il passato e il presente, un viaggio che lascia la sensazione di averlo vissuto sulla nostra pelle.
La casa delle farfalle è un romanzo femminile, una tempesta di emozioni che vanno dalla sofferenza alla pura felicità. Ci sono diverse generazioni di donne, dalla nonna, alla madre, alla figlia e ogni generazione nasconde un segreto che solo Anita è decisa a svelare. Perché tanto timore e tanta sofferenza? Se il ruggito di una donna, se la donna in toto è la parte centrale, anche l'amore segue di pari passo la strada percorsa. L'amore di Silvia Montemurro non si basa solo sull'amore tra partner, quella sensazione di batticuore e farfalle nello stomaco, l'amore che l'autrice ci presente è l'amore in ogni forma, l'amore di una donna, di una madre nei confronti di una figlia e di una figlia che comincia ad amare la vita e la sua stessa esistenza.
In un battito d'ali di una farfalla che vola libera, Silvia Montemurro ci accompagna a volare dalla guerra fino al nostro stesso presente, assorbendo ogni emozione provata e lasciandoci senza fiato ad ogni pagina. La scrittura scivola fluida nella storia non distogliendo mai l'attenzione da ogni riga. La storia coinvolge a tal punto che i ricordi della stessa Lucrezia ci sembrerà di averli vissuti sulla nostra stessa pelle. Il romanzo così intenso nonostante la mole, si legge in poche ore
E' interessante notare come il romanzo si concentri tantissimo sulla farfalla, non solo dalla ricca copertina, ma da ogni capitolo che ne arricchisce i tratti descrivendo la caratteristica dell'insetto. La leggenda e le tradizioni orientali su questo meraviglioso essere, diventano poi la ciliegina sulla torta di un romanzo meraviglioso e perfetto in ogni dettaglio.

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Il romanzo “La casa delle farfalle” ha uno stile ed un lessico semplice. Non appena si inizia la lettura si comprende il mistero che avvolge la casa ed i suoi personaggi. Si scoprirà tutto a poco a poco.
Ci ho messo un po’ ad inquadrare i personaggi, soprattutto Margherita la quale, con Anita, ha un rapporto un po’ complicato visto che hanno difficoltà di comunicazione.
La madre, ingenuamente, vorrebbe che la figlia non stringesse amicizia con Yoko, senza però spiegare perché. In modo un po’ tiranno le fa intendere “Lo dico io, ti deve bastare”. È una cosa che, nei genitori, non sopporto e penso che sia stato scritto così soprattutto per cercare di mantenere un certo grado di mistero.
Quando Anita comincia a leggere il diario, pensavo che sarebbe stato raccontato, cioè come se fossimo noi stessi Anita che leggeva; invece si torna indietro nel tempo, continuando la lettura sotto il punto di vista di Lucrezia.
La storia di Lucrezia mi ha preso molto. Non solo per quanto riguarda la storia d’amore, ma soprattutto per il rapporto che si instaura con la ragazzina giapponese: Yu Kari. Come per tutte le adolescenti, anche lei entrerà nella fase di ribellione portando conseguenze molto negative, facendo sì che si allontani da coloro che l’hanno praticamente cresciuta.
Mi sarebbe piaciuto leggere un po’ di più di come Lucrezia sia riuscita a farla uscire allo scoperto all’interno della casa delle Farfalle.
Will, invece, sembra essere una persona di buon cuore e mi chiedo come abbia fatto a riuscire ad ottenere il potere che ha, visto e considerato che è davvero troppo buono per essere un ufficiale.
Si torna poi nel presente dove scopriamo cose nuove ed altre saranno ancora da scoprire.
La lettura è molto scorrevole, ma io sono parecchio pignola ed in qualsiasi libro che leggo trovo sempre qualcosa che avrei voluto leggere in modo diverso. Come penso accada per ogni cosa di cui ci si appassiona. Difficilmente sono completamente soddisfatta.
Forse avrei voluto leggere qualcosa in più sul rapporto che si andava instaurando tra Anita e Filippo perché si innamorano, o almeno così sembra, da un giorno all’altro.
I personaggi allÂ’interno di questo romanzo sono molto rancorosi, a mio parere, sebbene venga spiegato il motivo per il quale Lucrezia si sia chiusa in se stessa, abbia negato un certo affetto alla figlia sebbene lÂ’amasse e trovo che, per rispetto nei confronti delle persone alle quali voleva bene, compresa Yu Kari, invece di essere scorbutica o ridere a crepapelle, avrebbe dovuto parlare.
Io penso che, qualsiasi cosa accada, si abbia sempre la necessità di chiarire, soprattutto per rispetto nei confronti degli altri. Lucrezia era ormai adulta, quindi avrebbe potuto mettere da parte l’orgoglio e fare una chiacchierata sincera con Yu Kari, con Margherita, con chiunque avesse bisogno di qualche spiegazione.
Lucrezia ha invece sempre continuato a voler ben a Yu Kari da lontano perché l’orgoglio ed il dolore hanno fatto sì che non chiarisse diverse situazioni portando così una conseguenza dietro l’altra.
Il romanzo si legge comunque bene, riesce a catturare il lettore e lo stile ed il ritmo sono appropriato al genere del libro. È una lettura piacevole.
La conclusione è quella che mi ha fatto storcere un po’ il naso visto che sembra essere tutto dimenticato, come niente fosse successo, in modo un po’ ingenuo, visto che, come è anche scritto nelle pagine del romanzo: ogni azione ha la sua conseguenza.
D’altro canto nulla avviene per caso. Nessun incontro. Nessun avvenimento ed è con questa convinzione che si deve iniziare a leggere questo romanzo. contemporary1 Valentina V. 712

