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Altri libertini de Pier Vittorio Tondelli

de Pier Vittorio Tondelli - Género: Italian
libro gratis Altri libertini

Sinopsis

"Altri libertini" ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale ("con formula ampia"), è stato contemporaneamente giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero. I sei episodi, storie di gruppi più che di individui, legittimano l'adozione di una vera e propria soggettività plurale, di un Noi narrativo che fa del romanzo un ritratto generazionale.


Reseñas Varias sobre este libro



BELLI E DANNATI


David Salle: Zeitgeist Painting #4. Un dettaglio di quest’opera è sulla copertina dell’edizione originale Feltrinelli, quella rimasta integrale.

Il più bravo e il più caro di tutti.
Questa è la dedica che gli fece Nanda Pivano regalandogli un suo libro (Cos’è più la virtù. Romanzo quasi d’amore).
Io non posso che condividerla e farla mia nel modo più assoluto.
Perché, anche per me, Pier Vittorio è stato il più bravo e il più caro di tutti.


David Salle: Rips in the Mirror.

Questo è il suo esordio letterario. 1980. Sei racconti che lui preferiva fossero considerati un “romanzo a scene”. Ruotano tutti attorno al bar della stazione di Reggio Emilia.
Gran successo subito, che in molti considerarono passeggero, solo un fenomeno transitorio.
E quasi subito arrivò il sequestro: un anno fuori dalla circolazione. Troppo scandaloso, “osceno”, troppo “volgare”, troppo sesso e troppe bestemmie. Al rogo, al rogo.


David Salle: Pastoral.

Ma poi al processo Pier Vittorio è assolto con formula piena e il libro tornò sugli scaffali, in vendita.
E da allora non ha mai finito di dire quello che ha da dire.
Quindi, un autentico classico.
Per dirla con Calvino.


David Salle: Lake Zurich.

È la storia, o le storie, della sua gioventù, e di quella dei suoi coetanei: l’iniziazione alla vita, al sesso, alla droga, al viaggio (protagonista di quella generazione). I dolori della crescita, la confusione e lo spaesamento, lo smarrimento e l’inquietudine che a quei dolori s’accompagnano, il desiderio e l’utopia dell’altrove…
È l’educazione sentimentale di uno, cento, mille…
Lingua del parlato, quella dei giovani di allora, dialettismi della sua Emilia, e poi, nelle pagine irrompe la musica, il fumetto, il cinema.
Eroinomani, piccoli delinquenti, spacciatori, checche e travestiti, giovani abbandonati da tutti e da tutto.
Una rivoluzione letteraria?


David Salle: Ship’s Rail.

Oltre che un fratello di vita, un compagno di strada dell’esistenza.
Tondelli è stato uno scrittore che ha capito il suo tempo, lo ha saputo raccontare nel mentre.
Come succede solo ai grandi.
PierVittorio, non ti abbiamo rimpianto abbastanza.

A seguire l’excipit del libro:
Col naso in aria fiutate il vento, strapazzate le nubi all’orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro all’avventuraaaaa!


David Salle: Pressed-in Sturgess.


Pier Vittorioitaliana racconti199 s Laginestra187 36 Read

Mi sento come se fossi arrivato tremendamente in ritardo a un appuntamento.italiana l31 s metempsicoso327 365

