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Old Possum's Book of Practical Cats - The Illustrated Old Possum de Eliot, T S

de Eliot, T S - Género: English
libro gratis Old Possum's Book of Practical Cats - The Illustrated Old Possum

Sinopsis

These lovable cat poems were written by T. S. Eliot for his godchildren and friends in the 1930s. They have delighted generations of children since, and inspired Andrew Lloyd Webber's brilliant musical Cats. This edition includes illustrations by Nicolas Bentley.


Reseñas Varias sobre este libro



Ho ripescato da questo volume questa poesia del mio poeta preferito T. S. Eliot leggendo un periodico locale sul quale appaiono in diverse fotografie i volti di molti miei passati alunni di tutte le scuole dove, per anni, sia io che mia moglie, abbiamo insegnato. Sono trascorsi ormai decenni e quegli studenti, dopo il ciclo dei cinque anni della scuola secondaria sono cresciuti, si sono laureati, sono diventati dei professionisti, hanno messo su famiglia. Li riconosci dai loro volti e, nel gioco della memoria, cerchi di collocarli in quelle aule dove li hai avuti davanti nei banchi. Ricostruisci le situazioni, gli esperimenti, i tentativi che ogni giorno ti inventavi per introdurre quei giovani sbarbatelli ai giochi della vita, giochi seri per te, ma banali e insensati per loro. Ripensi alle tante occupazioni, alle contestazioni, alle interminabili assemblee di docenti, di studenti, di consigli di istituto, di classe e quant'altro di democratico nella scuola italiana ci possa essere stato negli anni trascorsi in servizio.

Anni terribili, tormentati, difficili quelli che ruotano intorno al famigerato "sessantotto". Rileggi nelle facce di oggi gli episodi personali, umani e sociali di allora. Ripensi a quando, nel giornaletto di istituto, ti ritrassero in una vignetta con un svastica sulla fronte perché volevi che studiassero e non perdessero invece tempo in giorni e giorni di occupazioni, cortei e dimostrazioni, rincorrendo falce e martelli, immagini di uomini barbuti e stelle rosse a tre punte. E dove li rivedi questi volti seri e compassati? Queste facce sorridenti, questi studenti di ieri diventati uomini incravattati, seduti a tavoli di conferenze, di consigli comunali, di comitati di gestione, intenti a discorrere e dichiarare, davanti a selve di microfoni e telecamere? Li ritrovi in politica, a fare i consiglieri, gli assessori, anche il primo cittadino. All'opposizione o al governo, in dissidenza o in convergenza, pronti a segnalare la loro volontà a rinnovare, trasformare, a far rinascere il paese, la città, la provincia, la regione, la nazione, verso nuovi orizzonti ed un migliore futuro. Hanno scelto la politica come professione.

Guardi quelle foto sul giornale, confronti quei volti con i ricordi che hai di loro in quel tempo. Volti di allora che hanno deciso di "indossare" facce di oggi. Quando li incontri per caso per strada, fanno finta di non conoscerti, di non averti mai avuto per cinque anni mentre cercavi di insegnargli a vivere la conoscenza. Se ti ricevono nel loro ufficio ti promettono una cosa e poi te la negano come se non ti avessero mai visto. Hanno deciso di scegliere gli "abiti" che si indossano in genere per fare la politica locale. Quella dei sotterfugi e degli inganni, per poi arrivare ad un seggio con gettone alla provincia, alla regione, al parlamento nazionale o a quello europeo. E' così che ci si industria a trovare un lavoro qui al Sud. Ci si concede alla politica. Dalla destra si passa alla sinistra, o viceversa, attraversando il centro, non trascurando le ali intermedie o qualche esperimento locale che farà da serbatoio opportuno per acquisti o vendita di voti.

Insomma, uomini pronti a tutto. In giacca e cravatta, cellulare, laptop e accessori elettronici. Con migliaia di "amici" su "FaceBook" e "Twitter". Ma non si accorgono di essere soltanto "uomini vuoti", come quelli nella poesia di T. S. Eliot. Una poesia che essi non vollero studiare a suo tempo, e che non potrebbero comprendere nemmeno oggi. Anche se arriveranno a sedere su di uno scranno in Parlamento. Sentono già l'odore delle prossime elezioni. Devono essere pronti a trovare la "paglia" adatta per riempire il loro vuoto. Il vostro vecchio "prof" vi augura ogni successo al "servizio", si fa per dire, del vostro Paese!

Gli uomini vuoti
Un centesimo per il vecchio Guy

Noi siamo gli uomini vuoti
Noi siamo gli uomini impagliati
Che si appoggiano l’uno sull’altro
Le teste imbottite di paglia. Ohimè!
Le nostre voci aride, quando
Sussurriamo insieme
Sono quiete e senza significato
Come vento nell’erba asciutta
O le zampe dei topi sopra il vetro rotto
Nelle nostra arida cantina

Sagoma senza forma, ombra senza colore,
Forza paralizzata, gesto senza movimento;

Quelli che hanno attraversato
Con occhi diretti, l’altro regno di morte
Ci ricordano –almeno – non come perdute
Anime violente, ma soltanto
Come uomini vuoti
Gli uomini impagliati.

