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Dracula ed io de Gianluca Morozzi

de Gianluca Morozzi - Género: Italian
libro gratis Dracula ed io

Sinopsis

"Tutti dormono, nella Casa dalle cantine che ridono. Dorme la Betty, dorme Lobo, dorme la mia rumorosa ex, forse dorme addirittura l'Orrido nella sua stanza insonorizzata. E io sono qua, nel centro di Bologna, che cerco ancora una volta di mettere per iscritto l'incredibile avventura che ho vissuto. Pur sapendo che sarà inutile, che le parole, come per magia, svaniranno non appena cercherò di condividerle. Io, che mi faccio chiamare Lajos come un calciatore ungherese, che possiedo una fumetteria, che ho pubblicato un paio di romanzetti di risibile successo, ho conosciuto il più famoso dei vampiri. Ho dubitato fino all'ultimo che fosse chi diceva di essere, nonostante mi riempisse di complicati discorsi sui segreti della mia città, su mistici circuiti e pietre con incomprensibili iscrizioni. Anche quando mi ha portato nel circolo segreto dei suoi simili, ho dubitato. C'è anche da dire che ero sempre ubriaco, che è una circostanza che ti porta a dubitare di ciò che suona come inverosimile. Poi ho visto. Nel santo nome di Bram Stoker, io ho visto. E vorrei raccontarlo, vorrei spiegare chi c'era dietro a quegli orribili omicidi che hanno sconvolto Bologna in questa estate di sangue e placenta. Ma non posso. Lui ha preso precauzioni. Lui. Dracula."


Reseñas Varias sobre este libro



Il libro si può riassumere in una parola: Strano.
Devo dire che l'insieme non è male anche se ci sono molte che non rispecchiano il mio gusto.
L'idea nel complesso è originale ma secondo me poteva essere sviluppata molto meglio e in modo meno confusionario.
Mi sarebbe piaciuto che l'autore avesse dato più rilievo ed importanza alla storia di Dracula e inserendo più POV suoi, cosa che non è successa.
Penso che questo sia uno di quei libri che leggi solo una volta e poi accantoni in uno dei scaffali più reconditi della libreria.
Non so se leggere qualcos'altro di questo autore o no.7 s L'amaca di Euterpe179 9

Sono buona e dò due stelline perché alla fine qualosa di buono c'è. Anche se poco.
Non sono contraria alla commistione di generi, né tanto meno di avere un horror con sfumature o sottotono comico, ma se da adulti vi fanno ancora ridere le battute di tette e culi alla Drive In fatevi vedere da uno bravo, perché quella fase la dovreste aver superata da mo' (io lo adoravo da bambina, ma ora da adulta mi riservo di non guardarlo per non rompere l'effetto dolce nostalgia).
Il romanzo strizza l'occhio ai nerd un po' cresciutelli che fra canzoni, citazioni di albi di fumetti e telefilm cerca di accapparrarsi la benevolenza del lettore, ma mi chiedo che bisogno ci sia di avere dei casi sociali come protagonisti di un horror: fa ridere? fa pena? fa empatia? fa macchietta? Non lo capisco, anche perché è il secondo romanzo, in generale, che leggo ambientato in Emilia, coi vampiri, e mi trovo lo stesso cliqué: gruppetto di sfigati nerd mal messi, vampiri ciccionissimi e power player di x generazione e situazioni assurde che manco pensassero di essere Blade potrebbero uscirne vivi.
Dailà!
Ma l'Emilia non può essere presa seriamente, anche se si mangia bene e ci si gode la vita (mica io ho detto che Bologna oltre ad essere al "dotta" è anche la "grassa")?
Non capisco, seriamente, il motivo di mandare in vacca tutto con una storiella fra il noir, il comico e l'horror senza affrontare seriamente nessuno, ma solo tirando le fila stancamente del primo aspetto rivelando un serial killer senza spessore.
Bocciato, ma almeno le citazioni nerd erano interessanti.horror2 s Lou52 1 follower

Alla fine l'Orrido è un Sandy Lyle (Philip Seymour Hoffman) che ci ha creduto troppo.
Scorrevole, si fa leggere.1 Eve336

Mah...