Caro Pier, fatti scrivere un biglietto, quasi fossimo amici. Fatti dire che manchi, che di te si sente ancora il bisogno, che quella "broncopolmonite bilaterale", ultima bugia che ti è stata versata addosso, ti ha messo un punto troppo presto. Non c'è giustizia, davvero, in una frase chiusa così. Ti sarebbe dovuta capitare in sorte più vita, anche solo come risarcimento di quella che hai sprecato a scusarti e a nasconderti, e poi a fingerti spavaldo e a buttarti per strada, sotto gli occhi di tutti. Ho sofferto, a leggerti così: volgare, sfacciato, lanciato contro il muro dell'estremo, contro la lapide di chi ha bisogno di spingersi oltre. Non per reale sfrontatezza, ma solo per spostarti più in là, lontano dal dolore. Tu, così fragile, e brillante, e profondo, e poetico. Tu così talentuoso, al di là del tuo essere diverso, ma così esposto (al mondo, agli uomini, alla sofferenza), proprio per via di questo. Vorrei poterti dire che si sta meglio, oggi - e probabilmente è così -, ma penso mi manchi il coraggio di sottrarmi a questa scusa, come chi si lamenta per tutta una vita, anche se il cambiamento è dietro una porta. Avrei voluto che il mondo ti desse modo di correre alla tua velocità, che non ti spremesse del tutto. Che non ti mettesse tra le mani il tuo stesso cuore, anche a costo di rinunciare a "Camere Separate". Perché, davvero, non mi spiego altrimenti come tu possa essere stato in grado di descriverlo così bene, il cuore, senza neppure averlo potuto studiare da vicino. Pulsante tra le dita fino a rallentare del tutto. Avrei voluto ti fosse dato più tempo, per poter imbucare questo biglietto. Avrei voluto poterti dire grazie.

[sto recuperando vecchi appunti, per averli qua. Anche se non suonano come commenti, andranno bene lo stesso]queer26 s Rosanna 456 26

Ho incrociato il nome e la storia di Tondelli molti anni fa in giro per il web grazie ad altri lettori più lettori di me. Mi rimase in testa. 'Maledetta', l'idea che mi feci di lui, perché morto, perché rifiutato, perché sofferente, perché sono maledetti quelli che soffrono anche per noi e ce lo sbattono addosso con il talento che hanno, no?
Finalmente Tondelli, dunque, in un 'giralibro' da cui lo rapisco, ché mi sembra ancora un bel piccolo peccato. Finalmente questo libro, dedicato ad una persona che ha il mio stesso nome e se è vero che chi scrive scrive per chi legge, allora questo è dedicato a me.
E lo leggo, lo divoro, non me ne faccio avanzare: della sua vita e di questi 6 piccoli quadretti di vite, di città, di periferie, di sogni, di vomiti, di grandi bevute e di grandi inculate.
Ho preso fiato ed ho letto in apnea: così dovreste fare voi.
Leggerete di cose considerate sconce in quei suoi anni, di canne, di sbronze, di culo dato via per un altro buco. Fu censurato credo, questo scrittore che con una facilità estrema inanella movimenti e pensieri di vite al margine ma al centro della propria generazione, belle come sono belli i ragazzi, piene di idee profonde in quegli anni '70, quelle che non cambiarono il mondo ma qualcosa cambiarono. Perché si sa che la vera 'rivoluzione' avviene solo nell'Individuo, no? E si sa che ci sono i sognatori, anche, con corpi, teste, gambe, stomaci, sessi, braccia che stringono e che si fanno stringere in vortici e viaggi, in un inno alla gioia, alla propria insieme alla tua. Alla tua vita rifiutata, dileggiata, ubriaca e drogata, sempre sull'orlo di uno stupro di gruppo da parte di una società che non tollera, non solidarizza, come tra loro fanno coloro che consideriamo ultimi dall'alto delle nostre ipocrisie. E' ancora così.
E allora leggete tutto d'un fiato tutto ciò, incontrerete una forma di poesia in questa prosa, probabilmente quella che esiste nell'eloquio di ciascuno di noi quando si racconta, quando è il cuore che dice.23 s Amy Appiani64 10

"Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti. Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada."