Un romanzo che racchiude la storia di tre generazioni di donne che hanno ereditato un carico di segreti, dolori e fragilità che le ha cambiate nel corso della loro vita, rendendole più fredde, spente e vulnerabili. Una storia che all'apparenza sembra delicata come una farfalla e che è invece dura, così carica di sofferenza da avermi trasmesso tanta tristezza e mentre leggevo, pagina dopo pagina curiosa di carpirne i segreti, le confessioni e le decisioni dei personaggi si sono depositate facendo sorgere in me il rimpianto per come le cose sarebbero potute andare e desiderando per esse una direzione diversa. Se quella rabbia e quel dolore non le avessero accecate, i loro rapporti non sarebbero andati tutti a rotoli come un effetto domino trasmesso di generazione in generazione e donare e ricevere amore le avrebbe rese delle splendide e forti farfalle e non fragili crisalidi interrotte.Toccherà ad Anita stavolta avere coraggio e ripercorrere la storia delle sue origini chiudendo il cerchio per poter quindi iniziare la sua nuova vita come una farfalla che si libera finalmente della sua crisalide. In ultimo e non per questo meno importante, c'è il periodo storico in cui è ambientata parte della vicenda narrata e che ne è la causa, un tempo di terrore, sangue, ma anche di uomini e donne coraggiose che in nome dei loro ideali, della loro libertà e del loro paese hanno resistito e sfidato coloro che li avevano invasi e sottratto tutto, a rischio della loro stessa vita.1 Francesca Palamara137 12

Candidato a miglior lettura dell'anno.

eccomi a raccontarvi di una storia che mi ha rapito il cuore sin dalla prima pagina, eccomi a raccontarvi di una storia che se non ci fosse dovrebbero inventarla perchè la sua dolcezza riesce a sfiorare le corde dell'anima, proprio come il battito d'ali di una farfalla che passandoti accanto ti regala quel pizzico di magia e mistero che porta con se...

Recensione completa sul blog
https://thelibraryofjane.blogspot.com...1 Dalila R. R. SpezigaAuthor 1 book3

Meraviglioso, potente, delicato, misterioso... un capolavoro! Silvia Montemurro ci regala sempre romanzi unici <3 1 Lo Scaffale Incantato-blog114 11