II

Occhi che non oso incontrare nei sogni
Nel regno di sogno della morte
Questi non appaiono.
Lì gli occhi sono
Luce del sole su una colonna infranta
Lì, vi è un albero che oscilla
E vi sono voci
Che cantano nel vento
Più distanti e più solenni
Di una stella che si dilegua.

Fa che io non sia più vicino
Nel regno di sogno della morte
Fa che io indossi
Travestimenti scelti come un
Cappotto di topo, pelle di corvo, doghe incrociate
In un campo
Comportandomi come si comporta il vento
Non più vicino.

Non quell’incontro finale
Nel regno del crepuscolo

III

Questa é la terra morta
Questa è la terra del cactus
Qui immagini di pietra
Sono erette, qui ricevono
La supplica della mano di un morto
Sotto lo scintillio di una stella che si dilegua.
E’ così
Nell’altro regno di morte
Ci si risveglia da soli
Nell’ora in cui stiamo
Tremando di tenerezza
Labbra che vorrebbero baciare
Pregano la pietra infranta.

IV

Gli occhi non sono qui
Qui non ci sono occhi
In questa valle di stelle morenti
In questa valle vuota
Questa mascella rotta dei nostri perduti regni
In questo ultimo dei luoghi d’incontro
Noi brancoliamo insieme
Ed evitiamo di parlare
Riuniti in questa spiaggia del tumido fiume

Senza vista, se non per
Occhi che riappaiono
Come la stella perpetua
Rosa dalle molte foglie
Del crepuscolare regno della morte
La speranza soltanto
Degli uomini vuoti

V
Qui noi giriamo attorno al fico d’India
Fico d’India fico d’India
Qui giriamo attorno al fico d’India
Alle cinque del mattino.

Tra l’idea
E la realtà
Tra il movimento
E l’atto
Cade l’Ombra
Perché Tuo è il Regno

Tra il concetto
E la creazione
Tra l’emozione
E la risposta
Cade l’ombra.

La vita é molto lunga.

Tra il desiderio
E lo spasmo
Tra la potenza
E l’esistenza
Tra l’essenza
E la discesa
Cade l’Ombra

Perché Tuo é il Regno
Perché Tuo è
La vita é
Perché Tuo è

Questo è il modo in cui finisce il mondo
Questo è il modo in cui finisce il mondo
Questo è il modo in cui finisce il mondo
Non con uno scoppio ma con un piagnucolio.

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The Hollow Men
A penny for the Old Guy

I

We are the hollow men
We are the stuffed men
Leaning together
Headpiece filled with straw. Alas!
Our dried voices, when
We whisper together
Are quiet and meaningless
As wind in dry grass
Or rats’ feet over broken glass
In our dry cellar

Shape without form, shade without colour,
Paralysed force, gesture without motion;

Those who have crossed
With direct eyes, to death’s other Kingdom
Remember us - if at all - not as lost
Violent souls, but only
As the hollow men
The stuffed men.

II

Eyes I dare not meet in dreams
In death’s dream kingdom
These do not appear:
There, the eyes are
Sunlight on a broken column
There, is a tree swinging
And voices are
In the wind’s singing
More distant and more solemn
Than a fading star.

Let me be no nearer
In death’s dream kingdom
Let me also wear
Such deliberate disguises
Rat’s coat, crowskin, crossed staves
In a field
Behaving as the wind behaves
No nearer -

Not that final meeting
In the twilight kingdom

III

This is the dead land
This is cactus land
Here the stone images
Are raised, here they receive
The supplication of a dead man’s hand
Under the twinkle of a fading star.

Is it this
In death’s other kingdom
Waking alone
At the hour when we are
Trembling with tenderness
Lips that would kiss
Form prayers to broken stone.

IV

The eyes are not here
There are no eyes here
In this valley of dying stars
In this hollow valley
This broken jaw of our lost kingdoms
In this last of meeting places
We grope together
And avoid speech
Gathered on this beach of the tumid river

Sightless, unless
The eyes reappear
As the perpetual star
Multifoliate rose
Of death’s twilight kingdom
The hope only
Of empty men.

V

Here we go round the prickly pear
Prickly pear prickly pear
Here we go round the prickly pear
At five o’clock in the morning.
Between the idea
And the reality
Between the motion
And the act
Falls the Shadow
For Thine is the Kingdom
Between the conception
And the creation
Between the emotion
And the response
Falls the Shadow
Life is very long
Between the desire
And the spasm
Between the potency
And the existence
Between the essence
And the descent
Falls the Shadow
For Thine is the Kingdom
For Thine is
Life is
For Thine is the

This is the way the world ends
This is the way the world ends
This is the way the world ends
Not with a bang but a whimper.

The Hollow Menclassici favoriti in-inglese ...more Yvonne Marron de Martin82

At home, in my childhood, we had Old Possum´s Book of Practical Cats. So I read it a long time ago and have a few favorites. Skimbelshanks: the Railway Cat, Macavity: the Mystery Cat and the Rum Tum Tugger are among those. For cat-lovers and others I think the poetry of TS Eliot are well worth reading. Liz542 13

Bland.. Boring2012 J. Alfred Prufrock11 17

Let us go, then, you and I
To my Tumblr, where I shall
Share my poem with all Goodreaders... Ardith13

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