Penso che "Altri libertini" sia molto più un testamento spirituale e generazionale della poetica dell'autore emiliano rispetto a "Camere separate". In questo esordio ci sono tutti i semi di ciò di cui poi Tondelli si occuperà anche in altri romanzi e scritti vari: gioventù, sessualità, malinconia, solitudine, il tentativo di strappare la propria vita e il proprio sentire a queste ultime. Se "Camere separate" elabora il lutto in maniera splendida e sofferta e annuncia, metaforicamente o meno, la morte che coglierà Tondelli di lì a poco, "Altri libertini" è un urlo liberatorio, una condanna ma anche una sigaretta fumata in faccia alle autorità, dalla provincia emiliana più sperduta fino alle vie di Bologna e di Amsterdam e le grandi autobahn fino al Nord Europa. Penso che "Viaggio", che occupa il cuore del libro con le sue oltre settenta pagine, sia il racconto più bello e triste che abbia mai letto – e spero di conservare questa impressione per i prossimi dieci anni, come ho conservato quella del racconto che nella mia classifica personale lo precedeva. Particolarmente apprezzate anche le bestemmie scritte per intero, che sono una parte integrante del nostro linguaggio, giovani o meno.11 s M. (they-them)49 18

Altri libertini si classifica come critica sociale dell'Italia degli anni '70 attraverso il ritratto di alcuni giovani italiani accuratamente selezionati. Palese che l'autore ne avesse sicuramente preso parte, attingendo all'esperienza personale per scioccare e far conoscere la realtà del quotidiano che molti tentavano e tentano ancora di negare. Il disarmante realismo nasce da ogni frase grazie alla lingua colloquiale volutamente volgare: il linguaggio diventa la forma evocativa di scandalo impiegata in modo magistrale. La capacità di riesumare immagini vivide con profumi e suoni reali tramite pochissime parole mirate è stupenda; del Tondelli non se ne ha mai abbastanza.
[...] prende a nevicare e mentre nottambuliamo pieni pieni di alcool, la neve ci fa i capelli bianchi come vecchi ma basta che li scrolliamo e siamo ancora ventenni e siamo belli... _italian 1900s 2016 ...more11 s Danilo Scardamaglio64

Sulla scia della lettura di Camere separate ho voluto rileggere Altri libertini, che avevo già letto qualche anno fa. Un romanzo iconico. Un meraviglioso affresco dell'Italia giovanile di fine anni '70, in cui Tondelli riesce nell'intento impossibile di raccontare quei ragazzi con la loro stessa voce: Tondelli, infatti, adopera una lingua incredibilmente viva, un misto di stile basso, varianti dialettali ed espressioni forestiere, una lingua spinta, ferocemente erotica e spregiudicata. Contenutisticamente l'opera, divisa in 6 racconti di differente lunghezza e tematiche, narra la vita di questa generazione sgangherata, fatta, come ci si aspetterebbe, di sesso, eroina, prostituzione, ma anche di una malinconia tremenda, di aspirazioni insperate e di un'incontentabile irrequietezza. Tondelli varca e sviscera il mistero di un'epoca intera.11 s4 comments Camilla28 6

sesso, droga e froci9 s Elena Monti96 88

Altri libertini è il libro mancato alla mia formazione giovanile, che avrei dovuto leggere una ventina di anni fa, oggi consapevole, che si sarebbe accomodato nelle pieghe di quella rabbia che accompagnava le mie giornate annoiate e confuse.

Al di là del ritardo, ai personaggi di Tondelli non ho faticato a volergli bene.
Ragazzi sbandati della provincia italiana anni 80, spaccati di vita più o meno realistici, più o meno spinti.
Tondelli ha narrato la malinconia e il bisogno di amore di una generazione senza prospettiva, a cui sono venuti meno gli ideali degli anni 60 e contemporaneamente non trovano rifugio nella sicurezza apparente e glamour delle grandi metropoli.

“Solo questo vi voglio dire credete a me lettori cari. Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti. Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada. Non ha importanza alcuna se sarà di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell’incenso giù nell’India, o quello un po’ più forte tibetano o nepalese. No, sarà pure l’odore dell’arcobaleno e del pentolino pieno d’ori, degli aquiloni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti gai e cinguettanti, delle giungle, sarà l’odore delle paludi, dei canneti, dei venti sui ghiacciai, saranno gli odori delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istanbul, ah buoni davvero buoni odori in verità, ma saran pur sempre i vostri odori e allora via, alla faccia di tutti avanti! Col naso in aria fiutate il vento, strapazzate le nubi all’orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro all’avventuraaaa!”