Credo che spesso siano i libri a sceglierci, grazie ad un incontro casuale tra gli scaffali di una libreria o per un "errore" mentre cerchiamo un titolo tra la vastità di internet. Mi piace pensare che seguono il flusso delle nostre sincronie, o se volete chiamatele casualità, oppure coincidenze. Ma ciò che è per noi, trova sempre una via per giungere a destinazione.
Tra quelle pagine possono riemergere ricordi che sembravano ormai dimenticati.
Come in un gioco di rimembranze ci appaiono nella mente luoghi, persone, che ormai sono lontane dal nostro presente.
E lì, immersi nella lettura, una frase può giungere dritta al cuore, avvolgendoci come un dolce abbraccio e farci sentire ancora per un attimo il calore di persone che ormai ci hanno lasciato. "Le persone che abbiamo amato tornano sempre da noi. A volte hanno le ali di una farfalla", parole che fanno vibrare l'anima, e ci fanno riscoprire quegli invisibili legami che esistono tra gli esseri umani aldilà del tempo e dello spazio. Il romanzo di Silvia Montemurro, ci regala tutto questo.
"La casa delle farfalle" è una lettura dalle tinte rosa, incentrato proprio sui rapporti affettivi, che delineano un ritratto familiare tutto al femminile. Si, tre donne, tre generazioni a confronto, tra segreti taciuti e scelte coraggiose le cui conseguenze ricadono a cascata sulla vita di un'intera famiglia.
L'autrice con una innata naturalezza è riuscita a tessere una trama coinvolgente, trascinando il lettore all'interno della vita di nonna Lucrezia, sua figlia Margherita e la nipote Anita, in un intreccio che si dipana in periodi storici differenti, mescolando passato, presente, e futuro. Donne che in apparenza potrebbero sembrare fragili e delicate come le farfalle, ma in realtà proprio come queste meravigliose creature, celano in sè una grande forza. Lucrezia è colei che dà vita a questa discendenza, in un periodo storico controverso e difficile, come quello della seconda guerra mondiale, dove innamorarsi di un uomo appartenente a forze nemiche è una pazzia. Ma l'amore non conosce limiti, non ascolta ragione, arriva e travolge. Così, Lucrezia affronta le conseguenze di un amore proibito, andando contro tutto e tutti.
Attraverso sua figlia Margherita e altri personaggi secondari, conosceremo verità tenute nascoste per anni che Lucrezia ha portato con sé anche dopo la morte. Sarà la nipote Anita con la sua ostinazione, con il suo bisogno di comprendere il perché di alcuni atteggiamenti di sua madre Margherita, a far rivivere la storia di Lucrezia, scoprendone tutti i segreti.
Ho amato lo stile della Montemurro che con delicatezza ed eleganza ha affrontato temi importanti, caratterizzando tutti i personaggi in maniera coerente sia al periodo storico che li vede protagonisti, sia all'intreccio della storia stessa. Grazie alla cura con cui si sofferma a descrivere paesaggi e luoghi lontani dal mio quotidiano, ho avuto la sensazione di essere al fianco di Lucrezia in quegli anni di assedio e lotta, di sedere su un muretto e perdermi tra i riflessi di quel lago dove Anita ama passeggiare, di vagare nelle stanze della villa che Margherita sente ostile. "La casa delle farfalle" mette in risalto l'importanza dell'eredità emotiva. Sì, siamo la somma di scelte che crediamo di fare consapevolmente, ma a guardar bene, siamo anche la somma di insegnamenti familiari; in ognuno di noi c'è una piccola impronta delle persone a cui siamo connessi. Ecco perché, a mio avviso, Anita e Lucrezia pur appartenendo a due generazioni differenti si trovano a intraprendere, metaforicamente parlando, percorsi e scelte simili. Chissà, forse proprio Anita e le sue scelte riusciranno a dare il giusto significato a quelle fatte da Lucrezia, come fosse una sorta di compensazione carmica!
Laura Giulia242 28

La protagonista del romanzo è Anita, insegnante di Biologia all'Università di Colonia. Anita decide di licenziarsi dal suo lavoro e di tornare a casa, un paesino sul lago di Como. Qui conosce Yoko, una bellissima bambina con i tratti somatici giapponesi, e con una splendida voce. A causa di questo incontro, Anita viene a contatto con un segreto della nonna Lucrezia, tenuto nascosto per anni.

