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Misteri per orchestra. Dalla morte di Mozart ai demoni di Paganini, profili ed enigmi di grandi compositori de Filippo Facci

de Filippo Facci - Género: Italian
libro gratis Misteri per orchestra. Dalla morte di Mozart ai demoni di Paganini, profili ed enigmi di grandi compositori

Sinopsis

La storia della musica è costellata di misteri risolti e irrisolti, veri e propri thriller che con rare eccezioni, come la morte di Mozart, sono rimasti un territorio parzialmente inesplorato di musicisti, musicologi e appassionati: eppure si tratta di trame che spesso non hanno niente da invidiare a quelle dei grandi gialli della letteratura, vicende che mischiano risvolti biografici storicamente noti a incursioni nella leggenda e nel fantastico. A tutt'oggi non è facile separare il ritratto di Paganini dalle ombre demoniache che lo circondarono, o comprendere perché la musica di Wagner sia considerata inscindibile dal profilo di Hitler, o più semplicemente capire perché Rossini si ritirò dalle scene a soli trentasette anni. Filippo Facci, appassionato ed esperto di musica classica, porta alla luce gli scheletri negli armadi dei più celebri musicisti, ricostruendo in questo modo anche la loro biografia: un libro organizzato in brevi capitoli, ognuno dei quali dedicato a un grande musicista e ai fatti misteriosi che hanno caratterizzato la sua vita.


Reseñas Varias sobre este libro



Indicazioni editoriali
La storia della musica è costellata di misteri risolti e irrisolti, veri e propri thriller che con rare eccezioni sono rimasti un territorio parzialmente inesplorato di musicologi e appassionati. Si tratta di trame che spesso non hanno niente da invidiare a quelle dei grandi gialli della cronaca e della letteratura, intessute come sono di risvolti biografici noti e di incursioni nella leggenda e nel fantastico. Inevitabili, peraltro, in un'epoca in cui il mito dell'artista prospettava ogni esequia prematura come un'ingiustizia divina anziché come l'esito delle cure di medici ignoranti e cialtroni. È nell'Ottocento che i misteri si fanno decisamente più intriganti: quando l'afflato romantico e l'avvento della borghesia innalzano la musica ad arte vera e propria e smettono di considerarla un'occupazione da girovaghi e da mestieranti. In questa fase la realtà e l'invenzione rischiano di confondersi: può non essere facile, a tutt'oggi, separare il ritratto di Nicolò Paganini dalle ombre demoniache che ne accompagnarono la carriera, o comprendere perché la musica di Richard Wagner sia ritenuta inseparabile dall'ascesa di Adolf Hitler, o spiegarsi perché Gioachino Rossini si ritirò dalle scene a soli 37 anni e passò il resto dell'esistenza a discutere di stracchini e di bistecche, o, ancora, capire se Pëtr Cajkovskij morì davvero di colera oppure fu indotto al suicidio perché non rivelasse un inconfessabile scandalo sessuale. Per non parlare del più noto caso di Wolfgang Amadeus Mozart: che cosa accadde, in definitiva, nei suoi ultimi giorni di vita? Filippo Facci, amante ed esperto di musica classica, ricostruisce profili biografici sorprendenti e investiga sugli intrecci più misteriosi che hanno per protagonisti alcuni dei più celebri compositori di tutti i tempi. Riporta aneddoti, svela retroscena, analizza documenti, smentisce dicerie, formula ipotesi. E scopre che gli armadi di molti musicisti nascondono scheletri che anche a distanza di secoli possono far rabbrividire.
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Scritto con taglio giornalistico e molto poco accademico, il libro è gradevole e si fa leggere piacevolmente.1 Svalbard1,032 46