Altri libertini è un romanzo fresco e ruggente, dalla trama secondaria e marginale rispetto alle atmosfere. L’avrei vissuto bene come intermezzo tra un Meno di zero e un Trainspotting. Oggi la trovo una lettura piacevole, ma sparata a vuoto verso un bersaglio ormai lontano. letteratura-italiana10 s Roberto627 1 followerRead


Anni settanta...
Sei sono i racconti interconnessi del libro “Altri libertini”, che parlano di disagi e inquietudini dei giovani emiliani degli anni settanta.

Le vicende raccontate colpiscono per le immagini forti, per il nichilismo, per l’ingenuità, per la violenza, per la perdita di sé nella droga e nell’alcool di questi ragazzi, molto spesso in viaggio verso qualche luogo. Viaggio che, in effetti, può essere inteso come viaggio interiore, come metodo per conoscere sé stessi, per conoscere il sesso, per conoscere gli altri.

Le immagini sono spesso violente nelle descrizioni e il linguaggio è un misto di slang e dialetto che vuole imitare fedelmente il parlato. Ne risulta un insieme di parole spesso sgrammaticato, esagerato, estremamente volgare e anche, a volte, blasfemo, tanto che il libro fu sequestrato per oscenità e oltraggio della pubblica morale.

Il risultato è qualcosa di estremamente lontano dal lirismo di “Camere separate” dove Tondelli mi aveva colpito molto positivamente. 

Diceva Tondelli:

“Vorrei commemorare qui gli anni settanta, anni molto cari e molto amati per quello che hanno effettivamente rappresentato per un ragazzo che li ha attraversati dai quindici ai venti anni… essere giovani in quel decennio significò una cosa importantissima: essere presi in considerazione, avere la consapevolezza che il destino della società si giocava (ed era giocato) sulle proprie spalle. I ragazzi erano «la piazza»”.

Purtroppo il tema trattato è distantissimo dal mio modo di vedere e dalla mia esperienza (non ho vissuto quel periodo). E il libro l’ho trovato poco interessante, poco seducente, poco leggibile, poco meritevole (e a tratti proprio disgustoso). 

Non ho capito Bukowski, purtroppo non riesco a capire nemmeno questo Tondelli.italia mumble-mumble7 s Davide Bianchera50 7

“... Ma il problema è trovare il grano, magari un portafoglio pien di deca, ah questa si che sarebbe fortuna rottincula, mica prendere un treno in orario.”

L’Emilia di fine anni ‘70, ragazzi, buchi,alcool, omosessuali,trans,Dams, pochi soldi e tanta voglia di divertirsi o di far passare il tempo.6 s Fede La Lettrice658 60

Amo Tondelli, il suo modo di raccontare dolcissimo e trasparente. Niente nasconde, nulla indora eppure tutto fa morbidezza.6 s3 comments Bobparr1,031 75

Preso a mano a più di quarant'anni dalla sua uscita, questo piccolo e sconcio testo non delude.

La scrittura di Tondelli è torrenziale, semplice e colloquiale: dietro questa apparente naturalezza c’è un lavoro di fino e di riscritture, da giovane talentuoso.

I racconti sono divertenti e sgradevoli, casalinghi negli spazi ma lontani nelle esperienze.

L’interesse tuttavia decresce nel procedere: mentre il primo racconto è uno shock di squallore epico, il secondo ed il terzo intriganti e vivi, andando avanti il continuo sottolineare il sessuale, le depravazioni e la sciatteria del quotidiano di questi “altri libertini” diventa stucchevole e quasi di maniera. Un settimo racconto l’avrei probabilmente saltato. 6 s Gabriele BitossiAuthor 3 books8

Altri Libertini è un capolavoro. Mi piace definirlo tale perché, una volta letta l'ultima pagina, con quel meraviglioso explicit "Col naso in aria fiutate il vento, strapazzate le nubi all'orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro aall'avventuraaaaa!", ho avuto voglia di prendere un foglio bianco e scrivere.
Mi congedo da queste poche righe, e da questa riflessione bislacca, citando ancora Tondelli:

"Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere.".