Si tratta, dunque, di un romanzo tutto al femminile, dove le storie di Lucrezia, Margherita, Anita, Yu Kari, Cho e Yoko si intrecciano in un unicum che porta al racconto di meravigliose ma dolorose storie d'amore.
Il romanzo si articola su due piani temporali, l'attuale, in cui agiscono Anita e la mamma, nonché la piccola Yoko, e quello ambientano durante la seconda guerra mondiale, in cui protagoniste assolute sono Lucrezia e Yu Kari, antagoniste sullo sfondo di un mondo devastato dalla guerra, che tenta di tornare a vivere.
Lucrezia, Margherita e Anita, tre donne, tre generazioni legate tra loro da una storia piena di segreti, di cose non dette, così difficili da raccontare.
É un romanzo corale, e la complessità dell'intreccio delle storie che vi vengono narrate potrebbe rendere la lettura un po' faticosa. Ma l'autrice è stata brava a mantenere i due tempi separati, anche se spesso il passato sfuma nel presente.
C'è solo e sempre un punto fermo, la passione per le farfalle che accomuna le due vicende. E le farfalle sono una metafora della vita e dell'amore.

“Non si diventa farfalle in un giorno. Spesso occorre più tempo. A Volte, invece, si rimane crisalidi per tutta la vita”

Il romanzo è suddiviso in varie parti, ognuna dedicata ad una delle protagoniste, e in questo modo ci spostiamo da un tempo all'altro.
Ogni capitolo, inoltre, si apre con la descrizione di una particolare farfalla, la cedronella, la monarca, e così via,e per ognuna l'autrice ne descrive le caratteristiche fisiche ma anche quello che rappresentano simbolicamente, a voler anticipare le vicende raccontate in quelle pagine.
Le tre protagoniste principali sono donne forti e determinate, anche se ognuna di loro nasconde dei segreti che verranno svelati solo alla fine del romanzo.
In Anita confluiscono tutti i pezzi della storia, e la ragazza ne diventa il fulcro. Da lei parte la storia, è lei che scopre il segreto di Lucrezia, è lei che scopre chi sia Yoko e che grande parte ha avuto in tutta la vicenda Yu Kari.
Ognuna di loro incarna una tipologia di donna, ognuna è ben disegnata e rappresentata dall'autrice, ognuna potrebbe essere una qualsiasi di noi con i suoi sogni, le sue passioni, le sue debolezze.
Si tratta di un romanzo che parla di amore, l'amore ostacolato tra un uomo e una donna, l'amore malato, l'amore finito e l'amore tra madre e figlia.
Vengono, dunque, narrati i sentimenti, puri e limpidi ma anche quelli torbidi e sotterranei, che rompono gli equilibri e rendono la vita difficile.

“Lei mi disse che l'amore di una madre verso sua figlia è il più puro che ci sia”

Ho apprezzato tantissimo la lettura di questo romanzo, che mi ha coinvolto e ha assorbito la mia attenzione. Ero curiosa di capire chi e cosa rappresentassero le tre donne giapponesi, e come si collegassero alle tre donne italiane. Ho apprezzato moltissimo le descrizioni delle farfalle, ed ho adorato la leggenda giapponese che apre e chiude il romanzo. La leggenda narra di farfalle bianche che sono le anime dei defunti che ci hanno amato, e che si posano laddove ancora dimorano i loro cari. E il modo che l'autrice ha di narrarla è poesia pura.

“Due farfalle bianche entrarono dalla finestra socchiusa della soffitta. Fecero il giro della stanza e svolazzarono. Poi si posarono un istante sulla lettera. Infine, come fossero d'accordo, ritornarono nell'azzurro del cielo insieme.” Feel The Book1,739 53

Recensione a cura di Lucrezia per Feel the Book

Voto 4,5

Questo libro parla di incontri, di anime che si ritrovano dai meandri del tempo, che attraverso il passato possono finalmente affrontare il futuro.

La casa delle farfalle è un romanzo che si sviluppa su diversi periodi temporali. Anita, Lucrezia, Margherita, Yoko, Yu Kari sono protagoniste ognuna di un frammento di questa storia, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale fino ad arrivare ai giorni nostri. Sono legate non solo dai vincoli familiari, ma soprattutto da vicende che le hanno avvicinate o allontanate e che si ripetono nel corso dei decenni.