In estrema sintesi:

1. Questo libro ha idee buone ma confuse.
2. Troppa carne al fuoco, troppe citazioni, troppe informazioni.
3. Al momento della risoluzione degli eventi, tira via in un lampo.
4. Vuole intrigare, divertire, sdrammatizzare, informare. Ma riesce solo in parte.
5. Eppure fino a poco più di metà libro, riesce a stimolare.
Andiamo con ordine, e proviamo a spiegarci...

Le voci narranti sono due: Dracula e Lajos.
Uno è il celebre Vampiro, l'altro un giovane single bolognese.
Di base la storia, pur inizialmente saltellando nel Tempo, si svolge a Bologna nel 2018. Esattamente nelle ultime due settimane di agosto.
A unire le strade dei 2 protagonisti, una serie di brutali omicidi opera di un serial killer che uccide giovani donne incinte in una maniera orripilante... Partendo dalla Storia di Dracula mette in atto la truculenta scena rappresentata nella celebre Cassapanca Islamica (custodita nel Castello di Montebello): indurre il parto, legare strettamente le gambe della partoriente, e lasciare che il bambino muoia venendo alla luce e la madre si spenga lentissimamente, in atroce agonia

Fin qui, funziona. La storia ci sta, ti intriga. Non è priva di difetti, ma ti viene voglia di metterti a leggere per scoprire altro.
Poi, però entrano in scena alcuni altri dettagli. Ho seriamente pensato di metter via il libro e offendere l'autore.
Cosa succede, esattamente? Lo dico sotto spoiler, perché purtroppo non c'è altro modo.
A un certo punto, quando la soluzione viene a galla- in una maniera troppo semplicistica e veloce e poco originale e sottotono abbestia - si scopre che in realtà i serial killer erano due. Che non agivano insieme, ma che solo una "fortunata coincidenza" li ha visti macellare le genti esattamente negli stessi giorni - e siamo a Bologna, manco fossimo a Detroit dove ogni due minuti un serial killer squarta un individuo. - e l'altro serial killer sta per maciullare il nostro Lajos ma poi, in una maniera assolutamente banalotta e sciagattata, non riesce a maciullarlo.
Anche la chiusura del libro propone due cliché odiosissimi che hanno abbassato il mio voto finale:
1. il mancato happy ending, ennesimo tentativo di farmi percepire che questo era "un libro diverso"
2. il finale aperto - tanto più che poi il Morozzi ci tiene a precisare, alla fine del libro, che Dracula tornerà.

Già senza queste ultime note dolenti, il libro - come dicevo - non era privo di difetti. Infatti, e qui posso parlare senza rischio di spoiler - non ho gradito:

#. Troppe citazioni Non sopporto le citazioni costanti e continue, pur trattandosi di gruppi musicali, serie tv, fumetti e film tra i miei preferiti... e pur amando chi mi fa venir curiosità di cercare su "wikipedia" strade di cittadine, opere d'arte ecc. Il troppo "stroppia".

#. Le donne soppesate come mucche al mercato Ogni volta che compare una ragazza, il Morozzi ci terrà una cifra a farci sapere come ha "le tette, il culo, la bocca, la lingua". Più in generale, verrà sempre definita in base alla sua "scopabilità/figaggine". Ci fa la figura del figo? No.
Non credo aspirasse a questo. Credo volesse più sembrare il classico maschio, magari pure un po' sfigatello, che viene portato a spasso dal suo "ammennicolo sessuale". In questo riesce.

#. Troppo Bologna F.C. Ebbasta! A me il calcio non dispiace. Ma non nei libri e non trattato così, ripetutamente, la partita minuto per minuto. In un libro di 214 pagine, usarne 15 per raccontarmi dello stadio e delle azioni in campo o dei calciatori no... è troppo.

Insomma, 2 stelline e mezzo perché per un bel po' mi fa aver voglia di leggerlo e inoltre mi ha fatto scoprire delle cose.
Però trovo abbastanza strano che sia riuscito a pubblicare così tanto. Perché io tutto 'sto talento non l'ho visto. Quindi tocca leggere altro per poterlo giudicare meglio

Consigliato come libro "cuscinetto" tra libri più intensi e pesantio come libro "stacca cervello"sk Francesco1,627 106