Tondelli, non ho dubbi, era un Detective Selvaggio.6 s Lorenzo51 2

SESSO E DROGA, CIOÈ LA VITA CHE VORREI.

(In Viaggio e in Autobahn il mio cuore ha raggiunto vette inarrivabili, wow)
6 s Brunella68 1 follower

fuck straight people5 s Silvia218 14

Rilettura che mi lascia travolta dalla forma libera, irregolare, caotica dell'immenso Tondelli, la sintassi irregolare rende autentico questo viaggio sublime e disperato, un quadro composito di sei racconti che hanno segnato anche chi non è stata proprio sua coetanea, ma scialba adolescente emiliana sul finire degli anni '80.4 s1 comment Rainb0warri0r708 181

"Io mi salvo solo vicino a te."

Ogni generazione, ogni decennio ha il suo libro scandalo e pare che Altri libertini sia davvero quello degli anni Ottanta. Dei primi anni Ottanta, almeno: un romanzo in bilico, in punta di piedi sull'uscio di un nuovo decennio, l'ombra proiettata negli anni di piombo e gli occhi rivolti al futuro, ignari di tutto quel che avverrà, come l'esplosione dell'AIDS.
Sei episodi, sei viaggi, sei storie di altri libertini, corpi che si agitano come dannati danteschi. Una vita ai margini, ai margini dello spazio-tempo: episodi vissuti all'alba, al tramonto, in piena notte, in viaggio, su un'autostrada, in una dissociazione estremizzata dalla tossicodipendenza. Eppure, sono storie che si inchiodano al cuore pulsante dell'Italia di quegli anni. Senza voler esser un romanzo sociale, i sei racconti di Tondelli trasudano l'essenza di quegli anni, lo scenario urbano di Reggio, il formicolio della ribellione giovanile che si accalca attorno il DAMS di Bologna, il sapore duro dell'asfalto che uniforma l'intera Italia.
Quella di Tondelli è una vita breve e vissuta intensamente, così come per i protagonisti di questi racconti, ventenni che sembrano aver vissuto un'intera vita.
Sboccato, sfacciato, osceno, indecente e indicibile: Altri libertini è un libro il cui ricordo si associa sempre al processo per oscenità, il cui linguaggio sporco di espressioni gergali fa venire in mente Pasolini. Ma oltre al disastro, alla disperazione delle vite di questi giovani sbandati, oltre alla denuncia (mica tanto, a ben vedere) della droga, del malessere sociale, il vero pregio di questo libro, il suo indubbio punto di forza sta nell'operazione dissacrante compiuta sul linguaggio e sulla narrazione. Tondelli elimina brutalmente il narratore, annulla la focalizzazione, sovrapponendo in un unico, incasinato livello di narrazione le immagini, i pensieri, le descrizioni di questi racconti. La scrittura di Tondelli è un fiume in piena, inarrestabile, imprevedibile, che sporca la pagina senza alcun controllo. Alla pressione di questa scrittura emotiva Tondelli cede più volte, scivolando nel flusso di coscienza alla Joyce, oppure capovolgendo, ironicamente, una tecnica classica come quella degli "elenchi", come la lista di citazioni letterarie (a partire dall'Holden di Salinger, affiancato al più turbolento e deviato Toerless di Musil). Nell'irruenza metamorfica del suo linguaggio prende vita davvero la condizione dell'essere umano, esaltata ed estremizzata nel tossico, dell'omosessuale, nel transessuale.
Alla narrazione in prima persona inchiodata al presente nulla sfugge: distorce il tempo e lo spazio, persino la natura ne esce sfigurata, "pervertita": i mattoni di Bologna che prendono fuoco al tramonto, le montagne una a ridosso dell'altra come s'ingroppassero.
Condivido infine il giudizio più diffuso: Viaggio, il racconto più lungo, il più intenso e irruente nella forma, da solo vale l'intera raccolta.italiani preferiti strano-forte4 s Andrea Iginio Cirillo116 36