Inizia tutto con il mistero che avvolge Anita, che è fuggita da Colonia per motivi che non ci vengono spiegati subito, mistero che poi si fonde con quello che lega la bambina Yoko con la sua famiglia e al farfallario di sua nonna Lucrezia.

E come in un puzzle che viene svelato piano piano, seguiamo le vicende di Lucrezia nel periodo della guerra, il suo amore struggente con Will, militare tedesco e il legame fortissimo con la bambina giapponese Yu Kari salvata dallo stesso Will. E mentre capiamo perfettamente cosa rappresenta il farfallario per Lucrezia, ci vuole più tempo per capire perché la maggior gioia della donna diventa inviso a sua figlia Margherita.

E ancora più tempo per arrivare ad Anita, al suo problema e alla sua seconda possibilità.

La narrazione è semplice ma non banale, scorrevole e affascinante. I capitoli sono aperti da una descrizione di una varietà di farfalla che diventa una massima di vita, l’insegnamento che Lucrezia vuole lasciare tramite il suo diario ad Anita, sua nipote. E questo diario, oltre a raccontare la sua storia, ci fa capire come tutto il dolore e il rancore che circonda le protagoniste deve essere superato, i segreti rivelati, il perdono concesso, perché si possa davvero andare avanti con la propria vita.

ARCTIA VILLICA: è una farfalla notturna della famiglia degli Erebidi. La femmina di questa specie, però, può volare anche di giorno. È fortemente attratta dalle luci e vola da marzo a luglio. È molto sensibile ai climi più rigidi. Alcuni di noi sono animali notturni e si sentono meglio nell’oscurità. Non rinnegare mai te stessa.

Ho trovato particolarmente affascinante la parte del romanzo ambientata durante la guerra. Il loro amore supera i pregiudizi.

Mentre la bellezza di un canto può far dimenticare la paura di morire e le ristrettezze date dal conflitto.

Un libro femminile, in cui le protagoniste hanno caratteri diversi, compiono atti di grande generosità ma possono dimostrarsi anche inaspettatamente crudeli. Sono umane, vere, ben lontane dall’essere perfette, trascinate da amore, gelosia, paura, coraggio.

E intorno i meravigliosi colori delle farfalle non ci fanno mai dimenticare che per prendere il volo bisogna spezzare la crisalide.

Un libro consigliato a chi cerca una storia con mistero e sogno, in una narrazione che ogni tanto ti costringe a prendere fiato perché nella sua semplicità riesce comunque ad arrivare in fondo al cuore.

CELASTRINA: è una farfalla piccola e delicata. Nei maschi le ali sono interamente azzurre, mentre nelle femmine presentano delle macchie nere. Il bruco vive su numerosissimi arbusti, difeso dalle formiche. Anche se ti sembrano diverse da te, molte persone sono in grado di proteggerti e capirti. Impara dalla natura: sei unica e speciale e qualcuno può imparare a volerti bene, nonostante tra voi non ci sia somiglianza alcuna.

Editing a cura di Lilith per Feel the Book Floriana Amoruso1,330 13

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Ho letto diversi romanzi della Montemurro e devo dire che in questo, il registro è completamente cambiato, c'è una crescita emozionale, sentimentale che mi ha completamente colpita.
La casa delle farfalle secondo me segna un nuovo inizio, una nuova sfida e c'è riuscita alla grande. Ho sempre apprezzato le emozioni che riesce a inserire nei suoi libri, perché carichi di significato, parole dette e scritte al tempo e momento giusto, tanto da non lasciarti mai il tempo di pensare, di lasciare il romanzo, perché è necessario completare il capitolo, la pagina, il libro.
Anche questa volta la situazione non è cambiata, è cambiata però la scenografia, una storia narrata su due diversi filoni temporali, la vita di Anita, quella odierna, contemporanea, e la vita di Lucrezia, sua nonna, che si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale.
Partiamo da un presupposto, non amo molto i romanzi calati in quel periodo storico, perché il più delle volte sono ripetitivi, il sentore della guerra, le atrocità di quel periodo non riesco a scrollarmele di dosso, però pur ripetendomi, il modo di scrivere dell'autrice mi piace e ho deciso di provarci.
Cos'ha di diverso questo romanzo dagli altri?
Una casa di farfalle? Una storia nella storia, che ha radici più profonde della guerra stessa? Le paure di due donne che a loro modo hanno reagito alle ostilità della vita?
Passato e presente, Lucrezia e Anita, si completano, no anzi completano e chiudono il cerchio.

