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L'olmo grande de Gian Mario Villalta

de Gian Mario Villalta - Género: Italian
libro gratis L'olmo grande

Sinopsis

L'industria è arrivata tardi in quella campagna friulana, dove gli alberi e le piante da frutto hanno intrecciato la loro vita a quella delle persone e delle famiglie, alla loro storia. t arrivata a cose fatte, quando già era in atto la profonda trasformazione del paesaggio. Nel giro di pochi anni tutto è cambiato. Questo libro racconta la violenza della tecnologia che annienta un paesaggio e la persuasione delle nuove prospettive di vita che si impongono con il loro formidabile potere di attrazione. Attraverso memorie, riflessioni e racconti, Gian Mario Villalta ripercorre il senso di uno sradicamento, subito come violazione e allo stesso tempo con la contraddittoria certezza che un mondo nuovo può portare opportunità e miglioramenti. La storia di un albero – il gigantesco olmo del titolo – ultimo protagonista di una saga famigliare in dissoluzione, rende qui evidente il legame profondo che c'è tra la vita umana e quella delle piante. Sarà infatti quest'albero secolare a dare impulso a una nuova, diversa ricerca di verità sulla relazione tra la vita e la memoria, i legami affettivi e quelli con la terra dove vivere i propri giorni.


Reseñas Varias sobre este libro



L'amicizia è così, tra uomini, ci si comporta come ragazzi anche da vecchi.italians-do-it-better stregathon201 La contessa rampante154 84

In un piccolo paesino in provincia di Pordenone, seduti sulla panca di un'inusualmente letteraria sagrestia, ci sono due uomini in là con gli anni che si raccontano la loro vita, gli sbagli commessi, le strade a volte accidentate che hanno percorso e le mille incertezze che ancora continuano a popolare la loro mente.

Passano le stagioni, al posto delle coperte sulle spalle c'è il ventilatore che regala un po' di refrigerio nelle ore più calde, ma Fredi e Tilio sono sempre lì, tra la celebrazione di una messa e l'altra, a raccontarsi le proprie storie.

Fredi è il più anziano, burbero e infaticabile lavoratore, invece Tilio è il suo apprendista sagrestano, un uomo che è capace di mettere in dubbio tutta la sua vita e che si fida poco delle parole del Vangelo.

"L'apprendista" di Gian Mario Villalta mi ha meravigliata. Le prime 70 pagine le ho divorate e anche se nel mezzo il romanzo presenta qualche rallentamento, sono riuscita comunque ad apprezzarlo.

Le riflessioni sull'esistenza, sulla morte, sulla malattia e l'amicizia di questi due uomini mi hanno davvero colpita, così come quell'incessante ricerca della letizia nel cuore che chissà se Fredi e Tilio troveranno mai.1 Marco353 3

Quanta dolcezza in questo libro che pur parla della vita nella sua interezza con le sue gioie e dolori, con le tristezze e la solitudine e i rimpianti. Senti le emozioni uscire dalle pagine, i ragionamenti ti catturano e ti ritrovi in luoghi del tempo.
Di un'intensa superiore le ultime pagine.
Il ritmo è lento come si addice all'età del o dei protagonisti. Ma serve a preparare ai pensieri alle emozioni, sgombra prima il resto delle cose, ti fa seguire un ritmo diverso per poi scrivere un pensiero o una frase chiave su cui ti lascia pensare.1 Andrea Prete102 1 follower

Ha un suo fascino… Ma la noia prevale1 Federica41

In questo romanzo, Gian Mario Villalta non ha la pretesa di tenerti incollato senza fiato alle pagine, ma ti prende per mano e ti porta a seguire delle vite semplici, di quelle che di solito non si trovano narrate nei romanzi e non appaiono mai sui rotocalchi.
Ma sono queste le vite vere.
I due protagonisti sono Tilio e Fredi, due anziani signori che hanno deciso di dedicare il tramonto delle loro vite alla chiesa, scegliendo così un’esistenza quanto mai tranquilla, regolare e prevedibile, costellata da rituali.

Siamo in un paesino del nord Italia, in cui il ruolo della chiesa sta perdendo la centralità nelle vite sociali, ma rimangono quanti mai forti i pettegolezzi e le maldicenze con cui i protagonisti si trovano a scontrarsi.
Non è affatto un romanzo religioso, anzi la religione diventa solo un ottimo spunto di discussione e scambio tra i due protagonisti, in particolare Tilio che vive il suo rapporto con i precetti cristiani e con quanto scritto dal vangelo in maniera quasi scientifica: quanto viene declamato dal Don merita una sua propria analisi.

Anche qui, come nel “Città Sommersa” di Marta Barone, anch’esso candidato al premio strega 2020, troviamo affrontate le dinamiche complicate tra figlio-padre e padre-figlio.
Nel primo caso è Fredi che, ancora non emancipato dalla educazione rigida ricevuta da un padre militare, fa fatica ad accettare la fragilità che l’anzianità porta con sé.
Farà fatica anche ad accettare le cure discrete che Tilio gli riserverà.
Quest’ultimo invece deve fare i conti con i sensi di colpa del “non ho fatto abbastanza” verso suo figlio Paolo. Basterà una chicchera a cuore aperto e questa distanza verrà annullata.

Quello che più mi è piaciuto è il rapporto maestro-apprendista (e da qui il titolo del romanzo) tra Fredi e Tilio, un rapporto che si evolverà in amicizia e una sorta di tacita complicità.

Penso che chi ha amato “Stoner” di John Williams, non potrà che apprezzare questo romanzo! Gaia263 3

8!
Un romanzo intimo, sussurrato, un racconto di un’amicizia “furlana” quella tra Tilio e Fredi. Sono due uomini anziani, soli, sono un apprendista e un sagrestano.
Ognuno di noi non smette mai di imparare dal prossimo e dalla vita. Un vero maestro è per sempre studente.
La voce di Tillio ti trascina nella storia e dopo poche pagine il lettore si ritrova a conversare mentalmente con i due protagonisti, e sei lì in quella chiesa a condividere dei rituali che il tempo consolida e con cui crea legami.
Entri nei loro discorsi malinconici velati di ironia e vivi nei piccoli gesti del quotidiano la “letizia del cuore”, la cui mancanza aveva accomunato entrambi nei loro discorsi e nelle loro esperienze. Monica56 5

Un libro che gioca abilmente con una continua costruzione e decostruzione del passato portando in scena drammi collettivi e universali.

https://cronachedallaterradimezzo.wor... Alberto Palumbo244 35

?????? e 1/2 Dionisia24

"Tilio è un caso a sé, pensa Fredi, sta fermo in se stesso e però si perde da tutte le parti." Concetta Maddaluno176 3

L’ho trovato molto lento, non male... ma eccessivamente piatto Francesco334 3

5 1/2 Silvia151 5

Ce ne sono di libri brutti eh...2 stelle solo perché non avevo altro da leggere e l’ho finito ma meriterei una medaglia. Alessia Angelino39 32

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