Questo "romanzo a episodi", come lo ha definito Tondelli stesso, è uno di quei libri che continua a dire la sua. A parlare, parlare, parlare come in un flusso di coscienza, e noi in silenzio a leggerlo, ma più che altro ad ascoltarlo. Perché la voce di Tondelli si presta dell'oralità, infarcita com'è di dialettismi e neologismi, ma anche dotata di una sconfinata cultura letteraria, che emerge dal citazionismo sfrenato e postmoderno. Altri libertini è un libro che non ha ancora finito di dire quel che ha da dire, nonostante sia stato un cult per i giovani degli anni '80 e siano quelli gli anni che ritrae (basti pensare all'idea di una Europa in cui i legami tra le persone "sono nati tra la gente che lavora mica trattati da diplomatici o ministri del cazzo..."; e tale idea ancora oggi è ben lungi dal realizzarsi a livello generale). Tondelli è anche canto lirico e popolare (pluralità di registri) della provincia, da cui i suoi personaggi si staccano con moto centrifugo ma a cui poi ritornano con moto uroborico, e si trovano sempre lì, nella sua Correggio o ai posti ristoro, o ai localini di periferia e lungo le sue strade. E quelli che troviamo sono tutti personaggi estremi (prima di Bukowski e con un altro livello di scrittura), in limine tra eccessi e malinconie, amori e autodistruzione, bisogno di libertà e inerzia. "Viaggio" è senza dubbio l'episodio più denso di emozioni, struggente a tratti, e in cui Tondelli ti fa un riassunto di anni di vita e te li carica di un significato, di persone, di luoghi che ti colpiscono come un pugno allo stomaco, anche più del racconto eponimo che è comunque di altissimo livello. Una menzione a parte merita "Autobahn", racconto sospeso tra la sete di libertà e il dubbio sul fermarsi o meno con la paura di rimanere "infognato", tra cosmopolitismo nascente nei giovani d'allora e desiderio e amore per l'idillica provincia, dicotomia che ancora adesso esiste. Insomma, Tondelli è attuale, attualissimo, e magari fosse studiato come si deve a scuola (e all'Università, soprattutto lì! Togliamolo un po' di spazio al canone...), passato sottobanco e letto fuori dalle aule istituzionali.
Piccola perla.3 s Lorenzo BerardiAuthor 3 books256

Although Tondelli was a genius, definitely this is not my favourite kind of literature. I'm too strictly connected to the boring places of Northern Italy in which the author moves his depraved young characters.

The crowded bus full of sweated teenagers with their big sized phosphorescently coloured backpacks I took to came back home on thousands of unglorious high school days. The trivial jokes we made. The vulgar interests we have. The same commercial advertising fueled dreams we share. The vacuous light blue eyed girls we all pretended to love. The low profile of everything. The Simpsons watched on Tv biting a cheese, mayonnaise and ham sandwich.

I need to put more physical and mental distance between me and those things to appreciate and being emotionally hit by this collection of short stories. Albeit sex and drugs role in "Altri Libertini" is a lot of times bigger than in my quiet youth, I can feel the same sensations I felt through these pages and this is a task too hard for me right now.

2007 a-my-italian-library italian4 s Carlotta Sanzogni40 152

Un libro straordinario, un testo che riesce a essere allo stesso tempo sfacciatamente violento e sinceramente romantico. Il racconto di una generazione nella sua forma più pura e veritiera, il ricordo di un tempo in cui ci si pensava parte di un tutto destinato a muoversi sempre in avanti, verso il futuro, nonostante tutto.barjamaicabookclub4 s roberto69 22

Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d'Emilia a spolmonare quel che ho dentro

raccolta rocambolesca, stralunata, scomoda, straripante di vita ed energia, spostamenti ossessivi, rincorse anti-scoramenti, trasgressioni violente. e una lingua che è un petardo. Viaggio in particolare contiene alcune pagine incredibili.