Will aveva scrutato gli occhi di Lucrezia e conoscendola bene ne aveva indovinato tutto il terrore.
Era chiaro che non si aspettava nulla da lei, per quanto riguardava il conflitto.
Il suo amore andava oltre quello che Lucrezia doveva fare per il bene dei suoi compagni.
Sapeva di non poter pretendere che lei stesse dalla sua parte.
Lui era l'invasore, lei la prigioniera.
Eppure si amavano alla follia.

Ecco, Will e Lucrezia, divisi dalla storia, divisi da ideologie, concezioni di vita, pensiero. Ma l'amore, il cuore, i sentimenti, le passioni non guardano alla guerra, non pensano al rischio, vanno oltre, in barba a tutto ciò, perché ad essi non si può sfuggire.
Purtroppo non è così, e quando il conflitto termina, quando gli sconfitti fuggono e i vincitori festeggiano, per qualcuno non c'è nulla da festeggiare, perché un grosso fardello è rimasto, e bisogna trovare il coraggio e la forza di andare avanti.
Lucrezia è una donna forte, si lascia avvolgere dall'unica passione che probabilmente la mantiene lucida, la cura delle sue amate farfalle, la sua vita prosegue in quella casa che nasconde, ascolta, racchiude una storia che non si può dimenticare...
Passano gli anni, ma i ricordi non muoiono, e Lucrezia ha lasciato a sua nipote Anita, la sua eredità, sa che sarà l'unica che farà rivivere la casa delle farfalle.
Anita e le sue paure, fugge, torna dove tutto a inizio e una fine, ma lei non è a conoscenza di cosa ci sia dietro, perché Yoko non è ben accetta agli occhi di sua madre, Margherita?
E ad Anita tocca l'arduo compito di capire, di scoprire, di leggere e soprattutto di andare avanti, contro le sue paure, contro i suoi segreti e quelli di sua nonna.
La casa delle farfalle è uno di quei romanzi che ci pone davanti due storie difficili, Lucrezia con il suo diario dona ad Anita una conoscenza e un sapere che solo lei può portare avanti, Anita deve fare i conti con quello che ha lasciato, perché altrimenti non potrà andare avanti, soprattutto alla luce di tutte le scoperte che le vengono rivelate e non solo dalle parole scritte, non tutto può essere scritto, ci sono segreti che solo in pochi devono conoscere e non possono essere svelati in semplici parole su un diario.
Bello, intenso, scritto bene, con ottime descrizioni sia del paesaggio che dei personaggi, calati e caratterizzati nel loro tempo. Una lettura che vi consiglio vivamente perché è un altro spaccato di storia, passato e presente. Rita 3,504 89

IMPRESSO NEL CUORE

Una prosa delicatissima come le farfalle che volteggiano tra le pagine di questo libro. A fare da pendant alla meravigliosa trama vi sono le lezioni di vita che introducono ogni capitolo, "mascherate" da descrizioni di diverse specie di farfalle. Ecco quelle che più mi hanno ispirata:

"Quando senti freddo nel tuo cuore, prendi esempio dalla farfalla Vanessa: riparati negli angoli caldi, che siano persone o luoghi in cui ti senti al sicuro. Attendi con fiducia una nuova primavera."

"Lasciati trasportare dalle correnti dÂ’aria. Qualche volta il vento sa esattamente dove vorresti andare."

"[La sfingide colibrì] ha carpito il vero segreto della vita: non smettere mai di sbattere le ali."

"Godi ogni ora della tua vita, perché non sei eterna. Godi di ogni istante, perché, per quanto tu ti senta grande, sei come una farfalla: di passaggio."