Morozzi ha un problema grosso come una casa: non è capace a chiudere i libri.
Per la verità ha anche il problema di non essere capace di imbastire dei personaggi originali (il protagonista è descritto come un nerd ma al di là dell'essere il proprietario di una fumetteria non sembra per nulla esserlo) o una trama intrigante. Ma se il finale fosse eclatante glielo si potrebe anche perdonare, invece no.
Se fosse stato possibile eliminare tutta la parte relativa a Lajos (il protagonista) ed elaborare meglio - e risolvere decentemente - la trama di Dracula ne sarebbe uscito un libro dignitoso, perché il vampiro è rappresentato in maniera originale (una cosa su tutte: non è Vlad l'Impalatore, ha solo "preso" il suo posto nell'immaginario collettivo ma è ancora più antico) e aveva una background story molto intrigante. Purtroppo i colpi di scena finale rendono la sua sottotrama un mero "riempitivo" quaso del tutto scollegato con il titolo: se il romanzo si chiama Dracula e io mi sembra il minimo che il collegamento col protagonista vada al di là di un po' di "supporto morale" per un anziano vampiro. E invece...
Peccato perché ho voluto dare un'altra chance all'autore, ma a questo punto Morozzi con me ha sprecato anche la seconda occasione.italia italiani music-challenge Rita 3,504 89

UN ACCOSTAMENTO AZZARDATO

"Dracula ed io" è un coraggioso tentativo di abbinare due generi tra loro inconciliabili, il noir e quello comico, un tentativo azzardato e che riesce soltanto in parte, visto che è inevitabile percepire un netto stacco fra i due. Né si può negare che il secondo appaia ben più curato, laddove il risvolto thriller della vicenda si risolve in una soluzione certamente sorprendente, ma un po' tirata per i capelli.
Tuttavia, resta il fatto che Morozzi riesce sempre, in un modo o nell'altro, a coinvolgere il lettore, a farlo sbellicare o inorridire a seconda della situazione (è, lo ripeto, l'accostamento a lasciare disorientati... Sembra di leggere due romanzi completamente diversi). Est13 2

Non avrei mai immaginato tanto spirito nerd e bolognosità all'interno di un unico libro, con suspense da thriller e momenti da sitcom al limite del paranormale. Il fatto che (non è uno spoiler, si tratta di un breve riassunto delle prime venti pagine) Dracula sia passato da Bologna e qui abbia conosciuto colui/colei che ispirerà Orlando alla Woolf, dandosi appuntamento ogni tot di anni, è talmente assurdo da sembrare verosimile. Parafrasando il buon vecchio Dean Winchester, i mostri sono prevedibili, perchè si comporteranno sempre da mostri. Ma la gente è pazza. I vampiri esistono, gli psicopatici anche. Amen. Marco InnamoratiAuthor 14 books25

Io amo follemente il mondo narrativo di Morozzi e quindi meno di 4/5 non gli do per principio. Però questo romanzo, anche se è divertente, anche se ospita ancora personaggi che amo, è un pochino forzato nel mescolare tutti i generi possibili. Siamo lontani dai due vertici assoluti di “Blackout” e “Colui che gli dei vogliono distruggere”. Attendo con ansia la conclusione della saga dell’uomo liscio, invece.fiction Evaluna69 7

Adatto a chi ama il noir, a chi ama le storie di vampiri o a chi semplicemente vuole leggere una storia ben scritta e divertente. I personaggi sono ben costruiti, reali. la Betty, Lobo, L’Orrido e Diana sono descritti così bene nelle loro abitudini e nei loro comportamenti, che sembrano prendere vita nelle nostre menti di capitolo in capitolo. Dita di Polvere205 3

Dracula entra nell'universo morozziano, e ne esce fuori una storia dai risvolti imprevedibili, che alterna grandi risate a momenti di tensione. Esperimento più che riuscito. Katiuscia552 5

Il Dracula bolognese ha fatto centro!
Nel senso che, anche se non mangia tortellini o lasagne, riesce comunque ad integrarsi con gli emiliani in maniera impeccabile.

Il romanzo è molto carino, sebbene uno leggendo la trama possa storcere un po' il naso proprio per l'ambientazione troppo "provinciale" e poco gotica. In realtà la storia regge, ha un suo filone di base e anche tutto quello che le ruota attorno gravita quasi alla perfezione.
I personaggi sono ben caratterizzati, e anche il nostro caro vampiro si è adeguato ai tempi e non gira esclusivamente di notte coi canini ben in vista.

E' una lettura gradevole, simpatica, a tratti nerd e a tratti comica.
Ideale per passare dei pomeriggi senza annoiarsi! Susanna Neri607 19

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