Dopo arriva lui che me ne sto sdraiato sul letto a pancia in giù e al buio e tutto sbavato e dico "Scusami Dilo non volevo proprio farti male che ti amo che di più non potrei e ho scazzato a prendermela così, lo so" e lui si siede accanto, poi si mette sopra e mi copre e appoggia la testa sulla mia e dice sottovoce hai fatto bene, perché queste cose uno se le deve scegliere da solo e farsele da solo e io t'ho lasciato solo un poco, perché non è giusto che tu viva sempre addosso a me e lo so che non abbiamo un modello per il nostro amore, ma questo va anche bene perché ci obbliga a trovarcelo insieme tutti e due e crescere insieme e accettare quel che capita con tutte le conseguenze, mica bere o rimuovere o far finta che non accade niente anche dentro a noi solo perché ci vogliamo bene, cioè anch'io ti amo, ma per questo vorrei che tu comprendessi che prima o poi sarai solo e questa storia la ricorderai se t'ha fatto crescere sul serio e io l'interrompo e dico che non le voglio sentire queste cose, che ci soffro, ma lui continua "Anch'io vorrei che non ci si lasciasse mai, davvero, io ti amo" e allora alzo su la testa e lo guardo e lui s'avvicina con la mano e mi dà un buffetto sotto al naso tutto smocciolante e mi prende fra le braccia e continua a sussurrare io ti amo e allora ci stringiamo ancora più forte eppoi facciamo all'amore tutto dissestato e ammaccato con la faccia gonfia e gli occhi neri e le ossa rotte, senza luce e senza musica, ma va bene così è meglio così è stupendo così.
bizzarr? lett-italiana3 s Federica53 3

molto, molto forte. tematiche fortissime, droga e dipendenza e prostituzione, amori omosessuali, disagio interiore. "viaggio" è il racconto che rappresenta la punta di diamante della raccolta, meraviglioso, varrebbe anche dieci stelline. il primo, "postoristoro" anche a posteriori non so come io sia riuscita a terminarlo.
ne ricavo uno spaccato estremamente crudo (e probabilmente estremamente realistico) della vita degli anni settanta.italian-lit3 s Gianni Dellea38 1 follower

A spiegarvi questo libro non gliela faccio, gli incontri notturni, i buchi, il fumo, il fernet, le relazioni difficili, non sapere cosa fare, le granaglie macrobiotiche, le checche, le busone, quell'autobahn più bella del mondo. Questi racconti isolati e collegati sono un piccolo universo una ricerca di se stessi e di tutto quanto. Un libro che va assolutamente letto.3 s Lorenzo Granillo1 review1 follower

Leggere Altri Libertini di Tondelli oggi significa scoprire un mondo che non esiste più e un linguaggio post-apocalittico che si è consumato nel corso degli ultimi decenni, tra Santacroce, Ammaniti, Nove e altri.

Leggere Altri libertini significa anche prendere coscienza del fatto che la Letteratura, quella vera, non deve necessariamente esplicare, che può vivere di intuizioni, di prese di coscienza brevi, lancinanti; significa comprendere che negli anni Ottanta la realtà si sta disgregando e che la Letteratura può spalancare lo sguardo, rendere feritoia la ferita provocata dall’ennesima perdita, forse definitiva, di un baricentro, di un punto in cui convergano le ideologie, le personalità, le poetiche.

Leggere Altri Libertini significa devastare la logica, perché a volte una logica non esiste e a volte i personaggi, dunque le persone, si possono distruggere e auto-annientare senza che vi sia un vero motivo, più per una tendenza all’annichilimento che per un passato di cui non ci viene narrato quasi nulla, sempre in bilico tra elisione di interi blocchi temporali e prolessi di avvenimenti che confluiscono nella catastrofe: la normalizzazione di ciò che non dovrebbe mai essere normale.