E siamo già a tre punti di forza di questo romanzo - stile, intreccio (pur mostrandosi un po' debole nella parte centrale), messaggio. Vogliamo parlare dei personaggi principali?
Tre generazioni, sei donne: tre italiane (Lucrezia, Margherita e Anita), tre giapponesi (Yu Kari, Cho e Yoko). La vita di ciascuna s'interseca in qualche modo con quella delle altre, sfiorandosi appena o collidendo in modo da generare una varietà di effetti, tutti capaci di suscitare turbolente emozioni. Il mio legame "preferito" è stato quello fra Yu Kari e Cho, soprattutto alla luce della lettera nel segno della quale si chiude la storia di Anita, che è in fondo la protagonista... Vi giuro di aver avuto la sensazione che il mio cuore stesse per spezzarsi.

"«Perché lo fai? Perché mi aiuti?»
«Perché siamo donne»
"

"La vita di una farfalla è breve. Il suo battito d'ali si consuma in pochi giorni. Ma quegli attimi d'amore rimangono impressi come piccoli istanti di felicità, nel cuore di chi resta."

Anche questo romanzo non è lunghissimo, lo si legge in uno o due giorni. Ma la storia d'amore tra Lucrezia e Will, quella tra Anita e Filippo, l'affetto materno che s'instaura tra madri (anche "acquisite") e figlie - così come pure momenti dolorosi (lo stupro subito da Anita e il suo conseguente aborto, le morti di Martino, Cho e Yu Kari) - rimarranno per sempre impressi nel mio cuore. viAuthor 1 book8

Cosa dire quando si inizia un libro di 350 pagine e non si riesce a chiuderlo nemmeno per sbaglio?!?
Dire che questo romanzo mi eÂ’ piaciuto sarebbe riduttivo. Mi sono trovata pienamente immersa in unÂ’ambientazione che amo molto (il lago) ed in una storia davvero bella. Premetto che non amo particolarmente le storie legate alla seconda guerra mondiale, quindi per me ha un valore aggiunto questo libro percheÂ’ mi ha rapita nonostante sia presente una parte ambientata proprio nel 1943.
La storia si svolge ad Ossuccio, sul magnifico lago di Como che fa da sfondo a diverse storie che si intrecciano, e in diversi piani temporali. Amo i romanzi transgenerazionali, in cui vi sono segreti taciuti che peroÂ’ a un certo punto vengono a galla; e ne La casa delle farfalle ce ne sono a bizzeffe. Legami familiari, grandi amori, delusione e perdite, eÂ’ una storia delicata ma al tempo stesso forte, proprio come le farfalle che fanno da filo conduttore alla trama. Ogni capitolo viene introdotto da una specie di lepidottero, spiegato prima in modo scientifico e poi in modo poetico (e meraviglioso).
Sfingide del convolvolo: se una situazione ti infastidisce, non tenere la testa bassa. Assumi la posizione della sfinge. Tutte le farfalle, un tempo, sono state fieri bruchi combattenti.
Una scrittura precisa, piena, articolata e perfetta, rendono la lettura piacevole; quella nota di mistero da svelare ha fatto decisamente presa su di me!
Consigliato a chi ama i romanzi scritti magistralmente, le storie che “fanno giri immensi e poi ritornano” (cit. venditti), i personaggi caratterizzati e ben approfonditi. Promosso a pieni voti!
Tutti meritiamo un nostro personale “ koi no yokan” e se volete sapere di che si tratta, leggete questa storia di donne, di amore. Grazia Pugliese61 16

"La casa delle farfalle" è un romanzo a più voci, tutte femminili, che parlano attraverso il tempo, dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.

La storia inizia nel presente, la prima voce è quella di Anita, una giovame donna che, improvvisamente, lascia la sua vita a Colonia per rifugiarsi sulle rive del lago di Como, nella storica casa della sua famiglia. Ad Ossuccio è tornata a vivere da qualche anno anche Margherita, la mamma di Anita. Le due donne, quindi, iniziano a convivere nella vecchia casa di famiglia, sulla quale domina il vivido ricordo della nonna di Anita, l'affascinante e misteriosa Lucrezia.

Durante i giorni trascorsi ad Ossuccio, Anita proverà a ritrovare se stessa iniziando a scavare nel suo passato e in quello della sua famiglia, in particolare in quello di sua nonna, colei che aveva realizzato un meraviglioso farfallario, ormai andato in rovina.