In questo nuovo libro “musicale”, Filippo Facci approfondisce alcuni temi già accennati nei suoi folgoranti corsivi critici contenuti nel volume precedente, qui trattandoli in forma più compiutamente saggistica. In effetti la trattazione, più che musicologica in senso stretto (Facci scrive bene, ma non si chiama Carl Dahlhaus né Charles Rosen, e credo che lo sappia lui stesso) è del genere biografico-indagatorio, in particolare su alcuni misteri e luoghi comuni popolari che hanno coinvolto determinate figure musicali del passato. Si parla di Ciaikowsky, di Wagner e della sua famiglia (anche qui il capitolo più interessante), di Mozart, di Paganini, di Rossini. Tutto bene, salvo che, come molti altri cultori di musica, anche Facci condivide il livore nei confronti del noto film su Mozart di Milos Forman. Santo Cielo, sembra quasi che quando un regista prende in mano un tema storico o biografico sia tenuto a seguire disciplinatamente il dettato di un’ipotetica verità storica. E capire che un film, o qualsiasi altra cosa che non sia un saggio scientifico presuppone una libera e personalissima dose di invenzione e di fantasia, pare poi così difficile? Fermo restando che quel film - al di là di aver fantasticato consapevolmente sui triti luoghi comuni e leggende della biografia mozartiana, Salieri, il carattere buffonesco ecc. ecc. - su qualche aspetto della vita del musicista, tipo il difficile rapporto col padre, potrebbe anche averci preso in pieno. (In merito si veda l’esaustivo saggio di Loredana Lipperini sulla fortuna storiografico-letteraria del salisburghese, “Mozart in rock”). p.s. A proposito del precedente libro di Facci, mi ero espresso a proposito di quello che avevo chiamato “effetto Facci”. Ovviamente non ho cambiato idea, per cui riporto anche qui ciò che avevo scritto in merito. Che cos’è l’Effetto Facci? E’ quando capita che un personaggio pubblico di qualsiasi ambito, col quale non ti trovi per niente d’accordo politicamente, esteticamente o ideologicamente, venga attaccato in maniera massiva con un astio e una virulenza talmente grandi da indurti in qualche modo a provare simpatia e a solidarizzare con lui. La definizione – che, ça va sans dire, mi sono inventato io in questo momento – nasce, come si può facilmente capire, dalla figura del corsivista politico e critico musicale Filippo Facci. Per posizione politica e ideologica, Facci esprime spesso delle idee che sono l’opposto delle mie. Ma, per la maniera in cui viene fatto bersaglio delle peggiori offese, dei sarcasmi, del livore degli astanti, con un atteggiamento di quasi linciaggio morale (si vedano al proposito i commenti ai suoi interventi nel blog Macchianera, http://www.macchianera.net/ ) mi trovo spesso a simpatizzare e solidarizzare con lui. Ovviamente l’Effetto Facci non è limitato solo a Facci. Ci sono molti altri personaggi che in qualche misura lo suscitano: in campo letterario, ad esempio, Alessandro Baricco e Susanna Tamaro. Lo voglio dire qui una volta per tutte: autori come Baricco, Tamaro, libri come La solitudine dei numeri primi ecc. ecc. non mi esaltano. Ma i toni e gli atteggiamenti che usano i loro detrattori mi piacciono molto, molto di meno. E l’isterismo con cui vengono accolti episodi come, ad esempio, il loro inserimento nella mostra dedicata ai 150 anni dell’Italia letteraria, al Salone del Libro di Torino, lo trovo francamente ridicolo e anche un po’ patetico. Quando Facci parla di musica, peraltro, è molto facile simpatizzare con lui. Perché le cose che scrive, e il modo in cui le scrive – piano, diretto, ma spesso caustico – sono oggettivamente piene di buon senso, e ampiamente condivisibili, almeno da me. Mingamarco69 2

Confesso di avere una cordiale antipatia per Facci e la sua antinapolitudine saccente, ma questo libretto per chi ama la musica è fatto proprio bene.
Vi consiglio la posologia con due begli AirPods nelle orecchie saltando a ogni capitolo sul meglio di Spotify per ognuno dei personaggi analizzati.
Oltre alla curiosità degli aneddoti narrati viene fuori come qualsiasi grandissimo artista non lo è potuto essere se non al costo di avere una travagliatissima personalità, sembra una roba banale ma non c’è probabilmente nessuno grande artista che non abbia provato grandi sofferenze.
e lo stesso Facci considerando la tragedia che gli è toccata in sorte di rimanere orfano di madre a neanche 10 anni, mi sta più simpatico, nessuno è insopportabile gratuitamente.
Se poi penso che c’è stato un assassino che ha tolto la vista a Bach millantando di curarlo (così come ad Haydn peraltro) diventa meno grave anche la strage delle torri gemelle.
Ed infine il saputo Facci ha la capacità di spiegare la magia del sentire la musica, una roba non da tutti. Chiara19 5

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