Reseñas Varias sobre este libro
Il cielo non è per tutti di Barbara Garlaschelli - Ed. Frassinelli - 255 pagine
«Siamo stati tutti bambini, solo che molti hanno abbandonato l’infanzia nel garage degli attrezzi dimenticati, tra la polvere e la vernice seccata dentro bidoni di plastica, e non ricordano nulla, nemmeno di avere ricordi».
“Storie di solitudini in un mondo di ipercomunicazione, in cui neanche l’amore si riesce a esprimere" come ha commentato la stessa autrice.
Un romanzo lineare e scorrevole, semplice, ma solamente in apparenza; si legge velocemente e lÂ’intreccio incuriosisce, tenendo agganciati alle pagine.
Ogni breve capitolo porta il nome di uno o più dei protagonisti e narra la storia dal suo punto di vista: all’inizio questa presentazione disorienta un po’, perchè si deve ancora costruire nella mente il quadro dell’intera vicenda e un po’ come quando a teatro i personaggi entrano in scena uno alla volta; capito lo schema generale tutto ha senso e siamo noi a chiederci quando ricomparirà un certo personaggio o cosa direbbe di quello che noi abbiamo appena scoperto. Procedendo nella lettura, andiamo sempre più a delineare il quadro generale, completandolo da tutti i punti di vista; qualche raro flashback ci consente di capire le origini dei personaggi e quindi la loro realtà . Si tratta di adulti provati dal passato, feriti dalla vita, con alle spalle esperienze che risuonano ancora nel loro quotidiano.
La storia si sviluppa attorno a Giacomo e ad Alida, due ragazzini che si incontrano al parco, dÂ’estate, mentre tutti i loro amici sono in vacanza. Fanno amicizia e si trovano subito in sintonia, anche se sono profondamente diversi.
La mamma di Alida è albanese e nasconde un passato tormentato che l’ha resa cinica, apprensiva e poco affettuosa, eppure sua figlia è la sua unica ragione di vita e la ama disperatamente, quasi troppo, verrebbe da dire, proteggendola sotto ad una campana di vetro; lavora quanto più possibile, anche di notte, pur di non far mancare nulla alla figlia e questo ha fatto crescere in fretta Alida, che passa ore da sola, sa prendersi cura della casa, è autonoma, sicura di sé e molto indipendente.
Giacomo è il classico ragazzino cresciuto, nonostante qualche difficoltà familiare, in un ambiente più morbido e permissivo, con una mamma affettuosa, ma ha appena perso il nonno, che è convinto di aver ucciso, e si sente abbandonato dal fratello, poco più grande, che si sta estraniando dal contesto familiare, tutto perso nel suo recente innamoramento - sentimento ancora ignoto a Giacomo, concentrato sugli amici e sulla sua bici nuova.
Li accomuna un grande senso di solitudine e incomprensione.
Tra loro bastano poche parole, si capiscono al volo. La fuga non è premeditata, agiscono quasi d'impulso, all’improvviso, devono entrambi allontanarsi da casa per sentirsi meno oppressi dalle situazioni che stanno vivendo: Alida ha litigato con sua madre e il padre di Giacomo è crollato a piangere davanti a tutti il giorno prima del funerale del nonno.
Basta una telefonata e si organizzano: due fuggiaschi provetti, cresciuti davanti a telefilm polizieschi che li hanno istruiti su molti utili dettagli.
Le famiglie si mettono alla loro ricerca, casualmente si incrociano e capiscono che i ragazzi sono assieme. E così conosciamo Anna, la mamma di Giacomo, suo fratello Samuele con il suo nuovo onnipresente amico Elia, ed il papà , disoccupato e depresso; e poi Cristian lo zio di Alida, fratello di mamma Regina, e Delia, l’assistente sociale che le segue da anni e che nelle loro vite si è fatta invischiare ben prima di questo episodio. Tutti questi personaggi iniziano ad arricchire la trama e come in un caleidoscopio interagiscono tra loro, fino alla risoluzione dell’ultima pagina.
La fuga ha il privilegio di avvicinare i membri delle famiglie e aiutarli a comprendere meglio i ragazzi. Essere genitori non è semplice e nessun manuale sarà mai esaustivo rispetto all’imprevedibilità della vita vera. La sofferenza e il turbamento provati davanti all’imprevisto metterà in giusta luce l’importanza dei sentimenti e della comunicazione, ma anche dell’ascolto e dell’attenzione; gli adulti faranno i conti con i fantasmi del loro passato e gireranno pagina.
Il finale resta un po’ aperto, con qualche accadimento “secondario” in sospeso che mi sarebbe piaciuto vedere almeno abbozzato.
Questo libro ha un grande pregio, la sua semplicità , la schiettezza, la verità e l’onestà con cui è trattato ogni aspetto, e anche la completezza dei personaggi, ben definiti e coerenti, ma confesso che la prima reazione a fine lettura è stata di leggero fastidio, perchè - nonostante l’elevata qualità della prosa e la riuscita di un intreccio avvincente - la sensazione è stata di sovraffollamento di temi difficili: immigrati, difficoltà di integrazione, violenza sulle donne, adolescenza, senso di colpa, fallimento lavorativo, depressione, omosessualità , rapporti complicati di tutti con tutti … un po’ troppo per un romanzo non troppo corposo.
Non fa per voi se non apprezzate capitoli brevi, molti personaggi, storie intrecciate, sentimenti veri ma non sempre benevoli e finali aperti.
1 Susy TomasielloAuthor 19 books59
Una storia particolare che spiega il difficile lavoro dei genitori e quello complicato di essere figli.
Recensione completa qui
http://imieimagicimondi.blogspot.com/... Toglietemi tutto, ma non i miei libri1,306 8
Recensione: https://chelibroleggere.blogspot.com/... giuly maccini52
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