Leggere Altri Libertini significa entrare in contatto con un mondo oggi definito underground, un mondo scomodo, reietto, chiuso in allucinazioni psicotrope e linguaggi evocativi, mai narrativi, sempre in bilico tra un realismo spietato, feroce, e l’ironia che edulcora la violenza mai giustificata né esplicata.

Leggere Altri Libertini significa sovrapporre i punti di vista, annientare la focalizzazione, mischiare, pur utilizzando sempre la prima persona, immagini e pensieri, grida e gemiti, sangue e sperma; significa dire no alla stasi, portare all’eccesso la lingua, vivere nella e della dimensione dell’estremo negativo, dell’antitesi.

Leggere Altri Libertini, però, significa anche relegarsi a una dimensione estetizzante della vita e della letteratura; significa rinchiudersi in periodi asfittici e asfissianti, flussi di coscienza che vogliono ammaliare, irretire lo sguardo, spesso declamando banalità edulcorate dalla lingua scoppiettante, avulsa da un equilibrio, insudiciata dallo squilibrio.

Leggere Altri Libertini è un’esperienza devastante se la si compie a una determinata età, cioè alla mia età, e per questo l’ho amato. Tra qualche anno, probabilmente, lo detesterò. Chissà. Per il momento mi godo le letture dei diciannove anni senza desiderare di crescere troppo in fretta.3 s1 comment Magnolitaz284 13

Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla. Correre allora, la macchina va dove vuole, svolta su e giù dalla via Emilia incontro alle colline e alle montagne oppure verso i fiumi e le bonifiche e i canneti. Poi tra Reggio e Parma lasciare andare il tiramento di testa e provare a indovinare il numero dei bar, compresi quelli all’interno delle discoteche e dei dancing all’aperto ora che è agosto e hanno alzato persino le verande per godersi meglio le zanzare e il puzzo della campagna grassa e concimata. Lungo la via Emilia ne incontro le indicazioni luminose e intermittenti, i parcheggi ampi e infine le strutture di cemento e neon violacei e spot arancioni e grandifari allo iodio che si alzano dritti e oscillano avanti e indietro così che i coni di luce si intrecciano alti nel cielo e pare allora di stare a Broadway o nel Sunset Boulevard in una notte di quelle buone con dive magnati produttori e grandi miti. Ne immagino ventuno ma prima di entrare in Parma sono già trentatré, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché.

[Altri Libertini, Pier Vittorio Tondelli]3 s Tittirossa1,005 273

Tondellli è decisamente monotematico, anzi tritematico: sesso&droga&alcool.
Sesso da checca sfranta piagnona e senza speranza (cit.), droga e alcool da disperato.
Orbene: se è autobiografico mi meraviglio che sia arrivato ai 46 anni (poi se l'è preso l'Aids).
Se non lo è, Kerouac e Bukowskij ne hanno scritto meglio.
L'effetto (a leggerlo oggi) è quello della boutade, tipo épater les bourgeois: sapeva di essere bravo e brillante, ma di bravi e brillanti ce ne erano altri e nessuno se li filava, per cui ha mollato il libro osé, i bourgeois si sono epatés, ed è stato un successo.3 s Edobet067

Che palle.

Prima di iniziare la lettura sapevo benissimo di stare per imbattermi in un'"opera" particolare, dallo stile insolito e particolare. Mi aspettavo per lo meno che i sei racconti che costituiscono la raccolta fossero sviluppati in maniera interessante.

Il libro si è rivelato un miscuglio fra stile di scrittura popolare/troppo colloquiale (tra l'altro pieno di bestemmie e accostamenti fra divinità e quadrupedi) e narrazione povera e monotona.3 s Daniela Melis29 7

La lingua come spada, la lingua come legge, la lingua come metamorfosi.books-on-the-top3 s incipit mania2,589 65

Autor del comentario:
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