Come spesso avviene, a spingere Anita a indagare sul passato della sua famiglia è una casualità, il canto di una bambina giapponese sulle rive del lago. Cosa ci fa ad Ossuccio quella bambina? Perché sua madre Margherita la guarda con occhi gelidi e perché non vuole che sua figlia si leghi a lei? Anita capirà presto che quella bambina è legata alla sua famiglia più di quanto potesse immaginare. Sarà il diario della nonna Lucrezia a darle le prime risposte.

Capitolo dopo capitolo scopriremo un pezzo della storia, incontreremo donne coraggiose e sfortunate, donne forti in grado di amare nonostante la guerra, la distanza, le delusioni.

"La casa delle farfalle" è un romanzo che ha saputo sorprendermi in positivo. Senza scadere in facili banalità, Silvia Montemurro ha saputo contestualizzare la vita delle protagoniste, soprattutto quella di Lucrezia. Tra le parti migliori del romanzo, infatti, quella dedicata alla storia di Lucrezia e alla lotta partigiana.

Ovviamente è sempre un romanzo leggero, quindi non aspettatevi il capolavoro. Ma se avete voglia di un libro scritto bene, avvincente, che sia in grado di farvi trascorrere ore piacevoli, questa potrebbe essere la scelta adatta. Marina Marinelli50 1 follower

La casa delle farfalle di Silvia Montemurro è la storia di generazioni di donne e di farfalle, di segreti, passato e presente in grado di far viaggiare il lettore dalla prima all’ultima pagina, un viaggio ricco di emozioni di ogni tipo.E' interessante notare come il romanzo si concentri tantissimo sulla farfalla, non solo dalla ricca copertina, ma da ogni capitolo che ne arricchisce i tratti descrivendo la caratteristica dell'insetto. In questo romanzo si avverte forte il senso della famiglia attraverso i legami che scorgiamo al suo interno. L'amore tra nonna e nipote, tra madre e figlia che si intreccia con quello per i propri parenti e quello per la propria anima gemella fino ad arrivare all'amore per la natura e per le farfalle. L'amore è espresso in tutti i modi possibili e in tutte le sue forme.La casa delle farfalle è un romanzo femminile, una tempesta di emozioni che vanno dalla sofferenza alla pura felicità. Ci sono diverse generazioni di donne, dalla nonna, alla madre, alla figlia e ogni generazione nasconde un segreto che solo Anita è decisa a svelare.Consigliato a tutti, in particolare a chi vuol vivere un'avventura d'amore fra la seconda guerra mondiale e i giorni nostri. Cristina CumboAuthor 6 books10

Silvia Montemurro ha creato un romanzo delicato, che affonda le radici in un recente passato intriso di sofferenza e di grandi sentimenti, oggi a volte dimenticati, sottolineando l'immenso valore dell'amore, ma anche dell'affetto famigliare, sostegno di cui ognuno ha bisogno. Il rapporto madre-figlia viene ripreso più volte come base, così come quel filo rosso del destino che lega, a volte non si sa perché, svariate persone nel corso della loro esistenza.
Sono una fan dei romanzi di Lucinda Riley e quello della Montemurro mi è piaciuto; tuttavia, avrei voluto, da lettrice curiosa e romantica quale sono, conoscere più dettagli dei protagonisti uomini che, a tratti, sembrano privi di sentimenti o incapaci di esprimerli.
In sintesi, romanzo consigliato, ma attenzione: quando vedrete una farfalla, sarete sicuramente curiose di conoscerne il nome e le caratteristiche, trovando forse qualche risposta nell'incipit di ogni capitolo.

Recensione completa qui: http://sakomar.blogspot.com/2021/07/r... Angela Scalzone151 1 follower



Un romanzo leggero e di piacevole lettura, avvincente e ricco di emozioni.
Le protagoniste sono più donne che si raccontano con segreti tra passato e presente in un susseguirsi di tre generazioni.
È il secondo romanzo che leggo di questa autrice e mi piace il suo modo di scrivere.
Buona lettura.
Autor del comentario:
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