Prima di partire per il Messico, dal quale non avrebbe fatto ritorno, Ambrose "Bitter" Bierce lasciò dietro di sé la fama di giornalista d'assalto, impareggiabile genio della satira e intransigente critico dei suoi tempi, ma anche più di novanta racconti, nei quali riuscì a portare questa forma espressiva a livelli di perfezione stilistica e strutturale spesso inediti e sorprendenti. Fanucci editore li propone ora in due volumi - il primo dedicato alle storie dell'orrore, il secondo a quelle di guerra e fantastiche - in nuove traduzioni e in edizione critica, offrendo al lettore italiano la possibilità di ripercorrere in modo ragionato l'opera di uno dei grandi "dimenticati" dell'Ottocento americano. Ne I racconti dell'orrore, tra eventi soprannaturali, case infestate, foschi paesaggi di frontiera, superstizioni e leggende, Bierce riesce in un doppio miracolo: reinventare le categorie fondanti di un genere, gettando un solido ponte che da Poe e dal gotico conduce a Lovecraft e all'horror contemporaneo, e illuminare con sguardo spietato e caustica penna il cuore di tenebra che pulsa sotto i miti del West.